Proseguendo
nel cammino di crescita e di maturità spirituale, non è difficile
che accada di smarrire il significato profondo dell'espressione
"Signoria di Gesù legata all'esperienza di vita nuova proposta
nel Rinnovamento. Ricentriamo, allora, la nostra attenzione sulle
"sfide" che questa espressione implica, desiderosi di offrire
ai nostri lettori, specie a coloro che hanno vissuto l'esperienza
di una nuova effusione dello Spirito, alcuni criteri per un discernimento
personale e comunitario.
«Gesù
è il Signore di tutti» (cf At 10, 36): queste le parole di san
Pietro nella casa di Cornelio. Pietro scopre che Dio non fa
preferenza di persone e ha un solo grande desiderio: che tutti
gli uomini scoprano Gesù e accettino la sua signoria. Nel giorno
della preghiera d'effusione o battesimo nello Spirito, il desiderio
del Padre sembra compiersi nella vita di molti uomini e donne
che volontariamente e responsabilmente riconoscono che Gesù
è il Signore.
Gesù è il mio Signore: questo grido, che attualizza
nella sfera individuale la promessa di Dio, segna l'inizio di
un cammino di rinnovamento spirituale personale e al contempo,
per chi lo desidera, la partecipazione attiva alla vita e alla
testimonianza della specifica esperienza spirituale denominata
Rinnovamento.
Gesù è il mio Signore: accade ciò che il Vangelo
di Giovanni attesta dell'apostolo Tommaso: "mio Signore e mio
Dio" (cf Gv 20, 28). È la professione di una fede convinta, la
dichiarazione di un amore esclusivo, la promessa di una relazione
di "dipendenza" (esperienza della signoria) che sempre discende
da un fatto generante (in Tommaso l'aver toccato i segni ancora
vivi del sacrificio di Gesù). L'espressione Gesù è il Signore,
pronunciata sotto l'impulso dello Spirito a conclusione della
preghiera per una nuova effusione dello Spirito, diviene un
vero e proprio annuncio giubilare, l'impegno ad abbracciare un
nuovo regime di vita, secondo lo Spirito, per vivere la grazia
di un autentico e duraturo rinnovamento della vita spirituale.
La
signoria di Gesù in quattro novità dello Spirito
Lo
Spirito Santo opera nella nostra vita per portare in profondità
tutto il dinamismo evangelico contenuto nell'espressione Gesù
è il Signore. Se diamo allo Spirito piena autorità su di noi,
l'esperienza del Rinnovamento si innesta e si radica in tutte
le sfere della nostra vita, generando una testimonianza senza
compromessi, che rende giustizia del grido liberante, e al contempo
assai compromettente, Gesù è il mio Signore. Vorrei indicare
quattro specifiche, contemporanee azioni che lo Spirito compie
nella vita di un rinnovato, che esplicitano, significandola,
la manifestazione della signoria di Gesù.
Si riceve un "nome nuovo". È l'ingresso nella vita carismatica,
nell'esperienza travolgente della potenza di Dio, che vuole manifestarsi
senza limiti nella nostra vita. Il "nome nuovo", è allora
il carisma, la missione specifica che lo Spirito ci assegna; è
un dono nuovo, perché indica una testimonianza
nuova del nome di Gesù che lo Spirito ci assegna dopo averci
chiamato a vita nuova. È il segno che ci rende creature
nuove, secondo le diverse aspettative di Dio su di noi: Pietro
da pescatore diviene capo della Chiesa; Paolo da ligio osservante
della tradizione ebraica e persecutore dei cristiani diviene ambasciatore
del Vangelo e impareggiabile evangelizzatore.
Si riceve una forza nuova. È il Vangelo, potenza di
Dio sulla terra, volto imperituro di Gesù, spada
dello Spirito contro ogni nemico della nostra fede. Chi impara
a dipendere da Gesù si scopre, per mezzo del
Vangelo, ogni giorno più forte, contrariamente a quanto
avviene nel mondo, dove un sottomesso vive una situazione
di debolezza, di impotenza, soggiacendo a un padrone
con sofferenza. Vivere la signoria di Gesù, significa sperimentare
con gioia tutte le promesse del Padre rese manifeste nell'insegnamento
e nella vita di Gesù, le stesse che lo Spirito vuole compiere
nella nostra vita. Ogni giorno una promessa del Vangelo attende
di compiersi in noi e per mezzo nostro, per apportare nuova forza,
nuovo vigore spirituale al nostro cammino e a quello dei fratelli
ai quali lo Spirito ci manda.
