«Rimaniamo uniti, cari Fratelli, in questo Mistero: nella preghiera, specialmente nell'Eucaristia quotidiana, e così serviamo la Chiesa e l'intera umanità. Questa è la nostra gioia, che nessuno ci può togliere. (...) continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all'azione dello Spirito Santo nell'elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui. E tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c'è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza. Per questo, con affetto e riconoscenza, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica». Con queste parole, Benedetto XVI si congedava dal collegio cardinalizio nell'ultimo giorno del suo pontificato, ieri, 28 febbraio 2013.
Come annunciato attraverso il comunicato stampa e la circolare del presidente nazionale Salvatore Martinez, la "catena" di intercessione, "Un Muro di fuoco a sostegno della Chiesa", che vedrà coinvolte tutte le diocesi d'Italia fino al 28 marzo 2013, ha trovato il suo primo "anello" nel luogo più osservato di questi giorni, che certamente più di altri è simbolo di attesa, di speranze e di comunione spirituale. Infatti presso la chiesa di Sant'Anna, ubicata all'interno delle mura vaticane, proprio nel momento in cui la sede pontificia risultava vacante, ieri, 28 febbraio alle ore 20.00, ha avuto inizio la celebrazione eucaristica presieduta da don Patrizio di Pinto, coordinatore regionale del Lazio. A seguire una lunga, intensa, commossa, partecipata adorazione eucaristica con animazione carismatica, sul modello del Roveto Ardente, che si è protratta dalle 21.30 alle 24.00. Presenti nel ruolo di principali animatori il Presidente Nazionale Martinez e il Coordinatore Nazionale Landi. Il Rinnovamento nello Spirito ribadisce così la sua affettiva ed effettiva vicinanza spirituale a Benedetto XVI. Infatti, "con" lui e "per" la Chiesa, il Movimento ha inteso promuovere questa straordinaria campagna di preghiera perché - come ha affermato il Papa nel suo saluto ai cardinali, citando il teologo Romano Guardini - «La Chiesa non è un'istituzione escogitata e costruita a tavolino, ma una realtà vivente. Essa vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi... Eppure nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è Cristo».
Nella sua omelia, don Patrizio ha ricordato le tre parole chiave della Quaresima: la penitenza, il digiuno e la preghiera, sottolineando quanto questo tempo liturgico sia da intendersi come un vero Esodo, un cammino di rinnovamento interiore, di conversione al vero Dio e alla vera fede in Lui. Ha inoltre posto l'attenzione sul dono della comunione spirituale che i fedeli, nel tempo della prova, ribadiscono al mondo offrendo testimonianza della loro fedeltà alla Chiesa. Ha poi rievocato alcuni passaggi significativi della testimonianza offerta da Benedetto XVI dal giorno della notizia della sua rinuncia al ministero petrino (11 febbraio scorso).
Prima dell'adorazione eucaristica il presidente Salvatore Martinez ha ribadito il privilegio di questo speciale gesto compiuto proprio nel cuore della cattolicità affermando che «se la sede petrina è vacante il trono di Dio rimane occupato» con un esplicito rimando alla signoria di Gesù che sempre governa la sua Chiesa e mai la abbandona, anche quando «sulla barca Gesù sembra dormire», come ha ricordato il Santo Padre in occasione della sua ultima Udienza generale del mercoledì 27 febbraio. Salvatore Martinez ha poi evidenziato il primato dell'umiltà, simboleggiata dal tratto del pontificato di Benedetto XVI fino al suo ultimo gesto estremo, ricordando come questa sia la via di Dio tra gli uomini. Ha inoltre commentato l'espressione di benedetto XVI «Papa si è sempre e per sempre» ricordando come Benedetto XVI non rinunci al suo potere spirituale, continuando a svolgere il ruolo di "pontefice", cioè di "ponte tra il Cielo e la Terra" consegnandosi a Dio nella preghiera. Citando San Bonaventura, il presidente Martinez riferiva come questi dicesse di Francesco che il "santo d'Assisi", «non pregava ma era divenuto preghiera».
Accorata la partecipazione dei presenti e grande la commozione, sperimentata in alcuni passaggi di questo incontro, presso la Chiesa di Sant'Anna in Vaticano, dalle ore 20 alle ore 21 tutte le sere ci sarà un tempo di adorazione eucaristica.
È dunque partita questa lunga maratona di preghiera che nella settimana compresa tra giovedì 28 febbraio e giovedì 6 marzo vedrà coinvolti i Gruppi e le Comunità delle seguenti diocesi d'Italia: Acqui, Agrigento, Albano, Ales-Terralba, Altamura-Gravina-Acquaviva D. Fonti, Ancona-Osimo, Andria, Ariano Irpino-Lacedonia, Avellino, Avezzano, Bari-Bitonto, Bolzano-Bressanone (Bozen-Brixen), Cagliari, Campobasso.Boiano, Casale Monferrato, Chioggia, Civita Castellana, Como, Gorizia, Gubbio, Iglesias, Imola, Ischia, Ivrea, Jesi, Lucca, Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, Massa Carrara-Pontremoli, Milano Zona I-Milano Città, Milano Zona VI-Melegnano, Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Napoli, Oria, Ozieri, Padova, Piacenza-Bobbio, Pozzuoli, Ragusa, Ravenna-Cervia, Rimini, Roma Centro, S.Angelo Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, Salerno-Campagna-Acerno, Sessa Aurunca, Sulmona-Valva, Teramo-Atri, Tivoli, Trento, Trieste, Ugento-Santa Maria di Leuca, Velletri-Segni, Viterbo, Vittorio Veneto.
Ogni Gruppo/Comunità, nella libertà dello Spirito e secondo le proprie forze, assumerà il Progetto con coscienza e responsabilità, dedicandovi tempo e spazio adeguati nel turno giornaliero assegnato, coinvolgendo tutti i fratelli a livello personale e comunitario.
Queste alcune delle possibili concrete applicazioni:
- dedicare all'intenzione l'incontro di preghiera comunitario (se cade nel giorno della settimana assegnato) o un incontro straordinario appositamente pensato;
- favorire l'intenzione nella preghiera personale dei singoli membri del Gruppo/Comunità;
- promuovere, tra i membri del Gruppo/Comunità, gesti consoni all'intenzione: digiuni, elemosine, veglie notturne...;
- organizzare una Celebrazione eucaristica dedicata all'intenzione;
- organizzare un "Roveto Ardente" di adorazione dedicato all'intenzione.