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I martiri: cristiani al cento per cento 
Tavola rotonda con Salvatore Martinez, Giuliano Ferrara, Andrea Riccardi
CNA2007 - Tavola rotonda - Clicca per ingrandire...

Un dopo cena all'insegna della cultura della Pentecoste, con un tema di grande attualità. "La Chiesa è nuovamente la Chiesa dei martiri?", a cui hanno preso parte Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di S. Egidio e Giuliano Ferrara, giornalista e direttore del quotidiano Il Foglio, Salvatore Martinez, presidente del RnS.
Ha introdotto l'incontro Alessandra Nucci, direttore della rivista Una voce grida e articolista della Rivista Rinnovamento nello Spirito Santo per la rubrica "Roveto ardente che si occupa della Chiesa perseguitata nel mondo. La giornalista, nel presentare una panoramica mondiale sulla persecuzione religiosa, ha sottolineato che anche oggi, come da sempre, la Chiesa ha i suoi martiri: in Oriente i cristiani stanno scappando e la loro presenza si assottiglia sempre di più. Se pensiamo, ad esempio, che in Terra Santa c'è un esodo continuo dei cristiani da Gerusalemme; in Cina la persecuzione significa uccidere o imprigionare i religiosi, e persino le suore di Madre Teresa di Calcutta non sono immuni da intolleranza religiosa, nonostante la stima di cui godono anche nel mondo induista.
Ma accanto a questi martiri, ve ne sono altri nel nostro Occidente, a causa di una cultura materialista, che reagisce soprattutto quando la Chiesa prende posizione sulle questioni morali ed etiche, come l'aborto, la difesa della vita e l'omosessualità.
Il prof. Riccardi nel prendere la parola ha fatto subito un richiamo a Giovanni Paolo II, che ha dato un senso vero alla parola "martirio". Il martire è uno di noi, è colui che testimonia la propria fedeltà alla fede che professa. E per capire i martiri occorre guardare i persecutori. Martire è colui che non toglie la vita agli altri ma la dà per dar gloria a Dio. Il martire non cerca la morte ma si conforma alla vita di Gesù, mostrando una forza più forte di ogni potere temporale. La Chiesa è tornata ad essere la Chiesa dei martiri, perché ci sono oggi testimoni fedeli e veraci della Parola.
Giuliano Ferrara, per la prima volta ad un raduno del RnS, ha esordito con una frase ad effetto: «Entrando in questa sala ho capito cosa è la Chiesa». Pur non essendo un credente, ha rimarcato con la fermezza che lo contraddistingue: «Ritengo che la fede degli altri debba essere non solo rispettata, ma amata. C'e' un martirio che si consuma nel sangue, ma c'e' un martirio che la Chiesa subisce quando cerca di dare significato alla propria vita e alla vita degli altri. Riscontriamo nella vita di ogni giorno che c'è una resistenza verso chi non vuole far testimoniare ai cristiani la propria fede. Ma sono convinto - ha concluso Ferrara - che il mondo nonostante le violazioni e le proibizioni non potrà bloccare il risveglio della fede».
Il prof Riccardi, nell'apprezzare le parole di Ferrara, forte della sua esperienza, ha sottolineato che la presenza dei cristiani è un presidio di umanità e se scompariranno i cristiani in quelle terre dove oggi c'è tensione e conflitto la situazione sarà sempre peggiore. E poi ha concluso dicendo: «Io vi ammiro perché siete movimento di popolo e fra i vostri compiti c'è quello di conservare la fede dei martiri».
L'incontro è stato concluso da Salvatore Martinez che ha rassicurato tutti ribadendo che la parola di Dio non può essere incatenata, anche perché lo Spirito dà la forza di vivere e di morire. Bisogna svegliarci dal sonno, passare dall'implicito all'esplicito, tenendo conto che comunque siamo predestinati al martirio. «Un cristiano a metà - ha concluso Martinez - è un vigliacco, mentre il martire è un cristiano al cento per cento».

(03.11.2007)