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La felicità di essere figli 
Sintesi dell'omelia di mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini
Conferenza Nazionale Animatori 2012 - Mons. Lambiasi - Clicca per ingrandire...È un padre fedele ai suoi figli il Vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi che, anche quest’anno, accoglie il popolo del Rinnovamento e, nel giorno di Tutti i Santi, presiede la Messa in apertura della 36ª Conferenza nazionale animatori.Dalle Beatitudini (cf Mt 5, 1-12), lo straordinario discorso di Gesù dalla montagna, il Vescovo attinge il senso più alto: «Dio ci vuole felici!». E la parola che in italiano noi traduciamo con “beati”, in altre lingue spesso viene tradotta proprio con il sinonimo “felici”. Gesù vuole la felicità di tutti, ma in modo speciale di coloro che sono provati dalla sofferenza, che vivono nella povertà e nell’apparente convinzione di non poter essere mai più felici. Dio è “titolare” di un infinito capitale di felicità da condividere proprio con i più sfortunati.Molti i passi della Sacra Bibbia dove Gesù ci parla di questo dono immenso e del bisogno di vedere felici i suoi figli: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (cf Mt 11, 28; Gv 15, 11; 17, 13).«Le Beatitudini – continua mons. Lambiasi, ricordando le parole di un grande esegeta del secolo scorso, Jacques Dupont - sono prima di tutto una proclamazione di felicità, e non soltanto una promessa di felicità». Con le Beatitudini – aggiunge il Vescovo -, «Gesù constata un fatto più che dettare un dovere o esigere uno sforzo. I poveri, gli oppressi, gli amanti della giustizia possono già vivere nella gioia».La felicità di ogni uomo è legata al dono ricevuto del battesimo che ha reso tutti figli di Dio. E proprio nella filialità sta il segreto della felicità e della santità; essa «è “la misura più alta” della vita filiale». Dunque, filialità e santità sono le vie che conducono alla felicità.Come cristiani, siamo invitati a percorrere le orme di Dio e a pronunciare, come Maria, il nostro “sì”. Ella, per prima, mettendo la sua vita nelle mani di Dio, ha ricevuto una felicità senza fine. Il suo “sì” incondizionato è “felicità di fede” e “felicità di maternità”.

Nella società occidentale - conclude il Vescovo - la fede dei cristiani viene messa ogni giorno a dura prova. Molti filosofi del secolo precedente e dei nostri giorni vorrebbero convincerci dell’infelicità di essere cristiani, ma a questi attacchi infondati possiamo rispondere con una prova inconfutabile: «il “test” di un’umanità felice, nel duplice senso di umanità feconda e di umanità gioiosa. Benedetto XVI ce lo ricorda: «La gioia di credere è la responsabilità del cristiano: in questa ora della nostra storia dovremmo farla nostra con animo nuovo» (La Gioia della Fede).

 

Daniela di Domenico 

 

(01.11.2012)