Riportiamo qui di seguito l'articolo sul Convegno, contenente le
dichiarazioni dell'arcivescovo di Cosenza
S.E. mons. Salvatore Nunnari,
e l'intervista a l'On.
Carlo Casini
e a
Claudia Navarini,
pubblicate su "Il Quotidiano della Calabria", a firma di
Filippo Salatino.
Se
ne è parlato ieri durante il convegno organizzato
dal “Rinnovamento
nello Spirito santo”
«Difendiamo la legge
astenendoci»
Referendum sulla fecondazione: il
parere del vescovo Nunnari
“Interveniamo
su una vicenda che ci interessa, quello a cui aderiamo è un appello
inscritto nella responsabilità civica che ha ogni cristiano, oggi
difendiamo, astenendoci dal votare, una legge che comunque non è del
tutto conforme alla dottrina cristiana ma ricordo che i cristiani
devono anche esser prudenti, attenti alla storia che cammina
dinnanzi a noi ma che va anche guidata; certo, in passato ci sono
state delle sconfitte in questo campo, le guerre e le battaglie
possono perdersi, ma non per questo dobbiamo trascurare che i
diritti della persona sono in gioco e che li dobbiamo difendere”.
Lo ha detto
l’arcivescovo di Cosenza,
Salvatore
Nunnari,
ieri a Rende nell'auditorium Giovanni Paolo II al convegno
promosso da Rinnovamento nello Spirito Santo della Calabria col
sostegno del Comitato Scienza & Vita di Cosenza: Fecondazione
artificiale tra bioetica e diritto: cavie o persone?. Un incontro su
temi difficili e complessi, caratterizzato da un’insolita affluenza
di persone interessate ed attente per oltre 3 ore. Dopo i veloci
saluti di
Marcella Reni,
coordinatrice regionale del RnS, è toccato a
Claudia
Navarini,
di Alleanza Cattolica e docente di bioetica al Pontificio Ateneo
Regina Apostolorum, esporre con chiarezza i motivi scientifici della
difesa della Legge 40: “Si deve partire dallo
snaturamento della procreazione, il cambiamento da
atto umano e d’amore in tecnico; e non è vero che sterilità e
infertilità vengono curate, segnalo anche i pericoli di impianti
fuori dall’utero, la Legge 40 si preoccupa di queste cose e prende,
nel dispositivo legislativo, le difese di chi è più debole,
l’embrione. I referendum, complessi, oscuri, in pratica vogliono
eliminare i divieti di far ricerca danneggiando gli embrioni ed i
diritti del concepito, ed ammettere l’eterologa. Ci dicono: c’è una
grande promessa nella ricerca sull’embrione, la terapia con le
cellule staminali embrionali. Sono le staminali adulte che già ora
possono essere usate e ricavate persino da tessuti adiposi; dietro
la disinformazione sulla necessità di usare invece le embrionali, ci
sono interessi economici enormi che creano evidenti falsità. Falsità
anche sul caso Coscioni, potrà forse esser curato con le staminali
adulte non con le embrionali e c’è un già un programma di terapia
sperimentale”.
Per
il combattivo
on. Carlo Casini,
presidente nazionale del Movimento per la Vita “La scelta è
duplice, non è vero che ci sia anche il no, è tra chi vuol abrogare
la legge e chi la difende, non vogliamo il colpo di spugna sulla
legge, che diverrebbe un recipiente vuoto se passassero i
referendum. Sarebbe invece doloroso se qualcuno andasse a votare no
o scheda bianca, perché farebbe scattare il quorum e quindi abrogare
la legge. Chi va a votare è alleato oggettivo di chi vuol fare
tabula rasa. Non è una scelta di fuga, non partecipazione. A chi
appartiene il potere di fare le leggi? Al Parlamento per delega di
popolo, nei referendum ci vuole il quorum nelle elezioni no. Ognuno
deve chiedersi ma questo o qualsiasi altro referendum è opportuno? È
quel che noi decidiamo andando o non andando a votare. La posta in
gioco è se nella provetta c’è un essere umano o una cosa, nel
civilissimo diritto romano però c’era la schiavitù e lo schiavo non
era un soggetto ma una “cosa”. Appassionato intervento di
Maurizio Gardi della "Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi
degli ultimi giorni", in uno spirito ecumenico di lotta per il
diritto e la morale naturale ed i valori cristiani minacciati,
Concetta
ed
Aurelio Diano
hanno testimoniato su che significa crescere figli adottivi ed
infine
Gianni Romeo
ha presentato l'esperienza della Casa-Famiglia "L'Arca".
