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XXVII Conferenza Nazionale Animatori

"Sintesi del cammino spirituale e pastorale - Triennio 2001-2003"

 

Breve estratto dall'intervento conclusivo del coordinatore nazionale Salvatore Martinez - Lunedì 8 dicembre ore 11:00

 

Clicca per ingrandire...Un intervento forte e allo stesso tempo di grande affetto per tutti gli animatori quello conclusivo del Coordinatore nazionale.

Per prima cosa ha esortato i presenti a impegnarsi nella fatica per il Regno, quella che produce gioie eterne, in cui noi diminuiamo e Dio cresce. Fatica necessaria per «certificare che la testimonianza di Gesù, la vita di Gesù, la sua salvezza a la fatica di Dio nella nostra vita non sono state vana». In ogni nostra fatica, in ogni carisma espresso, la prima cosa però è la carità. Faticare nell’amore, cosi che «la stanchezza non sia un peso per te». Martinez ha ancora esortato gli animatori a «combattere per la fede, “che vi è stata trasmessa una volta per tutte” 0187 (Gd 3), altrimenti tutte le fatiche sono inutili», senza mai dimenticare che «il Signore avanza, combatte al vostro fianco, non abbiate paura. Il RnS è il popolo del combattimento spirituale e noi dobbiamo insegnare nei nostri gruppi a lottare in favore di Dio, e non contro Dio. Attenti a quella umanità che lotta contro il vangelo della salvezza». Anche il RnS può rischiare di diventare “sfollagente”, attenti a non combattere «i fratelli che Gesù ci ha consegnato avendo vinto la battaglia dell’inimnicizia con la sua croce». Chiudendo questa introduzione, ha benedetto tutti i fratelli del RnS che sopportano dolori e sofferenze gettati nelle braccia di Dio, perché si fanno calamite di Dio.

Ha poi chiesto agli animatori: «Che cosa vogliamo portare a casa da questo Rimini?» La consegna di questo triennio con tre parole d’ordine che racchiudono le tre Virtù teologali, altrimenti tutto diventa vano:

 

- santità, che vuol dire trasmettere la fede;

- profezia, che vuol dire dare speranza al mondo;

- comunione, che vuol dire vivere l’amore, la carità nella Chiesa.

 

Soffermandosi sul primo punto, la fede, ha sottolineato la necessità di «crescere nella preghiera per poter ricevere dal Signore e dallo Spirito. C’è solo un virus per la fede: il peccato». La fede in Gesù non è una teoria, ma una forza che agisce, capace di cambiClicca per ingrandire...are la vita.

Riguardo alla profezia, che è speranza, compito del RnS è quello di «far vedere e sentire che ci siamo, che siamo lievito di Dio che fermenta la pasta, che siamo luce e sale. Ma di che? Della speranza: il Signore verrà, il Signore farà… Il profeta è un appassionato di Dio: amico di Dio, sentinella e messaggero.

Infine, la comunione: all’interno del vero popolo di Dio non vi deve essere più lotta per la rivendicazione dei propri diritti, dobbiamo amare, nel nome di Dio accettare anche l’ingiustizia… Noi viviamo un Dio – ha aggiunto – in cui la misericordia annulla, in pratica, il potere; un Dio che non solo perdona, ma che scusa gli uomini perché possano tornare a lui senza sentirsi troppo umiliati. L’amore moltiplica l’unità. E la strategia giusta è rispondere alle provocazioni con l’amore, perché Dio è amore».

 


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