Segreteria nazionale
via degli Olmi, 62
00172 Roma
tel 06 2310408
fax 06 2310409
mail rns@rns-italia.it
Homepage >> Rassegna Stampa Torna alla pagina precedente...
Il RnS al VII Incontro Mondiale delle Famiglie di Milano  
Rassegna stampa dal 1 giugno al 6 giugno 2012

ZENIT - 1 giugno 2012

Il RnS al VII Incontro Mondiale delle Famiglie

Oltre 200 delegati del movimento hanno partecipato al Congresso teologico pastorale a Milano
Il Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS) è presente a Milano, nel VII Incontro Mondiale delle Famiglie con oltre 200 delegati che hanno partecipato al Congresso teologico pastorale, conclusosi oggi presso la Fiera di Milano City (MiCo).
Durante i giorni del Congresso il RnS della Regione Lombardia ha curato l'adorazione eucaristica diurna nella Cappella della Fiera di Milano e notturna nella parrocchia di San Giuseppe della Pace, coinvolgendo le famiglie italiane e internazionali in momenti di intensa spiritualità, secondo le modalità proprie del "Roveto Ardente" e con l'ausilio di un libretto preparato ad hoc.
Domani, sabato 2 giugno 2012, si terrà un meeting nazionale del RnS sul tema "Rinnovamento nello Spirito Santo e famiglia". L'incontro inizierà alle ore 9.00 e si concluderà alle ore 13.30 nella Sala Gold della Fiera MilanoCity, la stessa nella quale si è svolto il Congresso teologico Internazionale. L'ingresso è gratuito, sono invitate a partecipare anche le famiglie delle diverse delegazioni presenti.
Il programma del meeting dedicato alle famiglie prevede un momento di preghiera comunitaria carismatica, due esortazioni tematiche, un'esperienza spirituale e la Celebrazione Eucaristica. In conclusione del meeting il presidente nazionale, Salvatore Martinez, incontrerà i giornalisti interessati al progetto del Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth, che sarà poi presentato nella conferenza stampa conclusiva dell'Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma per il 4 giugno.
Interverranno mons. Renzo Bonetti, coordinatore nazionale del Progetto Parrocchia -Famigliadella Cei; don Carlo Rocchetta, fondatore della Casa della Tenerezza; Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS. La Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da mons. Fouad Twal, patriarca di Gerusalemme dei Latini.
Nel pomeriggio, nel corso della Festa delle testimonianze, il presidente nazionale Salvatore Martinez sarà ospite della trasmissione "A sua immagine", su Rai 1. Intervistato da Rosario Carello, Martinez racconterà in diretta l'evento dall'Aeroporto di Bresso, illustrerà la fase preparatoria e le prospettive del Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth.
Verranno anche trasmesse le prime immagini del sito, in Terra Santa, dove nascerà il Centro internazionale per la famiglia di Nazareth insieme a servizi e interviste a famiglie e autorità del luogo.
Il Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth è un progetto promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, affidato al Rinnovamento nello Spirito Santo e rappresenta un'opera segno del VII Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano.
Un servizio dedicato al Centro Internazionale per la Famiglia andrà in onda anche alle 21.55 su Rai 1, all'interno della diretta in mondovisione dell'Incontro delle Famiglie con il Papa "One world family love - Il Papa in festa con le Famiglie del Mondo".

