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La udienza del Santo Padre Benedetto XVI al Coordinatore Nazionale del RnS 
La testimonianza di Salvatore Martinez
"Venti minuti d'indimenticabile amore paterno"

Città del Vaticano. Ore 12.00. Appartamenti Pontifici.

Una breve attesa, riempita dalla preghiera dell’Angelus, scandita da 12 rintocchi di un meraviglioso orologio barocco che domina su una parete laterale adiacente alla Udienza 2006 col Santo Padreporta che, di lì a breve, si sarebbe aperta per consegnarci alla sollecitudine pastorale di Benedetto XVI.

E così accade, 10 minuti più tardi. Il Santo Padre ci viene incontro, fin sulla soglia della porta del suo studio privato, sorridente, umanissimo, immediatamente cordiale. Subito le foto: al centro il Papa che mi invita a pormi alla Sua destra; dall’altra parte P. Giovanni Alberti, un po’ più defilata Luciana Lorandi, la mia Segretaria, invitata – suo malgrado – ad introdurre nella stanza i regali da consegnare al Santo Padre.

Il primo, da noi scelto con cura, Udienza 2006 col Santo Padres’impone alla Sua vista esperta: “è un’Icona russa del Settecento” esclama Benedetto XVI, senza alcuna esitazione, ancora prima che dessi alcun indizio. Raffigurati sono Pietro e Paolo. “Esprimono, Santo Padre, la coessenzialità di Istituzione e Carisma nella Chiesa, come Lei ebbe a ricordarci nel Convegno che preparava la Pentecoste del 1998; e sono anche espressione del nostro amore per la Chiesa e per Lei che è per noi Pietro e Paolo insieme”. Questo il mio commento. Il Papa se ne rallegra, in special modo ricordando quel grande evento “profetico” che fu la Pentecoste del 1998.

Il Santo Padre ci invita ad accomodarci nelle poltrone poste al di là della Sua scrivania, un luogo  - tante volte visto in televisione – che, d’incanto, mi appare familiare. Udienza 2006 col Santo PadreInizia così un dialogo che si protrarrà per circa 20 minuti, serratissimi e intensissimi. Raramente ho provato un senso di soddisfazione interiore tanto grande come in questa circostanza: il tempo sembrerà  “moltiplicarsi” per fare spazio ad un altro ricordo, ad un altro aspetto della vita del Rinnovamento, al suo passato, al suo presente, ai suoi impegni prossimi e futuri. E il Santo Padre non smetterà un solo istante di ascoltare e constatare, incoraggiare, condividere e benedire.

La consegna del materiale documentario, che avevo predisposto per questa Udienza, farà da “traccia tematica” alla nostra conversazione.

In primo luogo avviene il ricordo di Don Dino Foglio iconae del bene grande ricevuto da sacerdoti che si sono “spesi” per la causa del Rinnovamento, contribuendo ad offrire alla Chiesa un gran numero di vocazioni.

Presento, poi, al Santo Padre il depliant – fresco di stampa – della prossima XXIX Convocazione Nazionale di Rimini. Più volte, in passato, avevo invitato il “card. Ratzinger” senza mai riuscire a trovare uno spazio nella Sua agenda. Il Papa sorride di questo ricordo e prende visione con gioia del programma, confermandone l’impianto, in modo particolare il bene grande della giornata penitenziale dedicata alle confessioni sacramentali.

Nel programma le presenze del card. Ruini (nel decennale dell’approvazione dello Statuto), del card. Lopez Trujillo (in preparazione del V Incontro Mondiale della Famiglia a Valencia), di mons. Rylko (in vista della “Pentecoste con i Movimenti”) del card. Tettamanzi (nell’attesa del Convegno Nazionale delle Chiese d’Italia di Verona), di P. Raniero Cantalamessa (predicatore del Papa) risaltano alla vista del Pontefice e mi danno occasione di commentare il cammino di “maturità ecclesiale” Udienza 2006 col Santo Padrefortemente perseguito dal Rinnovamento, il nostro impegno per far conseguire ai carismi una “coscienza comunitaria” sorretta da un’adeguata formazione. Il Papa ripeterà più volte, nello svolgersi del mio ragionamento: “questo è molto importante”; “questa lettura è davvero interessante”.

