Sintesi dell'omelia del Card. Dionigi Tettamanzi "Siamo vincolati dal fuoco dello Spirito in un'unica grande famiglia, quella dei figli di Dio"
È ancora Pasqua e siamo nel Cenacolo, luogo diversissimo dal padiglione in cui ci troviamo, eppure uguale, perché qui si rinnova la presenza di Gesù risorto. Ancora oggi Gesù ripete “Pace a voi “, parole che non solo un saluto ma una grazia, parole creatrici che fanno scaturire pace vera nel cuore guarito, riconciliato e consolato da Dio, eppure bisognoso ogni giorno di misericordia. La sorgente di questa pace è Gesù stesso, il crocifisso risorto, le ferite sempre aperte della sua carne lacerata e insanguinata. La pace è il dono di Cristo risorto ai discepoli e a tutto il mondo, dono pasquale che conduce a perfezione tutti gli altri, dono che ci permette di dire “Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me”. (Ga 2,20) La fede che Gesù dona a noi, come a Tommaso, consiste nel vedere le cose con i suoi occhi ma anche nell’andare radicalmente con il cuore verso di lui, incontrarlo, Figlio eterno di Dio fatto uomo, per poi testimoniarlo a tutto il mondo. Il vertice di questa fede è l’adorazione, contemplazione silenziosa eloquente e riconoscente che diventa ricchezza di grazia per tutta la chiesa, nella missione che ci viene affidata: “far vedere Cristo a tutti”.
A margine della Convocazione Nazionale, il Card. Dionigi Tettamanzi è stato intervistato da alcuni giornalisti presenti all'evento RnS.
Quale messaggio scaturisce dalla platea?
Il messaggio di essere più docili allo spirito di Cristo risorto, presente e operante non solo nei cuori dei cristiani, ma anche dentro la società e la storia.
E’ un duplice messaggio:
Due messaggi apparentemente semplici, ma davvero quanto mai importanti e decisivi anche per l'ora storica che stiamo vivendo. Abbiamo bisogno di essere più uniti, vivere la realtà della comunione, e nello stesso tempo è una comunione missionaria, aperta a tutti, e vuole offrire a tutti qualcosa di cui tutti hanno bisogno. Tutti sentiamo di aver bisogno di verità, vita, libertà, solidarietà e pace e tutto questo nella visione della Chiesa e in particolare del Rinnovamento nello Spirito Santo ci viene da Gesù Cristo risorto, che continuamente manda i discepoli a portare questo messaggio a tutti gli uomini di ogni tempo e di ogni luogo
E ai giovani sempre più impauriti cosa possiamo dire?
Giovani impauriti, sì impauriti, e i motivi di paura e vorrei dire di angoscia pare che siano aumentati, anzi, continuano ad aumentare. E' anche vero che è la paura che sfida in maniera particolarmente forte la libertà e il giovane sensibile alla libertà, sa che nel momento della fatica, della difficoltà, della paura e dell'angoscia, è capace di camminare su una strada che gli fa recuperare la fiducia in sé e negli altri, gli fa ritrovare un forte senso di responsabilità e quindi di impegno non soltanto di vivere quella speranza che gli viene dal Signore, ma per offrire anche agli altri questa speranza. Direi che i giovani sono le persone più sensibili al duplice messaggio che ho detto, no alla divisione, sì alla comunione, no a rimanere chiusi in se stessi e preoccupati solo di se stessi, ma aperti agli altri. Pronti a spendere propria vita, proprie energie per un servizio offerto a tutti, e in particolare alle fasce più deboli e più povere, e quindi più esposte alla disperazione e proprio per questo più bisognoso di essere riscattato ed essere rimesse sull'unica strada veramente vivibile per la persona umana che è la strada della speranza.
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