Memoria grata di Don Dino Consigliere spirituale nazionale e primo Coordinatore nazionale del RnS
“Una storia d’amore che ha avuto come protagonista lo Spirito Santo e come suo strumento il nostro amatissimo don Dino”, con queste parole Salvatore Martinez ha introdotto il momento dedicato al ricordo del primo Coordinatore nazionale del RnS, e dal 1998 Consigliere spirituale del Movimento, tornato alla Casa del Padre il 28 gennaio scorso. E, poco dopo, un applauso scrosciante ha accolto il volto e la voce di don Dino che, improvvisamente, sono tornate a riempire la sala gremita di questa XXIX Convocazione nazionale, attraverso un Video a lui dedicato. La voce narrante di Amerigo Vecchierelli, caporedattore di Sat 2000, ha ricordato i momenti importanti della vita di don Dino, dagli inizi del suo sacerdozio all’incontro con il Rinnovamento e con l’amico padre Mario Panciera. Ha ricordato la sua infaticabile opera di evangelizzatore e di padre spirituale, sottolineando, grazie alle immagini il suo amore vivo e appassionato per Gesù, “Il più bello di tutti”, come lui amava dire. Il suo amore per la Chiesa, per Maria, per i giovani e per il Rns. Tre testimonianze ne hanno richiamato alcune caratteristiche di padre spirituale, di sacerdote, amico. Concetta Medeghini, prima segretaria della segreteria nazionale di Brescia, per 16 anni, ha ricordato come don Dino, fin dal momento della sua conversione, abbia sempre seguito la crescita spirituale sua e della sua famiglia, insegnandole ad affidarsi al progetto e alla provvidenza di Dio. Era il 1978 quando i suoi figli avevano iniziato ad uscire tutti i giovedì per recarsi ad un incontro di preghiera. Uno di quei giovedì volle anch’ella recarsi all’incontro. Sentiva il suo ambiente di lavoro come piuttosto “frivolo” ed era alla ricerca di qualcosa di più, nonostante fosse da tempo impegnata in attività di sostegno a ragazzi in difficoltà e faceva la catechista. Fu quella sera che la sua vita iniziò un cambiamento radicale. Così conobbe Don Dino, che le propose di lavorare con lui. Decise così di lasciare il lavoro per dedicarsi a questa missione, e nonostante le tante difficoltà non si sentì mai mancare nulla, ma da allora non ha mai smesso di ringraziare il Signore per avere portato a maturità la sua fede. La sua testimonianza si è conclusa riportando all’assemblea la stessa esortazione che Don Dino faceva spesso: "Avanti, sempre!"
Don Guido Pietrogrande, 29 anni di sacerdozio condiviso con don Dino. “Mi ha preso sotto braccio e la mia vita è cambiata”, così ha iniziato la sua testimonianza, con la quale ha voluto sottolineare l’aspetto di don Dino “confessore”, che esercitava il ministero della misericordia nell’umiltà e nella gioia di servire Dio. Nel suo racconto Don Guido ha parlato del periodo della sua effusione, della gioia che lo pervadeva sempre. Ha raccontato di quando, nel guidare la sua auto, non trovava mani per tenere il volante, dal momento che le due che aveva gli servivano per cantare “Alleluia” al Signore. Era il periodo finale della contestazione giovanile, che lasciava dietro di sé molte rovine. Sia lui che Don Dino amavano lavorare con i giovani e si sentivano chiamati in particolare dal servizio del sacramento della riconciliazione. Molte volte, ha ricordato Don Guido, durante i ritiri con i giovani, prima di iniziare le confessioni, Don Dino si inginocchiava sull’altare davanti a lui per chiedergli l’assoluzione. Dopo avergliela impartita anche Don Guido si inginocchiava davanti a Don Dino. Poi entrambi rendevano grazie al Signore che gli permetteva di essere strumenti della sua Misericordia verso i giovani. Poi, ricorda affettuosamente la riservatezza di Don Dino: "bisognava essere discreti nell’amicizia con lui". Recentemente, dopo la scomparsa di Padre Mario Pancera, ancora una volta Don Dino lo ha preso sottobraccio e lo ha esortato dicendo: "Padre Mario non c’è. Cerca di esserci tu." La testimonianza è terminata con un commosso ringraziamento a Dio: "io ringrazio e benedico Te, o Signore, per il bene che lui ha fatto per grazia Tua."
Alcune ragazze della Tenda di Dio, la Fraternità voluta e realizzata da don Dino nel RnS, hanno ricordato gli ultimi tempi, quelli della malattia di don Dino, in cui, giorno per giorno, nella sofferenza crescente, si rimetteva nelle mani del Padre: “Siamo nelle mani del Signore. Faccia lui quello che vuole!”, era solito dire, esortando sempre tutti ad andare avanti con coraggio. Il loro ricordo si è rifatto agli ultimi momenti di Don Dino, nei passi difficili della sofferenza. Don Dino sapeva di essere sostenuto dalla preghiera di tante persone, e per questo rendeva continuamente grazie a Dio. Voleva che loro lo aiutassero leggendo le preghiere del suo breviario. “Senza fretta…” diceva “… quanto è bella! Senza fretta”. Nello scorso mese di Novembre, in occasione degli esercizi spirituali della Comunità, aveva scritto una lettera nella quale chiedeva al Signore, citando Don Bosco: “Dammi anime! Toglimi tutto, ma dammi anime”. “Vogliatevi bene” era il suo desiderio più profondo. Due giorni prima della sua dipartita diceva: “Cosa facciamo? Partiamo! Incominciamo a vivere!”. A chiunque andava a trovarlo impartiva una paterna benedizione e chiedeva altrettanto dai confratelli. Il messaggio lasciatoci con un filo di voce, prima di entrare in agonia, è stato: “Avanti!”. La testimonianza è terminata con le parole con cui le sorelle della comunità sono certe che lui si riferirebbe a noi adesso: “Mi farò interprete presso Dio dei vostri desideri di santità. Arrivederci lassù.”
Infine, Salvatore Martinez, visibilmente commosso, ha introdotto il canto “Io vedo il Re”, un canto di ringraziamento per don Dino, e ha invitato tutti a intonarlo desiderando la gloria di Dio nel proprio stato di vita perché è lì che possiamo sperimentare la comunione che dal Cielo scende fino alla terra, e per vivere, ancora, insieme il nostro grazie a Gesù in comunione con l’amato don Dino. Salvatore ha riportato le parole con cui Benedetto XVI ha commentato la grande paternità spirituale di Don Dino Foglio, ricevendone la foto in ricordo: "Che grande gioia e che grande accoglienza deve esserci adesso in cielo per lui". Ha raccontato dell’ultimo incontro avuto con Don Dino il 12 gennaio, durato un’ora e quaranta minuti, e nel corso del quale, raccogliendo le esortazioni dalla sua flebile voce, ha fatto molte promesse sul futuro del Rinnovamento nello Spirito. E il giorno del funerale di Don Dino, Salvatore ha promesso di impiegare le sue forze per promuovere nel Rinnovamento una più consapevole presa di coscienza della Comunione dei Santi.
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