Martedì 25 aprile Sessione conclusiva
La preghiera comunitaria carismatica della giornata conclusiva della XXIX Convocazione Nazionale RnS è iniziata con l’aiuto della corale che ha intonato uno dei nuovi canti dedicato a Maria, “Donna della Speranza”. Lodi e ringraziamenti sono stati innalzati verso il cielo da tutta l’assemblea. Tutti sono stati invitati a segnarsi gli uni gli altri con il segno della croce, ripetendosi la frase: “Dio, pieno di speranza, ti ricolmi di amore”. Si è innalzato così un canto di benedizione al termine del quale l’animazione ha invitato ciascuno a lodare e ringraziare il Signore che ci ha soccorso “nella notte della vita”. Tutta l’assemblea ha lodato e dato gloria al Signore benedicendolo per tutti i suoi benefici. La benedizione, infatti, è stata definita “contagiosa”: se uno benedice, allora il suo gruppo benedice, la sua famiglia benedice, la gente che incontra per le strade benedice. “Benedetto il Signore Dio d`Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo” (Lc 2, 68) Questa è la Parola proclamata a questo punto della preghiera, seguita da un canto in lingue.
Subito dopo è stata proclamato: “Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. Egli aggiunse: "Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano". Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.” (Ez 37, 7-10) E’ lo Spirito che ci rende veri uomini, che ci trasforma da morti in viventi. L’assemblea ha poi intonato un canto d’amore al Signore che riempie la nostra vita. Di nuovo ciascuno dei presenti è stato invitato a benedire i propri cari, familiari e i propri nemici, esprimendosi anche attraverso il canto in lingue. Gli animatori hanno benedetto i sacerdoti, che poi sono stati invitati a benedire le proprie comunità. Al termine l’assemblea, con le mani alzate, ha ripetuto le parole di San Paolo: “Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? […] Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.” (Rm 8, 35-37)
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