Il
1° gennaio 2000, in occasione della Giornata Mondiale della
Pace, Giovanni Paolo II ha ribadito la necessità di trovare
soluzioni definitive allannoso problema del debito internazionale
dei Paesi poveri, garantendo allo stesso tempo i finanziamenti
necessariper la lotta contro la fame, la malnutrizione e le malattie.
Intanto gli ultimi rapporti della Banca Mondiale e dellUnicef
evidenziano situazioni Preoccupanti.
Secondo
lultimo rapporto della Banca Mondiale un miliardo e duecento
milioni di persone al mondo sopravvivono con lequivalente
di meno di un dollaro al giorno (1.900 lire circa), mentre leconomia
globale cresce a un ritmo superiore alle previsioni. La maggioranza
di esse vive in Indonesia, Corea del Sud, Russia, Brasile e regioni
dellAfrica subsahariana. "Il quadro che emerge alle
soglie del nuovo millennio Ð si legge nel rapporto Ð mostra un
brusco rallentamento delle condizioni di vita dei poveri e una
crescita nei Paesi in via di sviluppo del numero di persone bisognose".
E i dati del rapporto Unicef 2000, recentemente pubblicato, non
sono più confortanti, infatti evidenziano come il secondo
millennio si concluda con molte "promesse tradite".
Ogni minuto che passa cinque minori vengono colpiti dal virus
dellHiv mentre sono undici milioni i giovani tra i 15 e
i 24 anni ammalati di Aids (la maggioranza vive in Africa e in
Asia meridionale). "Per la prima volta negli ultimi dieci
anni Ð denuncia lUnicef Ð ricomincia a crescere il tasso
di mortalità infantile nellAfrica subsahariana".
Lo scorso anno sono morti 4,1 milioni di bambini africani contro
i 3,3 milioni del 1980. Fortunatamente nel resto del mondo il
trend è inverso ma sono comunque dodici milioni i bambini
che ogni anno continuano a morire per cause facilmente prevedibili
quali la denutrizione, le malattie infettive o la dissenteria.
Di fronte a questi dati si pensa siano necessarie azioni straordinarie
eppure, in molti casi, per salvare un bambino è sufficiente
uno sciroppo di acqua e zucchero. Costo: 250 lire. Da vari anni,
con forza, Giovanni Paolo II chiede alle nazioni ricche il condono
del debito ai Paesi del Terzo mondo e gesti concreti per unequa
distribuzione dei beni del pianeta in modo che la ÒmondializzazioneÓ
non vada a scapito dei Paesi più poveri. Questi temi sono
diventati di grande attualità in occasione del Giubileo
del Duemila. Il Giubileo biblico, infatti, chiede la cancellazione
del debito e la liberazione dalla schiavitù.
Le
nostre responsabilità
Oggi le multinazionali del mondo ricco Ð di cui facciamo parte
anche noi Ð possiedono e gestiscono il mercato mondiale delle
materie prime, della forza lavoro e i regimi politici dei Paesi
poveri. Materie prime di tipo alimentare: cacao, tè, caffè,
frumento, riso, frutta; materie prime di tipo agricolo: cotone,
prodotti forestali, legni, ma anche gomma, pelle, cuoio; materie
prime di tipo minerale: petrolio, rame, ferro ecc.. Tutte queste
materie prime, nella loro produzione e commercializzazione sono
controllate dal 60 al 95% dalle nostre multinazionali. L85%
del totale del caffè e del tè arriva in occidente
per loro tramite, così l80% delle banane, l85%
del tabacco, il 65% dello zucchero, il 90% dei prodotti forestali.
Secondo la Banca Mondiale solo il 15% del prezzo pagato per queste
merci dai consumatori italiani e occidentali ritorna nei Paesi
produttori e ancora meno va ai contadini produttori.
Le
nostre ipocrisie
I Paesi ricchi pretendendo che il Terzo mondo ripaghi il suo debito
mirano in realtà a schiacciarne le economie per ottenere
le materie prime con costi ancora più bassi. LItalia,
lEuropa e gli Stati Uniti hanno conquistato il mercato mondiale
dellalimentazione a suon di sussidi (ricordiamo tutti le
arance, i pomodori schiacciati dalle ruspe per non far crollare
i prezzi), ora questi sussidi noi, in qualità di Stati
membri del Fondo Monetario Internazionale (FMI) vogliamo toglierli
a quei Paesi che non sanno come mettere insieme la colazione con
la cena. Il FMI ha il potere di imporre a quei governi la sua
ricetta micidiale, in pratica dice loro: per ripagare il debito
dovete risparmiare, per risparmiare dovete adottare i nostri programmi
di austerità economica. Il FMI nel nome del libero mercato
sta imponendo ai governi africani labolizione dei sussidi
di stato allagricoltura da cui dipende la sopravvivenza
di milioni di persone; però a Washington la carne che viene
servita alla mensa del FMI gode dei sussidi della amministrazione
Clinton, dunque lausterità economica vale solo per
i poveriÉ Tutto ciò mentre negli ultimi quattro anni i
duecento uomini più ricchi del mondo hanno raddoppiato
il loro patrimonio che ha così raggiunto i mille miliardi
di dollari, corrispondente al 41% dellintero reddito del
resto dellumanità.