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L'uomo sacerdote per natura 
Simposio sul tema: "La liberazione dal maligno nella vita del mondo contemporaneo"
Conferenza Nazionale Animatori 2012 - Don Sante Babolin  - Clicca per ingrandire...

Filosofo ed esorcista della diocesi di Padova, antesignano dell'esperienza del Rinnovamento in Italia, don Sante Babolin sviluppa il simposio di cui è relatore argomentando alcune affermazioni fondamentali. Esordisce citando una traduzione francese del Salmo 8: «"Che cosa è mai l'uomo perché te ne curi? Davvero l'hai fatto poco meno di un Dio". All'uomo - spiega - manca poco per essere Dio. Egli è la sintesi delle creature spirituali e di quelle corporee. Perciò è l'unica creatura che ha titolo per lodare Dio a motivo di ogni altra creatura. L'uomo - continua ricordando una splendida espressione del filosofo Blondel - è sacerdote per natura». Ma tanto è grande quanto è fragile; a causa del peccato originale egli ha una natura ferita, incline al male, che - continua richiamando il Catechismo della Chiesa cattolica - non può essere ignorata. «Il nuovo Adamo, Cristo, con il suo sangue ha pagato il prezzo per la nostra liberazione. Chi aderisce a lui contribuisce a ricostruire un'umanità nuova, redenta. La venuta di Cristo segna la sconfitta del regno di satana. La vittoria di Cristo è totale e definitiva, e deve divenire anche la nostra vittoria». A noi spetta la scelta di campo della fede, che a volte, come recita la Gaudium et Spes, esige una lotta drammatica. Don Sante Babolin parla del malessere come del male oggi più frequente; malessere che è «disagio profondo, è il non sentirsi bene nella propria pelle». Di esso l'Esorcista elenca alcune cause: l'instabilità crescente delle unioni coniugali, che ha una ricaduta sui figli; l'incertezza sul futuro, soprattutto da parte dei giovani; la velocità con cui le tecniche dei mezzi di comunicazione si rinnova, rischiando di gettare in particolare gli adolescenti in uno stato di frustrazione permanente perché l'evoluzione dei tempi biologici sarà sempre in ritardo su quella dei tempi tecnologici.

Proseguendo nelle sue affermazioni fondamentali, don Sante Babolin sottolinea «l'insidia della secolarizzazione nella vita dei cristiani. A me pare - aggiunge - che il Rinnovamento sia una forte reazione all'autosecolarizzazione del mondo cristiano». Infine, si sofferma brevemente sulla filosofia New age, definendola «sottilissima insidia», e mettendo fortemente in guardia dai rischi che si corrono aderendo a pratiche orientali. «Perché - si chiede citando gli esempi di san Bernardo e sant'Ignazio di Loyola - ricorrere a meditazioni orientali, quando abbiamo una ricchezza enorme di metodi di meditazione cristiana? Stiamo attenti alla mentalità pagana che ci allontana lentamente da Cristo! Nel mio ministero tocco con mano la potenza della Croce: Gesù è risorto, è vivo!». Al termine del simposio, che ha suscitato molte domande, don Guido Pietrogrande ricorda che i membri del Rinnovamento sono «umili lottatori», e invita a leggere sul tema del maligno il Catechismo della Chiesa cattolica.

Lucia Romiti

(02.11.2012)