Lo
Spirito Santo, irrompendo nella vita personale, crea un vero capovolgimento
di valori, quasi uno spartiacque della propria esistenza, per
cui, da quel momento, c'è un prima e un dopo
della propria esperienza spirituale: «è la libertà
che entra nell'intimo con il volto dell'amore»..
Facendo
eco a una conferenza di p. Angelo Cencini sul tema "Vita
fraterna di comunità" colgo la sua sopracitata espressione,
per una breve riflessione dei quasi trentanni di cammino
nel Rinnovamento nello Spirito Santo.
In
questa lunga esperienza ho potuto constatare in molti gruppi e
comunità un ricco deposito di sapienza spirituale e carismatica,
frutto della condivisione fraterna dei doni dello Spirito.
Una
sorta di banca comune dei beni spirituali cui tutti hanno contribuito
investendo in essa i loro beni e cui tutti possono attingere nelle
necessità personali, per camminare assieme più spediti
verso il Signore, mano nella mano, formando una sorta di cordata
lungo le vette dello Spirito.
In
essi, caratteristica è laspirazione e il bisogno
di vivere insieme i valori del Vangelo, sullesempio della
prima Comunità di Gerusalemme, per costruire nella dimensione
comunitaria unautentica vita spirituale aperta al soffio
dello Spirito Santo.
Da
qui la necessità di stare insieme davanti a Dio, il vivere
insieme lesperienza caritativa come espressione della fede
comune e, ancora, il gioioso e santo scambio di idee, di sentimenti
e la condivisione di problemi, in un vissuto legato alle tappe
caratteristiche del cammino del Rinnovamento.
Il
tutto nella luce di una scelta radicale che ha impresso una convinzione
determinante nellaccettazione sincera e operativa della
signoria di Gesù che ha cambiato totalmente la propria
vita.
Quale
il segreto di questa consolante realtà? La preghiera di
"effusione" o il "battesimo nello Spirito Santo",
come è chiamato a livello internazionale.
Lo
Spirito Santo, irrompendo nella vita personale, crea un vero capovolgimento
di valori, quasi uno spartiacque della propria esistenza, per
cui, da quel momento, cè un "prima" e un
"dopo" della propria esperienza spirituale: è
la +libertà che entra nellintimo con il volto dellamore*,
come affermava P. Coutounier. È una conformazione a Cristo,
che è lunico modello esemplare, vivendo con lui il
mistero pasquale, di morte e risurrezione.
Effervescenza
straordinaria creata dallo Spirito che non può non contagiare
la comunità, vivendo la gioia di stare insieme.
Questo
il segreto di ogni gruppo di Rinnovamento dove fratelli "effusionati"
creano le condizioni ideali per una vera crescita e trasformazione
matura che porta spontaneamente ciascuno al servizio del gruppo
e della Chiesa tutta.
Ha
voluto essere, questo descritto, una sorta di memoriale per chi
ha vissuto in pienezza questa esperienza e, insieme, stimolo per
chi intende prepararsi con impegno responsabile e viverla intensamente
e, infine, una verifica per quei gruppi che, pur essendo composti
di numerosi fratelli che hanno fatto questesperienza, partecipano
rassegnati a questa spiritualità privi di carismi e dellentusiasmo
caratteristico dei gruppi carismatici.
Sono
gruppi destinati a trascinarsi stancamente o addirittura a sciogliersi
senza rimpianto, dovendo constatare che la preghiera di effusione
non ha portato quel cambiamento radicale caratteristico di chi,
preparato seriamente, realizza pienamente per sé e per
i fratelli un vero cambiamento di vita.
In
questi prossimi mesi molti sono i gruppi che si stanno preparando
a questa tappa fondamentale per la vita carismatica.
Mi
auguro che i responsabili si facciano carico della responsabilità
di non ammassare "fieno o paglia" nei propri gruppi
facilitando lammissione a questo passo qualificante il cammino
dei singoli fratelli, creando lillusione di interventi straordinari
dallalto, senza una convinzione profonda e una seria preparazione
adeguata.
È
una sfida per la crescita dei gruppi di appartenenza e per le
persone interessate: è una sfida dei "pastorali"
chiamati ad assicurare la vita robusta dei propri gruppi, pena
il fallimento o la morte lenta e ingloriosa, con gravi responsabilità
davanti a Dio e alla Chiesa, oltre la delusione dei fratelli interessati.
Forse
è necessario, a questo riguardo, un coraggioso ritorno
alle origini, fieri di continuare sul solco tracciato dallo Spirito
e non tanto dalle scelte umane di comodo.
Questa
la mia profezia di anziano ottimista: ci sia una gara da parte
di tutti perché la "banca comune dei beni spirituali"
di ogni gruppo possa essere arricchita da nuovi preziosi investimenti
che allontanino lipotesi di un futuro di crisi preoccupante
o addirittura fallimentare.