IL FOGLIO - 1 giugno 2012

Benedetto lontano dai corvi

Viaggio nella chiesa ambrosiana, festosa ma anche un po' smarrita, che oggi accoglie il Papa. Un bagno d'affetto lontano dai problemi di curia. Anime ecclesiali differenti e inquiete sul futuro
Milano. Non un lungo viaggio, come fu quello di San Carlo quando tornò a cavallo da Roma, per riformare, dalla sua Milano, la chiesa intera. E' una breve distanza, oggi, quella che separa il Vaticano dall' Archidioecesis Mediolanensis , ma sufficiente per una salutare boccata d'aria, un bagno tra la folla che lo ama, lontano dai miasmi della Curia e dalle ombre dei corvi. E' uno strano viaggio, festoso e drammatico a un tempo, quello che inizia oggi per Benedetto XVI, il Papa mite e teologo che ama lo studio e la scrittura, l'intimità più che la scena, la preghiera più che il governo. E che governo. Qui, nella diocesi cattolica più grande d'Europa, con le sue 1.107 parrocchie, la diocesi di Cl e del lungo episcopato di Carlo Maria Martini e adesso guidata dal cardinale Angelo Scola, fortemente voluto da Ratzinger; qui dove l'affetto per Dionigi Tettamanzi e ancora forte e vivo, ma oggi Scola, dopo qualche diffidente esitazione, è considerato da tutti un vescovo in grado di unire le differenti anime ambrosiane. E' qui che forse Benedetto XVI, lontano da una curia che gli procura molta angoscia, troverà un po' di pace. Nell'incontro di fede e affetto con chi lo ama, che poi è una delle cose che sa fare meglio. Nella terra di sant'Ambrogio che disse: "La Scrittura divina si beve, la Scrittura divina si divora... il succo della parola eterna discende nelle vene della mente e nelle energie dell'anima". Questo almeno - prima ancora che un'impressione da osservatori esterni - è il sentire comune del suo gregge ambrosiano che da giorni si raccoglie fra veglie e feste, sconcerto e smarrimento, in attesa del suo arrivo. La chiesa ambrosiana con tutte le sue anime che un po' si sforza, e un po' non ne ha bisogno, di dimenticare ciò che sta accadendo nei Sacri Palazzi. Teologi, parroci, semplici fedeli: qui tutti preferiscono focalizzarsi sul tema della visita del Papa, il VII Incontro mondiale delle famiglie, rilanciato due giorni fa al Congresso teologico pastorale dove, davanti a migliaia di persone, il cardinale Gianfranco Ravasi ha esordito con l'incipit di "Anna Karenina" e ha parlato della famiglia come una casa di tre stanze: quella del dolore, del lavoro e della festa. Per l'arrivo del Pontefice i cattolici milanesi hanno recitato rosari nei cortili di periferia, aperto oratori e parrocchie per accogliere e festeggiare i pellegrini arrivati da 190 nazioni, 11 mila famiglie hanno aperto le loro case e offerto 37 mila posti letto. Tutti, contro le ombre calate sul Vaticano e sul pontificato di Benedetto XVI, preferiscono usare il linguaggio del cuore che quello della ragione. (segue nell'inserto I) Gioia e preghiere, sconcerto e smarrimento. Sicura fedeltà al Papa, senza badare a uccellacci e uccellini, ma anche, percepibili qua e là, domande di rinnovamento, di pulizia. Ha molti volti, l'attesa della chiesa di Milano per l'arrivo del Papa. Come del resto ha tanti volti, tante anime anche non sempre compatibili, sotto il profilo delle sensibilità ecclesiali, sociali e persino politiche, la chiesa ambrosiana. In via Padova il parroco del quartiere più multietnico di Milano, don Piero Cecchi, è tornato nei cortili delle case popolari per recitare il rosario con le famiglie meno abbienti ma anche per lanciare un severo monito contro la corruzione, pregando per i terremotati e rammentando che la famiglia parrocchiale è il rifugio "di tutte le famiglie". I fedeli pregano e dicono "sentiamo un grande dolore per il nostro Papa, preghiamo per lui, e come milanesi siamo orgogliosi che venga a salutarci". Con molte attese e aspettative, però, per ciò che il Papa dirà oggi durante l'adorazione eucaristica in Duomo e poi domenica, durante la messa all'aeroporto di Bresso. Non solo sulla famiglia, tema ufficiale del convegno mondiale e che per i credenti è il mattone su cui si edifica la chiesa, (anche se un sociologo autorevole dell'Università Cattolica, Mauro Magatti, ha già fatto il ritratto della scomposizione della famiglia nella città che ha più single d'Europa), ma anche sul momento delicatissimo che sta attraversando il suo pontificato. Insomma una parola di chiarezza. Senza mai dimenticare però, con l'anima sociale del cattolicesimo lombardo, il dramma della disoccupazione, spiega al Foglio don Marco Borghi, parroco di Cormano, che ha celebrato messe nei capannoni delle aziende in crisi. Mentre tutte le parrocchie del centro di Milano vogliono mostrare una comunità meneghina col cuore in mano. E, indipendentemente dal proprio percorso spirituale, vogliono dimostrare che ci sono molti modi per raggiungere un unico obiettivo: servire il Signore. "Il Papa è il Papa", ripetono i fedeli che affollano i cortili delle parrocchie e gli stand della fiera internazionale della famiglia. Un po' come se questa affermazione universale bastasse a spiegare tutta la loro fede nel