Parola d'Amore Canti di lode e di adorazione del RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO Edizioni RnS “Nel rispetto della consuetudine del Rinnovamento nello Spirito, anche questa produzione musicale è caratterizzata da un tema centrale, da un’idea guida che percorre quasi tutti i brani della raccolta e che trova le sue ragioni nelle istanze poste dalla Chiesa e nel cammino specifico del Movimento. Questa volta, in occasione del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2008), in ideale riferimento anche alla indizione di uno speciale anno giubilare dedicato da Benedetto XVI alla figura di san Paolo, il Rinnovamento ha scelto di incentrare la sua annuale produzione musicale sul tema della Parola di Dio. Il Rinnovamento stesso, poi, in piena consonanza con il cammino ecclesiale, ha posto al centro della sua cura pastorale un percorso formativo di lungo periodo imperniato fortemente sulla Parola di Dio. Ricordiamo, a proposito della centralità della Parola di Dio nella vita dei credenti e della Chiesa, un passaggio della Costituzione dommatica Dei Verbum: «Insieme con la sacra Tradizione, [la Chiesa] ha sempre considerato e considera le divine Scritture come la regola suprema della propria fede; esse infatti, ispirate come sono da Dio e redatte una volta per sempre, comunicano immutabilmente la Parola di Dio stesso e fanno risuonare nelle parole dei profeti e degli apostoli la voce dello Spirito Santo. È necessario dunque che la predicazione ecclesiastica, come la stessa religione cristiana, sia nutrita e regolata dalla Sacra Scrittura. Nei libri sacri, infatti, il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli ed entra in conversazione con essi; nella Parola di Dio poi è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa la forza della loro fede, il nutrimento dell’anima, la sorgente pura e perenne della vita spirituale» (DV n. 21). Anche nel canto religioso, allora, è di fondamentale importanza non prescindere da queste premesse essenziali, ovvero dalla necessità di ribadire i contenuti della rivelazione espressi dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione Apostolica, perché meglio essi possano essere forza della fede, nutrimento dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale. D’altra parte, come dimenticare il noto esempio di sant’Agostino alla cui conversione contribuirono più i canti di sant’Ambrogio, che distillarono nel suo cuore le verità di fede, che molte prediche ascoltate dalla voce della sua mamma, santa Monica. In tal senso appare illuminante il passaggio ulteriore della Costituzione, dove si legge: «Parimenti il santo Concilio esorta con ardore e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere “la sublime scienza di Gesù Cristo” (cf Fil 3, 8) con la frequente lettura delle divine Scritture. “L’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo”. Si accostino essi volentieri al sacro testo, sia per mezzo della sacra liturgia, che è impregnata di parole divine, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo delle iniziative adatte a tale scopo e di altri sussidi, che con l’approvazione e a cura dei pastori della Chiesa, lodevolmente oggi si diffondono ovunque» (Dei Verbum, n. 25). Tra i “sussidi” atti a diffondere la Parola di Dio, certo possono trovare spazio i canti religiosi, che aiutano la comprensione delle cose spirituali e della verità divina. Ecco, allora, il primo brano della raccolta, che ad essa conferisce il titolo, Parola d’Amore e che, ricordando l’incipit del Prologo del Vangelo di Giovanni, si incentra proprio sul Verbo di Dio, la Parola increata che viene mandata nel mondo e che ogni credente è chiamato ad accogliere per diventare figlio di Dio. Una Parola che è d’Amore, poiché viene dal Padre che è amore. Ma l’amore di Dio e la Parola sono anche il centro tematico del canto Io voglio amarti. Liberamente tratto da una poesia di santa Teresa di Lisiuex, il canto propone diversi spunti di riflessione, legati all’Eucaristia, all’azione dello Spirito Santo, al perdono dei peccati, ma significativamente, nel ritornello, esprime fortemente tutto il senso della preziosità della Parola, che va custodita perché illumini e guidi la vita e le azioni. Anche nel brano La forza del tuo amore, in cui è