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Un evento in cui ha brillato il Fuoco dello Spirito 
Roma, 25 ottobre 2012_009 - Clicca per ingrandire...

Il Convegno sullo Spirito Santo, promosso dal Rinnovamento  nel 40° Anniversario della sua nascita in Italia, incastonato, tra l'inizio dell'anno della Fede e gli ultimi giorni del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, come una gemma preziosa e luminosa per il Movimento, è stato un  Evento in cui ha brillato il Fuoco dello Spirito.

Un momento di studio e di  grazia "per interpretare e verificare"  la nostra esperienza quale "luogo teologico", come si augurava nell'Introduzione don Dario Vitali. Una opportunità che ha aperto il cuore alla riconoscenza per la potenza operativa dello Spirito Santo e per i doni avuti in consegna che sicuramente farà crescere il Rinnovamento nella sua identità e docilità alle divine ispirazioni.

Nell'Aula Magna della prestigiosa Pontificia Università Gregoriana, uno dei luoghi più significativi degli inizi del Rinnovamento, si respirava un'aura avvolgente e sacrale che ha fatto profeticamente affermare con convinzione al Card. Vanhoye, varcando la porta d'ingresso : " Qui c'è lo Spirito Santo".   Il canto del Veni, Creator Spiritus, solenne e corale, dava voce al Mistero d'Amore tra Dio e l'uomo, mentre  la presenza dei Padri Sinodali ci metteva in sintonia con la Chiesa Universale.

Nel grato ricordo di nomi e volti di PP. Gesuiti, da p. D. Grasso a p. F.Sullivan, da p. R.Faricy , p.C.M. Martini, p. T. Beck, p. Giuseppe Bentivegna  a p. Antonio Baruffo,  autorevoli e stimati professori di teologia, che con sapiente prudenza  ci hanno comunicato e confermato il dono, purificandolo attraverso un approfondito discernimento  dell'ortodossia, avevamo la sensazione di essere tornati a quella radice che sostiene la vita del nostro movimento, che sempre alimenta nuove prospettive e  ne rinnova l'ardore.

Le testimonianze  dettagliate e personali di P. Francis Sullivan S.I. e  del Cardinale Ivan Dias, iniziatori delle prime Comunità del Rinnovamento presso la Gregoriana nel 1971, sono state accolte da un uditorio attento, variegato e qualificato, come una preziosa eredità: racconti di conversione che permettono di penetrare nel mistero della Potenza  e della Azione dello Spirito, che "ti dà la pace, ma non ti lascia in pace", come ha esclamato il Card. Dias;  narrazione di un  vissuto spirituale che trasmette la fede, una nuova "esegesi del vissuto" cristiano che solo l'unzione in parola e in potenza può regalarci. ( Salvatore Martinez )

I temi di approfondimento sullo Spirito Santo, che "è voce, linguaggio.. è nexus, comunione. Egli è profezia.. testimonianza", - così ha sottolineato Mons. Chiarinelli nella sua Introduzione -   suggestivi nella loro enunciazione e affidati a sapienti Maestri sono stati tre "affascinanti sentieri", percorsi nell'orizzonte della Dominum et vivificantem,  per indicare come l'unica via attraverso la quale Dio raggiunge l'uomo e prende dimora in lui è lo Spirito d'Amore.

Una Nuova Pentecoste nell'Aula Magna della Gregoriana! Scintille di Fuoco e di Sapienza sulla profonda e coinvolgente eloquenza spirituale dei relatori che ha toccato i cuori dei presenti.

Il Card. Albert Vanhoye, mettendo in evidenza gli effetti degli interventi dello Spirito che introducono il cristiano nella Vita Nuova e quanto i carismi qualifichino il suo rapporto con la Terza Persona della Trinità, ha suscitato nell'intimo quel desiderio di fecondità spirituale che scaturisce dall'unione vitale con l'amore.

Mons. Bruno Forte, spaziando in una suggestiva lettura ecclesiologica alla luce dello Spirito, ci ha immerso nella Kenosi e nello Splendore "dell'Amore Trinitario nella storia": "lo Spirito Santo veniente nel mondo lascia dissimulata la Sua Persona".

Con tratti seducenti ci ha fatto comprendere che la kenosi è "nei limiti, nella dimensione storica e mondana della Chiesa", mentre "lo splendore della  Sua Presenza" rifulge  "nella cattolicità della missione" dove  "si manifesta la ricchezza dello Spirito Santo nella Chiesa".Richiamando alla corresponsabilità, alla comunione, alla novità ha suscitato nei partecipanti il desiderio di essere "annunciatori del messaggio nella sua interezza, di appartenere a Cristo, di lasciarsi sempre evangelizzare da Lui, di essere sempre rigenerati dalla Sua Parola", di lasciarsi umanizzare dallo Spirito, nella consapevolezza che l'edificazione del Regno di Dio e la costruzione della Civiltà dell'Amore si attui anche attraverso piccoli uomini e piccole donne!

Nella commossa relazione-testimonianza del Card. Stanislaw Dziwisz sulla genesi, sui contenuti profetici e sull'essenza dell' Enciclica Dominum et vivificantem,  abbiamo percepito "il soffio dello Spirito che operava con la mediazione di Giovanni Paolo II". Tracciando il percorso intellettuale, teologico, spirituale, pastorale ed esegetico di un  documento che il Papa desiderava "non solo fosse testimonianza del rinnovamento della teologia dello Spirito Santo iniziata col Concilio Vaticano II, ma che presentasse la fede come vita nello Spirio Santo", abbiamo colto la ricchezza e il valore "della sua spiritualità pneumatologica". "Desiderava- ha continuato il cardinale- convincere ad aprire i cuori e le menti alla sua azione, ai suoi doni realizzando e concretizzando l'opera e la redenzione compiuta da Cristo."

Sapientemente modulato tra insegnamenti e testimonianze, il Convegno è stato un nuovo, importante passo in avanti verso "l'esplicito" dello Spirito - come ha sottolineato nelle sue riflessioni, il Presidente Salvatore Martinez- nella specificità non solo del Rinnovamento  ma  di tutta la Chiesa.

E' stato una luminosa testimonianza  di come lo studio e il culto nuovo dello Spirito, che Paolo VI auspicava, continua, recuperando quel patrimonio teologico e dottrinale che accresce la comprensione  della Missione dello Spirito Santo, "perché quando siamo forti dello Spirito di Dio siamo forti anche della fede nell'uomo". ( Giovanni Paolo II)

Nel tempo della Nuova Evangelizzazione, possa lo Spirito Santo essere sempre "il Custode della speranza nel cuore dell'uomo"!

  Emma Agrelli

(30.10.2012)