ruolo salvifico della chiesa, messa a dura prova dal Maligno e dai limiti e dalle debolezze degli esseri umani, compresi quelli che si consacrano al Signore. Cardinali o parroci che siano. "Mi aspetto che il mio Papa mi dica qualcosa, che mi dia un segno per capire dove dobbiamo dirigerci", spiega un'altra signora mentre recita le Ave Maria e pensa con entusiasmo ai suoi ospiti arrivati da Chieti, che dormiranno nella sua stanza, mentre lei riunirà la famiglia in salotto. Aspettative e trepidazione. Ma anche sconcerto, e molto, e tanto dolore. Questa è la gamma dei sentimenti che si registrano nelle parrocchie. Anche in quelle più vivaci, come la Chiesa del SS. Redentore di via Palestrina, dove don Natale è riuscito è sintonizzarsi con il quartiere, e dunque anche con le famiglie "scomposte", coppie separate, miste, allargate, per creare uno degli oratori più accoglienti e frequentati di Milano, puntando la sua missione sull'educazione. E nell'atmosfera gioiosa della sua parrocchia, dove i pellegrini africani cantano in omaggio alle famiglie che li ospitano, preferisce sottolineare che la chiesa è una, e la continuità fra l'episcopato del cardinal Tettamanzi e quello del cardinale Scola, "che vuole unire e non dividere", dice al Foglio. Un pensiero condiviso anche da don Virgilio Colmegna, simbolo dell'anima sociale, martiniana e poi tettamanziana, della diocesi milanese, che al Foglio commenta: "Il vescovo Scola ha dato prova di voler puntare sulla continuità con una nomina significativa: quella a Varese di Franco Agnesi, uno dei sette vicari episcopali, cresciuto a fianco del cardinal Martini. In ogni caso, nelle parrocchie milanesi si respira molta vivacità, che è sempre stata la cifra di una diocesi molto salda, forse l'unica che sia rimasta anche un presidio sociale sul territorio", dice. Ma, aggiunge, "c'è anche uno sconcerto sofferto per ciò che sta affrontando il Papa. Non sentono rabbia o indignazione, anzi il Papa viene percepito come vittima, ma è chiaro che bisognerebbe ritornare alla grande intuizione del Concilio Vaticano II, e ridare slancio alla profezia evangelica". Una richiesta di riforma, sul declinare del pontificato di Benedetto XVI, in nome di una chiesa popolare che non ha dimenticato i messaggi critici della società materialista contenuti nell'enciclica "Caritas in Veritate". Addolorato, come ha affermato di essere il Papa, è anche Pigi Colognesi, giornalista e scrittore e membro dei Memores Domini di Cl, l'associazione di consacrati nata dal movimento di cui fanno parte anche le quattro laiche consacrate che accudiscono a Roma Papa Ratzinger. Lui vive con altri nove adulti in una casa-comunità a Dergano, e un membro della sua "famiglia" parteciperà al coro di mille fedeli alla messa di domenica. "Ne abbiamo parlato durante le nostre cene o i nostri incontri settimanali", confida al Foglio. "Sì, sono addolorato per le difficoltà che sta attraversando la chiesa, ma dall'arrivo del Papa mi aspetto speranza e conferma nella fede. Invece c'è una cosa che non sopporto dei tuttologi che pontificano sul pontificato: la chiesa non ha bisogno di essere salvata. E' essa che salva noi". Insomma, quelli che non si curano dei drammi vaticani paiono essere solo i pellegrini, le migliaia già arrivate a Milano con uno sguardo allegro e stupefatto, trepidanti per l'incontro col Papa. E infatti i parrocchiani preferiscono raccontare la commozione di aver aperto loro le proprie case. Come Marta, separata dal marito perché la sua depressione stava danneggiando la stabilità dei loro figli, "ma dal Papa andiamo tutti insieme", dice lei che, indossato l'abito del Camerun ricevuto in omaggio dalla sua ospite, racconta fra le lacrime di essere riuscita a fare la sua opera di bene alla vigilia dell'arrivo del Papa. Ossia invitare anche i figli della sua ospite, che vivono in Germania e in Francia, e non vedono loro madre da nove anni. "E' stata una Grazia che ho ricevuto, grazie all'arrivo del Papa. Certo, è un momento drammatico, ma sono felice perché anche quando manca tutto il Signore c'è". Alla Fiera internazionale della famiglia c'erano tutti i volti del cattolicesimo ambrosiano. Anche quelli più conservatori. "L'ultima volta che è venuto un Papa a Milano era il 1984, e ancora ricordo la pioggia fittissima e la messa nel fango con Giovanni Paolo II. Da Papa Ratzinger mi aspetto conforto", commenta un membro di Alleanza Cattolica, Roberto. "E' una Grazia,", aggiunge Pupa, del movimento Rinnovamento nello Spirito Santo. "Il Papa deve risvegliare Milano, qui nessuno ha tempo per gli altri, e se non hai tempo per gli altri non hai tempo per Dio". "Il male esiste e non si può evitare, così non ci può aspettare che l'uomo non abbia limiti", osserva un'altra fedele arrivata dalla Brianza. Dispensatori di veleni e corvi? "Se la vedranno con Dio, ma il Papa è il Papa", dicono e ribadiscono tutti. Conservatori o progressisti, non importa, la risposta è sempre la stessa, fra orgoglio, comprensione e un po' di amarezza per una festa sulla quale non avrebbero dovuto aleggiare le ombre degli uccellacci neri.

