Sintesi dell'omelia di S.E.R. mons. Stanislaw Rylko "Per poter rinascere dallo Spirito occorre far spesso ritorno al Cenacolo di Pentecoste”
In apertura alla Celebrazione eucaristica di questa giornata, mons. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, ha voluto affidare subito al Signore “tutto l’itinerario di preparazione spirituale” alla prossima, speciale, Pentecoste che vedrà i movimenti ecclesiali ancora una volta accanto al Papa, come già avvenne nel 1998 per volontà di Giovanni Paolo II. Mons. Rylko ha dettato la sua omelia sul brano del Vangelo di Giovanni che - come ha detto - “ci riporta alla fonte stessa della nostra vita cristiana, cioè al sacramento del Battesimo”. Il colloquio notturno tra Gesù e Nicodemo, catechesi battesimale per eccellenza, ci insegna che il Battesimo è “una nuova nascita”, “il più bello e magnifico dei doni”, come scrive Gregorio Nazianzieno. Egli ha ribadito l’importanza di prendere “veramente coscienza della bellezza e della grandezza di questo sacramento, grazie al quale ci siamo rivestiti di Cristo” e da cui scaturiscono la nostra vocazione e missione. E ha sottolineato, poi, come l’“effusione dello Spirito Santo” renda viva la presenza dello Spirito ricevuto nel momento del Battesimo e fonte zampillante di Vita eterna. “Voi che fate l’esperienza del Rinnovamento – ha detto mons. Rylko - sapete molto bene che per poter rinascere dallo Spirito occorre far spesso ritorno al Cenacolo di Pentecoste”. Facendo poi riferimento all’evento della prossima Pentecoste, egli ha ricordato le parole rivolte da Giovanni Paolo II ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità nella vigilia di Pentecoste del 1998: “Voi siete la risposta provvidenziale”, “suscitata dallo Spirito a questa drammatica sfida di fine millennio”. Rylko ha ricordato anche il mandato che lasciò loro: “La Chiesa si aspetta da voi frutti maturi di comunione e di impegno”. A questo proposito ha voluto anche fare memoria dell’opera dell’allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il card. Ratzinger, che si fece punto di riferimento sicuro e amico dei movimenti e delle comunità, “nei quali ha visto da subito un dono provvidenziale dei luoghi dove la fede bisboccia ‘come un regalo prezioso che fa vivere’”. Una convinzione che l’attuale Papa Benedetto XVI ha riconfermato ai vescovi tedeschi incontrati a Colonia durante lo scorso agosto: i movimenti, insieme con le Chiese locali, “costituiscono la struttura viva della Chiesa”. Salutando infine l’assemblea, ha invitato i presenti a restare in gioiosa attesa della parola magistrale di guida e incoraggiamento che Benedetto XVI vorrà rivolgerci in occasione di questo grande evento che sarà la Pentecoste 2006.
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