E il discorso “dilaga”, interessando le parrocchie, la collaborazione con i Vescovi, la ministerialità carismatica, la grazia – davvero unica al mondo – di una generazione di sacerdoti che ha dato al RnS una implantatio fortemente cattolica ed ecclesiale. La consegna del Vademecum e dell’Agenda 2005 saranno per il Papa il segno di questo nostro sentire e agire.

Porgo a Benedetto XVI il libro da me scritto alla morte di Giovanni Paolo II e a Lui dedicato: “Il Vangelo dello Spirito Santo in Giovanni Paolo II. Mille pensieri per il cuore dell’uomo”. Il Papa ne prende visione e così commenta: “Un’idea originale. Mille pensieri. Un modo efficace per rendere comprensibile al popolo di Dio il Magistero. Una immagine inconsueta di Giovanni Paolo II”. Udienza 2006 col Santo PadreRingrazio il Pontefice, affermando che il Suo ministero rappresenta per noi una continuità ideale con il Suo predecessore, in special modo nell’interiorizzazione gioiosa e profonda del messaggio evangelico per il risveglio dell’identità cristiana.

Sento, a questo punto, il dovere di richiamare la grazia dell’Adorazione eucaristica riscoperta e promossa dal RnS attraverso l’esperienza del “Roveto Ardente”, fortemente incoraggiata da Giovanni Paolo II in occasione dei Primi Vespri di Pentecoste del 2004. Il Papa inizia a sfogliare il libretto che illustra l’esperienza sottolineandone l’utilità; finiamo con il parlare dello Spirito Santo, della Beata Elena Guerra e della sua influenza su Leone XIII alla vigilia del 1900. L’interesse del Papa si fa crescente ed è naturale per me introdurre il Convegno celebrato a Lucca e dedicato ai Testimoni dello Spirito nel Novecento: la Rivista “Rinnovamento” – appena pubblicata - interamente dedicata a questo evento e una breve sintesi dell’accaduto ora suscitano la Sua considerazione.

In ultimo, consegno al Santo Padre il progetto e lo stato di fatto del “Polo di Eccellenza Sturzo”, la “città aperta” ai carcerati e alle loro famiglie che sta sorgendo presso il fondo storico dei venerati fratelli, un segno della “carità sociale” del RnS. Il Papa non trattiene il Suo entusiasmo per la “novità” dell’iniziativa e benedice l’opera intrapresa.

C’è solo tempo – la porta si riapre ed entrano i collaboratori di Benedetto XVI, ad indicare la conclusione dell’udienza - per consegnare al Pontefice l’Annuario dei Gruppi e delle Comunità del RnS, Udienza 2006 col Santo Padresegno della vicinanza dei duecento mila partecipanti alla vita del  Movimento per i quali invoco la paterna benedizione del Papa.

Siamo ormai in piedi. Consegno al Santo Padre una lettera in cui sono racchiuse le nostre attestazioni di amore filiale e le nostre speranze. Nel congedarsi il Santo Padre saluta P. Giovanni Alberti, che fa omaggio al Papa di due testi scritti su Maria Goretti e su Alessandro Serenelli, e Luciana Lorandi a cui ricorda “il prezioso lavoro di una Segreteria a sostegno delle opere svolte dal Movimento”.

Ci salutiamo ed è il mio cuore a baciare la Sua mano. In questo gesto trovano espressione tutti i volti dei fratelli e delle sorelle del RnS, nuovi e anziani insieme, che in migliaia, da ogni parte d’Italia, hanno pregato per questo incontro. E riprendiamo il cammino, uniti e amati “più di ieri”, confermati nelle fede, rinnovati nella speranza. “L’amore cresce attraverso l’amore” ha scritto Benedetto XVI nella Sua prima Lettera Enciclica “Deus caritas est” (cf n.18): ebbene ne ho fatto esperienza e qui, poveramente, ho provato a darne testimonianza.

Un grande giorno per il RnS; un nuovo inizio per il nostro cammino.

Alleluja!

Salvatore Martinez

(24.02.2006)