rivista di luglio agosto 2000


 

 

Giubileo nel grido: Gesù è il Signore


Sulle orme dello Spiritoo Gesù
(Salvatore Martinez - Coordinatore Nazionale del RnS)
 

“Proseguendo nel cammino di crescita e di maturità spirituale, non è difficile che accada di smarrire il significato profondo dell'espressione "Signoria di Gesù” legata all'esperienza di vita nuova proposta nel Rinnovamento. Ricentriamo, allora, la nostra attenzione sulle "sfide" che questa espressione implica, desiderosi di offrire ai nostri lettori, specie a coloro che hanno vissuto l'esperienza di una nuova effusione dello Spirito, alcuni criteri per un discernimento personale e comunitario”.

«Gesù è il Signore di tutti» (cf At 10, 36): queste le parole di san Pietro nella casa di Cornelio. Pietro “scopre” che Dio non fa preferenza di persone e ha un solo grande desiderio: che tutti gli uomini scoprano Gesù e accettino la sua signoria. Nel giorno della preghiera d'effusione o battesimo nello Spirito, il desiderio del Padre sembra compiersi nella vita di molti uomini e donne che “volontariamente” e “responsabilmente” riconoscono che Gesù è il Signore.
  Gesù è il mio Signore: questo grido, che attualizza nella sfera individuale la promessa di Dio, segna l'inizio di un cammino di rinnovamento spirituale personale e al contempo, per chi lo desidera, la partecipazione attiva alla vita e alla testimonianza della specifica esperienza spirituale denominata Rinnovamento.
  Gesù è il mio Signore: accade ciò che il Vangelo di Giovanni attesta dell'apostolo Tommaso: "mio Signore e mio Dio" (cf Gv 20, 28). È la professione di una fede convinta, la dichiarazione di un amore esclusivo, la promessa di una relazione di "dipendenza" (esperienza della signoria) che sempre discende da un fatto generante (in Tommaso l'aver toccato i segni ancora vivi del sacrificio di Gesù). L'espressione Gesù è il Signore, pronunciata sotto l'impulso dello Spirito a conclusione della “preghiera per una nuova effusione dello Spirito”, diviene un vero e proprio annuncio giubilare, l'impegno ad abbracciare un nuovo “regime di vita”, secondo lo Spirito, per vivere la grazia di un autentico e duraturo rinnovamento della vita spirituale.

La signoria di Gesù in quattro novità dello Spirito

Lo Spirito Santo opera nella nostra vita per portare in profondità tutto il dinamismo evangelico contenuto nell'espressione Gesù è il Signore. Se diamo allo Spirito piena autorità su di noi, l'esperienza del Rinnovamento si innesta e si radica in tutte le sfere della nostra vita, generando una testimonianza “senza compromessi”, che rende giustizia del grido liberante, e al contempo assai compromettente, Gesù è il mio Signore. Vorrei indicare quattro specifiche, contemporanee azioni che lo Spirito compie nella vita di un “rinnovato”, che esplicitano, significandola, la manifestazione della signoria di Gesù.

• Si riceve un "nome nuovo". È l'ingresso nella vita carismatica, nell'esperienza travolgente della potenza di Dio, che vuole manifestarsi senza limiti nella nostra vita. Il "nome nuovo", è allora il carisma, la missione specifica che lo Spirito ci assegna; è un dono “nuovo”, perché indica una testimonianza nuova del nome di Gesù che lo Spirito ci assegna dopo averci chiamato a vita nuova. È il segno che ci rende “creature nuove”, secondo le diverse aspettative di Dio su di noi: Pietro da pescatore diviene capo della Chiesa; Paolo da ligio osservante della tradizione ebraica e persecutore dei cristiani diviene ambasciatore del Vangelo e impareggiabile evangelizzatore.

• Si riceve una “forza nuova”. È il Vangelo, potenza di Dio sulla terra, volto imperituro di Gesù, “spada dello Spirito” contro ogni nemico della nostra fede. Chi impara a “dipendere da Gesù” si scopre, per mezzo del Vangelo, ogni giorno più forte, contrariamente a quanto avviene nel mondo, dove un “sottomesso” vive una situazione di debolezza, di impotenza, soggiacendo a un “padrone” con sofferenza. Vivere la signoria di Gesù, significa sperimentare con gioia tutte le promesse del Padre rese manifeste nell'insegnamento e nella vita di Gesù, le stesse che lo Spirito vuole compiere nella nostra vita. Ogni giorno una promessa del Vangelo attende di compiersi in noi e per mezzo nostro, per apportare nuova forza, nuovo vigore spirituale al nostro cammino e a quello dei fratelli ai quali lo Spirito ci manda.

