Su lodiamo
Don Moen

Mutuato dall’esperienza anglosassone, questo particolare canto di lode gioiosa sembra chiamare a raccolta tutte le genti per radunarle davanti a Dio, non solo in virtù delle parole ma anche dell’arrangiamento, che ricorre
ai timpani e ai corni che danno il senso del richiamo festoso, e agli archi e ai fiati che creano un forte dinamismo. Il testo riprende, se pure brevemente, le parole di 1 Pt 2, 9: “stirpe eletta, gente santa”, creando un ponte tra la visione veterotestamentaria di Israele che si raduna intorno al Sinai (cf Es 19, 6), ritenuto luogo di ritiro e di maggiore vicinanza spirituale a Dio (del resto il monte è anche il luogo scelto da Gesù per la Trasfigurazione), e l’idea del Nuovo Testamento, per cui l’uomo è tempio di Dio, in virtù del sacerdozio regale. Adatto per esprimere la lode e l’esultanza in qualsiasi momento della preghiera, dall’inizio alla fine.


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