«Chi è la nostra vita? Chi è la nostra speranza? Chi è la nostra consolazione? Chi è la nostra roccia di salvezza?». Con queste domande l'équipe di animazione inizia la preghiera comunitaria carismatica della quarta e conclusiva giornata di Conferenza. Il popolo del RnS non ha nessun dubbio sulla risposta da dare, grida a una voce: Gesù! Poi benedice il Signore, in questo speciale giorno di risurrezione, innalzando a lui la lode per le meraviglie compiute in questi giorni. Il Regno di Dio è gia il mezzo al suo popolo, come annuncia la parola proclamata: «D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti» (At 16, 26). «Dopo il terremoto c'è sempre una ricostruzione - si afferma dal palco - e tu, Signore, vuoi ricostruire le nostre vite, le nostre famiglie e allo stesso tempo vuoi distruggere le fondamenta delle nostre angosce e paure». Segue l'invocazione dello Spirito Santo non solo sull'assemblea ma su tutta l'umanità. Lo si invoca come Spirito di luce su tutti coloro che hanno smarrito la strada, su chi è cieco, su chi ha perduto Dio o non lo conosce ancora. Ancora, lo si invoca come Spirito di pace su tutti i luoghi di guerra e distruzione. Infine, lo si invoca come Spirito di amore su tutte le famiglie e i matrimoni senza amore, su tutti i governi e i paesi senza amore, su tutti i sacerdoti e su tutti i responsabili e pastorali dei gruppi.
Il Signore dona un'altra Parola profetica: «Davvero il Signore ha pietà di Sion, ha pietà di tutte le sue rovine, rende il suo deserto come l'Eden, la sua steppa come il giardino del Signore. Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e inni di lode!» (Is 51, 3).
Gli animatori riuniti a Rimini mettono le loro vite, i loro gruppi e il mondo intero sotto la signoria di Gesù con la consapevolezza che davvero la preghiera di questa mattina ha raggiunto i quattro angoli della terra.
Francesco Storino
(04.11.2012)