Segreteria nazionale
via degli Olmi, 62
00172 Roma
tel 06 2310408
fax 06 2310409
mail rns@rns-italia.it
Homepage >> Notizie Torna alla pagina precedente...
Culla per una Parola fatta Carne 
Ritiro in Sede dei responsabili e dei dipendenti
Ritiro in Sede 2012 - Clicca per ingrandire...

Si è svolto venerdì 21 dicembre, alla vigilia delle festività del Santo Natale, il Ritiro in Sede dei responsabili e dei dipendenti delle strutture del Rinnovamento nello Spirito Santo. Un Ritiro che si fa "veglia", attesa, ma anche desiderio di custodire, di prendersi carico l'uno delle necessità dell'altro. «Ogni venuta di Gesù deve significare una novità - ha esordito il presidente Salvatore Martinez accogliendo i dipendenti. Quest'anno il nostro segno vuole esprimersi nella solidarietà verso alcune famiglie che vivono particolarmente la difficoltà dei nostri tempi». Quattro famiglie sono state individuate, su richiesta della Segreteria nazionale, nell'area della parrocchia a cui appartiene la Sede nazionale, San Giustino in Roma. Due famiglie italiane e due famiglie straniere saranno visitate con un gesto semplice che si fa vicinanza e sostegno nelle contingenze della quotidianità.

La meditazione natalizia è stata guidata da don Guido Pietrogrande, assistente spirituale nazionale del Movimento, alla presenza, inoltre, dei membri di CNS Mario Landi, Marcella Reni, Carla Osella, Dino De Dominicis e dei dipendenti delle strutture RnS. La "veglia" diviene nucleo centrale di una riflessione che non riguarda solo gli uomini del tempo di Gesù, ma tocca profondamente ciascuno di noi, oggi. «Al tempo del primo Natale molti vegliavano, ma sul proprio gregge, custodendo gelosamente la propria condizione di vita - ha commentato don Guido. Nel grigiore feriale della vita, irrompe una Luce e risuona una notizia: "È nato un Salvatore!". I pastori, che guidano e vegliano sul loro particolare gregge, in quella notte si uniscono in quell'"andiamo, vediamo..." che li accomuna nel cammino che porta all'Incontro. Ognuno lascia il suo gregge e va verso una luce, una culla, una nuova vita, una speranza. È nata una fede».

Ritiro+in+Sede+2012Di fronte al "gregge" da custodire nella quotidianità - i pensieri, la salute, la famiglia, i progetti, le attese, «tutte cose buone», come ha sottolineato don Guido, un orizzonte troppo circoscritto a piccoli sogni o propositi «rischia di farci chiudere sulla nostra persona o di farci rifugiare in sogni per evadere da un quotidiano che obbliga a verifiche inevitabili e impietose». La veglia rischia di divenire un "dormiveglia", tempo di cattiva e non attiva vigilanza; ma questo è tempo di salvezza e di benedizione, in cui il Signore visita e benedice. Il Signore, ancora oggi, parla come a Israele (cf Ab 2, 1-4), a uomini che hanno "l'animo retto", che cercano la Verità, che fanno della Verità la propria vita. Cristo che nasce Dio Bambino è ancora novità, lampo di luce che vince ogni disperazione: così ri-nasce la fede.

Lasciarsi scuotere da questa "Notizia" è la vera sfida: «il Signore ci invita ad attendere che la notte si illumini e che questa Notizia già saputa ri-diventi nuova, ri-viva, faccia ri-vivere, ri-fiorire, ri-dare uno slancio per incamminarci di nuovo verso Betlemme, verso la culla della Parola».

È questo, allora, il tempo della benedizione: la benedizione risuona nel saluto di Maria (cf Lc 1, 39-45), è dal suo viaggio verso la casa di Zaccaria ed Elisabetta che ha inizio il cammino della benedizione, che si estende a tutta la storia. «Ognuno di noi è chiamato a essere benedizione per qualcuno: i nostri genitori per noi, noi per gli altri. Quanti hanno bisogno di essere benedetti? Quanti si avvicinano a "benedizioni" magiche? Quanti vogliono ricevere una benedizione? Il cambiamento del nostro cuore è il primo viatico affinché il Signore passi e, con lui, la benedizione. La Nuova evangelizzazione deve partire da un cuore convertito».

«Un grazie speciale a Gesù per l'anno vissuto - ha concluso il presidente Martinez -, in cui abbiamo perseverato anche tra tante difficoltà. Il Quarantesimo anniversario dalla nascita del Rinnovamento in Italia è stato un anno epocale, desiderato come anno "storico" e realizzatosi come anno che ha cambiato la nostra storia, delle persone e dei popoli che sono intorno a noi, penso alla terra di Moldova e di Israele. E l'anno che si è aperto e ci attende, l'Anno della fede, è un anno straordinario, un anno di giubilo. Con il Comitato nazionale di servizio, con grande gioia, vogliamo ringraziare il Signore per questo anno di grazia».

Elsa De Simone

 

(21.12.2012)