Filippo Salatino
Quando la bioetica incontra
i diritti della persona
Il parere di Claudia Navarini e Carlo
Casini
su morale, politica e il prossimo referendum
Embrioni, staminali, eterologa,
diagnosi preimpianto. Termini difficili da semplificare come accade
in uno scontro referendario, resi ancor più oscuri da complicazioni
della legislazione che deve tutelare i diritti di tutti e
soprattutto dei più deboli. E su
Fecondazione artificiale tra bioetica e
diritto: cavie o persone?, domani alle 16,00 a Rende
nell'auditorium Giovanni Paolo II, un convegno promosso da
Rinnovamento nello Spirito Santo della Calabria col sostegno del
Comitato Scienza & Vita di Cosenza, vedrà
intervenire l’arcivescovo Salvatore Nunnari, Marcella Reni,
coordinatrice regionale del RnS, l'on.
Carlo
Casini,
presidente nazionale del Movimento per la Vita,
Claudia Navarini,
di
Alleanza Cattolica e docente di bioetica al Pontificio Ateneo Regina
Apostolorum. In uno spirito ecumenico, per il diritto e la morale
naturale ed i valori cristiani, parlerà un esponente della "Chiesa
di Gesù Cristo e dei Santi degli ultimi giorni"; Gianni Romeo
presenterà l'esperienza della Casa-Famiglia "L'Arca" ed una famiglia
del RnS testimonierà su “I figli: dono o diritto?”.
Alla prof. Navarini ed all’on. Casini abbiamo chiesto chiarimenti
sulle loro relazioni.
Prof. Claudia Navarini perché l’embrione non è una “cosa”?
«La
vita inizia dal concepimento (fecondazione), ogni essere umano è una
persona e le persone non si uccidono, la ricerca col sacrificio di
embrioni non è scientifica, le staminali embrionali non funzionano,
e non è etica: non si deve uccidere qualcuno per salvare qualcun
altro»
Eppure si invoca la superiorità della scienza
«Già
ma i "prezzi da pagare" per la fecondazione artificiale sono lo
snaturamento dell'atto coniugale, la rimozione di sterilità e
infertilità non la loro cura, la propagazione di malattie e anomalie
genetiche, la riduzione a "cosa" del figlio, i rischi per la donna,
e per la famiglia con l’eterologa, la morte di embrioni. Inoltre la
diagnosi pre-impianto non è efficace per insufficienze diagnostiche
e perdita di embrioni sani, né etica: discrimina su base genetica o
sanitaria, e la
mentalità eugenetica è il punto più basso dell'ideologia della
morte. Svuotare una provetta è operazione quasi impercettibile, che
non si identifica con l’idea di omicidio. Ma un'enorme
responsabilità grava su chi commette quel gesto o lo approva: quella
del più grande genocidio della storia»
On.
Casini perché propone l’astensione ai referendum?
«Chi
è preoccupato per il benessere delle generazioni future e non vuol
vanificare il lavoro legislativo già compiuto, deve opporsi con
tutte le forze e i mezzi democratici per evitare l’abrogazione della
Legge 40 prima ancora di verificarne la validità. Il non voto per
non raggiungere il quorum è la modalità più efficace»
Perché difende la Legge?
«Prima
il sistema giuridico era di ampio permissivismo, il solo modo di
modificare in meglio la situazione era una legge. Ciò è tanto vero
che quanti non riconoscono i diritti del concepito e vogliono
soddisfare solo desideri egoistici degli adulti si sono opposti
all’approvazione di una norma limitatrice. Il principio che nella
scelta tra desideri degli adulti e interessi dei fanciulli hanno
prevalenza i secondi e che “gli Stati devono dare ai bambini il
meglio di se stessi” non è stato elaborato in Vaticano ma all’ONU
quando sono state scritte la Dichiarazione (1959) e la Convenzione
(1989) sui diritti del fanciullo. La Legge non vieta la procreazione
assistita, proibisce ciò che contrasta con quel laicissimo
principio».
Filippo Salatino
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