Si riceve un pensiero nuovo. È la scuola sapienza,
mediante la quale noi possiamo compiere la volontà del
Padre, la sola cosa che ci rende santi dinanzi a Dio. Nulla esiste
da se stesso, nulla agisce indipendentemente dalla volontà
di Dio. Lasciarsi guidare dallo Spirito significa essere capaci
di giudicare la storia secondo Dio, saper leggere i
segni dei tempi secondo Dio, saper distinguere sempre il bene
dal male, ricordare sempre ciò che è gradito a Dio,
guardare il nostro prossimo alla maniera di Gesù. Si sperimenta,
così, la via della santità, il pensiero dominante
che non dà tregua al rinnovato, la sola, vera
speranza che lo anima. Ma si sperimenta anche la preghiera di
Gesù nell'orto del Getsèmani, forse la più
amara tra le invocazioni al Padre di Gesù: Abbà,
Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice!
Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi
tu (Mc 14, 36).
Si riceve un cuore nuovo. È il sigillo interiore, lo
scrigno più prezioso in cui la vita nuova si alimenta e
si rigenera, è la fonte inesauribile del grido Gesù
è il Signore: la preghiera. Solo chi prega vive autenticamente
la vita nuova e genera intorno a sé vita nuova, comunicando
la salvezza ricevuta. Chi ha il "cuore nuovo" ha i sentimenti
di Gesù, la sensibilità di Gesù, l'amore
di Gesù. Ricevere un cuore nuovo significa soprattutto
ricevere la preghiera di Gesù, cioè meritare mediante
lo Spirito la stessa confidenza del Figlio: ci si relaziona con
il Padre e con i fratelli con un'intimità spirituale mai
sperimentate prima, con una corrispondenza interiore prodigiosa,
con una sintonia che genera stupore e nuovo amore per la Chiesa
e per la storia. Fatti nuovi dalla Spirito Nome nuovo
- forza nuova pensiero nuovo - cuore nuovo:
quattro precise azioni dello Spirito che conseguono al grido Gesù
è il Signore, quattro novità che sfuggono a ogni
possibile riduzione. La sovranità di Dio nella nostra vita
sempre viene messa in discussione dall'esercizio della libertà
umana, specie quando questa si pone fuori dal progetto di Dio.
Giovano, qui, alla nostra riflessione le parole di Gesù,
per comprendere quali impegni la signoria di Gesù comporta
nella vita di un rinnovato. Tre impegni, in una singolare
triplice definizione che Gesù dà di se stesso: "Io
sono la via, la verità e la vita" (Gv 14, 6).
Gesù è "via" se davvero, ogni giorno, conduce il
nostro cammino: è l'unico compagno di viaggio che conosce
perfettamente la strada che conduce alla mèta, poiché
egli stesso è la strada e la meta. Gesù è
"via" infallibile di successo e di felicità nella nostra
esperienza umana della sua signoria.
Gesù è "verità" se, in ogni decisione, illumina
e ispira la nostra condotta. Senza la "verità" la via è
ancora buia, il passo instabile, l'orientamento incerto. Gesù
è la verità fatta Persona e, al contempo, una Persona
che ci aiuta a fare la verità in ogni nostra decisione.
Gesù è "vita" se, nelle insidie di peccato che affliggono
l'uomo, può rivestire di eternità i nostri corpi
mortali. Gesù porta nella nostra vita il paradiso, cioè
il sapore delle cose celesti, i tesori del Regno per fare ricca
di ogni bene la nostra vita. Il rinnovato è
un compromesso: pone Dio al di sopra di tutto, sempre, comunque;
ma è anche un sottomesso, cioè vive l'esperienza
di vita nuova in un contesto comunitario, imparando ogni giorno
la fatica di farsi uno con i fratelli e le sorelle,
accettando l'autorità gerarchica e carismatica di chi Dio
gli assegna come pastore e responsabile. Giubileo è grido
di giubilo: della signoria di Gesù si può solo fare
un grande annuncio, il grido di tutta una vita scommessa sul Vangelo.