centrale l’idea dell’amore risanante di Dio, si richiama in modo chiaro l’idea che solo dipendendo dalla Parola di Dio è possibile essere preservati dall’errore. Il canto Sulla tua Parola, poi, instilla la consapevolezza che tra le mille voci del mondo, tra i suoi tanti richiami e tentazioni, la Parola di Dio giunge con dolcezza, senza imporsi, ma distinta e forte, perché vera, perché unica via di salvezza. Ritorna anche qui il concetto evangelico del “gettare le reti” su questa Parola vera, viva, anche laddove non si comprende fino in fondo la volontà o il progetto di Dio. Nella debolezza si manifesta tutta la grazia di Dio: ecco quanto espresso dal brano Mi basta la tua grazia, che richiama il passaggio paolino espresso in 2 Cor 12, 9: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza si manifesta infatti pienamente nella debolezza». Un concetto che Paolo riprende molte volte nelle sue Lettere e che viene espresso in questo canto in modo incisivo: nella malattia Gesù è guarigione, nella solitudine è consolazione, nella tristezza è gioia, nella povertà è ricchezza. Questa certezza, che certo non può modificare concretamente l’eventuale condizione difficile dell’uomo, tuttavia richiama il concetto della speranza cristiana, quasi interscambiabile con quello della fede-fiducia in Dio, come ha rilevato Benedetto XVI nella prima parte della sua Lettera Enciclica Spe Salvi, nella quale afferma: «I cristiani, invece, hanno una certezza ferma riguardo al futuro, non perché ne conoscano i dettagli ma perché sanno che la loro esistenza non si conclude nel vuoto». Questa ferma certezza, questa speranza incrollabile conduce il credente alla lode anche nella sofferenza, alla gioia se pure nella tribolazione. Ecco, allora, alcuni dei canti più vivaci della raccolta: Alza le braccia, apri il tuo cuore che richiama a cantare a Dio, inneggiando al suo nome (cf Sal 68) e che invita proprio a riscoprire una pace diversa da quella, effimera, proposta dal mondo; una giustizia superiore, una letizia duratura, una speranza imperitura. Anche il brano Glorifichiamo il tuo nome, che invita a lodare «il Signore con tutto il cuore» e annunziare «tutte le sue meraviglie» (cf Sal 9, 2), è un canto di lode gioiosa, che si fonda sulla certezza dell’amore di Dio. Egli si è acquistato un popolo «perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce» (cf 1 Pt 2, 9): dunque, il canto di lode che va innalzato a Dio non è solo il frutto della dimensione personale della preghiera, ma di un afflato comunitario: è quanto espresso dal brano “Siamo qui riuniti”, che vede il popolo esultante riunirsi intorno al suo Dio. Questo aspetto è messo in evidenza anche nel canto Regna sul tuo trono: poche, semplici ma efficacissime parole che ricordano che il trono di Dio, la sua regalità, la sua signoria, «dura per sempre» (cf Sal 45, 7a). Il Dio che regna trionfalmente sulla terra e nei cieli, chiede ai credenti anche un posto più raccolto, più nascosto, ove regnare, ovvero il cuore dell’uomo. Ecco una dimensione più intima dell’adorazione, che viene espressa anche dal brano Adoro te, che richiama la visione del Roveto ardente, davanti al quale un trepidante Mosè tolse i suo calzari, nella consapevolezza di essere dinanzi alla presenza di Dio. Un canto, anche questo, fortemente centrato sulla Scrittura, in questo caso l’Antico Testamento (cf Es 3, 2 ss). Il riconoscimento della gloria di Dio, della sua regalità, del suo essere principio e fine, al disopra del tempo ma presente nella storia, è il concetto che guida il brano Padre per sempre: l’idea confortante di un Padre immortale, nel cui amore sentirsi custoditi porta a risplendere di gioia, a trasfigurare la propria incompletezza nella “luce sfolgorante di Dio” e a trasmettere al mondo questa gioia. Chiude la raccolta un brano a cappella, un Kyrie di stampo decisamente più classico, che vuole rappresentare un contributo alla musica religiosa liturgica. A proposito del repertorio, va infine rilevato che, fatta eccezione per il brano “Regna sul tuo trono”, di provenienza statunitense, tutti gli altri canti sono stati scritti da giovani autori appartenenti al Rinnovamento nello Spirito Santo. Clicca sui brani per ascoltare l'anteprima...
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