JULIE NEWS- 1 giugno 2012

Oltre 200 delegati al VII Incontro Mondiale delle Famiglie

Rns, Al via il progetto del Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth

Il Rinnovamento nello Spirito Santo è presente a Milano, nel VII Incontro Mondiale delle Famiglie con oltre 200 delegati che hanno partecipato al Congresso teologico pastorale, conclusosi oggi presso la Fiera di Milano City (MiCo).

Durante i giorni del Congresso il RnS della Regione Lombardia ha curato l'adorazione eucaristica diurna nella Cappella della Fiera di Milano e notturna nella parrocchia di San Giuseppe della Pace, coinvolgendo le famiglie italiane e internazionali in momenti di intensa spiritualità, secondo le modalità proprie del "Roveto Ardente" e con l'ausilio di un libretto preparato ad hoc.

Domani, sabato 2 giugno 2012, si terrà un meeting nazionale del RnS sul tema "Rinnovamento nello Spirito Santo e famiglia". L'incontro inizierà alle ore 9.00 e si concluderà alle ore 13.30 nella Sala Gold della Fiera MilanoCity, la stessa nella quale si è svolto il Congresso teologico Internazionale. L'ingresso è gratuito, sono invitate a partecipare anche le famiglie delle diverse delegazioni presenti. Il programma del meeting dedicato alle famiglie prevede un momento di preghiera comunitaria carismatica, due esortazioni tematiche, un'esperienza spirituale e la Celebrazione Eucaristica. In conclusione del meeting il presidente nazionale, Salvatore Martinez, incontrerà i giornalisti interessati al progetto del Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth, che sarà poi presentato nella conferenza stampa conclusiva dell'Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma per il 4 giugno.