• Si riceve un “pensiero nuovo”. È la scuola sapienza, mediante la quale noi possiamo compiere la volontà del Padre, la sola cosa che ci rende santi dinanzi a Dio. Nulla esiste da se stesso, nulla agisce indipendentemente dalla volontà di Dio. Lasciarsi guidare dallo Spirito significa essere capaci di “giudicare” la storia secondo Dio, saper leggere i segni dei tempi secondo Dio, saper distinguere sempre il bene dal male, ricordare sempre ciò che è gradito a Dio, guardare il nostro prossimo alla maniera di Gesù. Si sperimenta, così, la via della santità, il pensiero dominante che non dà tregua al “rinnovato”, la sola, vera speranza che lo anima. Ma si sperimenta anche la preghiera di Gesù nell'orto del Getsèmani, forse la più amara tra le invocazioni al Padre di Gesù: “Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu” (Mc 14, 36).

• Si riceve un “cuore nuovo”. È il sigillo interiore, lo scrigno più prezioso in cui la vita nuova si alimenta e si rigenera, è la fonte inesauribile del grido Gesù è il Signore: la preghiera. Solo chi prega vive autenticamente la vita nuova e genera intorno a sé vita nuova, comunicando la salvezza ricevuta. Chi ha il "cuore nuovo" ha i sentimenti di Gesù, la sensibilità di Gesù, l'amore di Gesù. Ricevere un “cuore nuovo” significa soprattutto ricevere la preghiera di Gesù, cioè meritare mediante lo Spirito la stessa confidenza del Figlio: ci si relaziona con il Padre e con i fratelli con un'intimità spirituale mai sperimentate prima, con una corrispondenza interiore prodigiosa, con una sintonia che genera stupore e nuovo amore per la Chiesa e per la storia. Fatti nuovi dalla Spirito “Nome nuovo” - “forza nuova“ pensiero nuovo” - “cuore nuovo”: quattro precise azioni dello Spirito che conseguono al grido Gesù è il Signore, quattro novità che sfuggono a ogni possibile riduzione. La sovranità di Dio nella nostra vita sempre viene messa in discussione dall'esercizio della libertà umana, specie quando questa si pone fuori dal progetto di Dio. Giovano, qui, alla nostra riflessione le parole di Gesù, per comprendere quali impegni la signoria di Gesù comporta nella vita di un “rinnovato”. Tre impegni, in una singolare triplice definizione che Gesù dà di se stesso: "Io sono la via, la verità e la vita" (Gv 14, 6).

• Gesù è "via" se davvero, ogni giorno, conduce il nostro cammino: è l'unico compagno di viaggio che conosce perfettamente la strada che conduce alla mèta, poiché egli stesso è la strada e la meta. Gesù è "via" infallibile di successo e di felicità nella nostra esperienza umana della sua signoria.

• Gesù è "verità" se, in ogni decisione, illumina e ispira la nostra condotta. Senza la "verità" la via è ancora buia, il passo instabile, l'orientamento incerto. Gesù è la verità fatta Persona e, al contempo, una Persona che ci aiuta a fare la verità in ogni nostra decisione.

• Gesù è "vita" se, nelle insidie di peccato che affliggono l'uomo, può rivestire di eternità i nostri corpi mortali. Gesù porta nella nostra vita il paradiso, cioè il sapore delle cose celesti, i tesori del Regno per fare ricca di ogni bene la nostra vita. Il “rinnovato” è un compromesso: pone Dio al di sopra di tutto, sempre, comunque; ma è anche un “sottomesso”, cioè vive l'esperienza di vita nuova in un contesto comunitario, imparando ogni giorno la fatica di “farsi uno” con i fratelli e le sorelle, accettando l'autorità gerarchica e carismatica di chi Dio gli assegna come pastore e responsabile. Giubileo è grido di giubilo: della signoria di Gesù si può solo fare un grande annuncio, il grido di tutta una vita scommessa sul Vangelo.