Interverranno mons. Renzo Bonetti, coordinatore nazionale del Progetto Parrocchia -Famiglia della Cei; don Carlo Rocchetta, fondatore della Casa della Tenerezza; Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS. La Celebrazione Eucaristica sarà presieduta da mons. Fouad Twal, patriarca di Gerusalemme dei Latini.

Nel pomeriggio, nel corso della Festa delle testimonianze, il presidente nazionale Salvatore Martinez sarà ospite della trasmissione "A sua immagine", su Rai 1. Intervistato da Rosario Carello, Martinez racconterà in diretta l'evento dall'Aeroporto di Bresso, illustrerà la fase preparatoria e le prospettive del Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth. Verranno anche trasmesse le prime immagini del sito, in Terra Santa, dove nascerà il Centro internazionale per la famiglia di Nazareth insieme a servizi e interviste a famiglie e autorità del luogo.

Il Centro Internazionale per la Famiglia a Nazareth è un progetto promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, affidato al Rinnovamento nello Spirito Santo e rappresenta un'opera segno del VII Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano.

Un servizio dedicato al Centro Internazionale per la Famiglia andrà in onda anche alle 21.55 su Rai 1, all'interno della diretta in mondovisione dell'Incontro delle Famiglie con il Papa "One world family love - Il Papa in festa con le Famiglie del Mondo".

SIR - 2 Giugno 2012

I laici per il ''dopo'' - L'impegno di associazioni e movimenti nella Chiesa e nella società

Una mobilitazione capillare, per lo più discreta, capace di lasciare il segno. Le associazioni, i movimenti e i gruppi ecclesiali sono stati tra i protagonisti del Family 2012. Nel rispetto dei diversi carismi e dei differenti ambiti di impegno, hanno spianato la strada all'Incontro mondiale delle famiglie, scommettendo soprattutto sulla preparazione dei propri associati. Hanno inoltre tracciato possibili percorsi per una ricezione dei temi e delle indicazioni emerse dall'evento, così da calarli all'interno della vita ordinaria delle comunità cristiane e negli spazi dell'impegno laicale, dalla politica alla cultura, dalla società alla scuola, all'economia, al volontariato.

Appello congiunto. Un esempio di questa collaborazione in occasione del Family 2012 è giunto dal Coordinamento di associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali della Diocesi di Milano, che raccoglie Acli, Agesci, Apostolato della preghiera, Azione cattolica, Comunione e liberazione, Comunità di sant'Egidio, Comunità di vita cristiana, Legio Mariae, Focolari, Rinascita cristiana, Rinnovamento nello Spirito. Alla vigilia dell'Incontro mondiale il Coordinamento ha promosso un documento in cui si ricorda che Benedetto XVI "viene per confermare la nostra fede". Il magistero del Papa "non può essere ridotto alla opinione di un leader": "lo riconosciamo invece come un dono perché il Vangelo illumini e orienti la vita di ognuno e sostenga le scelte di una società a servizio delle persone, soprattutto delle più deboli". In tal senso le associazioni hanno voluto "vivere l'appuntamento mondiale quale grande opportunità per le nostre famiglie di essere confortate dalla testimonianza del Papa su cosa vuol significa che la fede, ‘amica della ragione', rende più umani e veri i rapporti, iniziando da quelli prossimi". L'appello congiunto delle organizzazioni del laicato ambrosiano auspica che le famiglie, "riscoprendo la propria missione, possano edificare la Chiesa e la società" contemporanee.

Comunità di amore. Oltre a presenziare e ad animare, con propri relatori, volontari e associati, i diversi momenti del programma del Family, varie realtà associate hanno dato vita, nella mattinata del 2 giugno, in numerosi "angoli" della città (istituti religiosi, scuole, chiese, luoghi pubblici, parchi), a occasioni di festa, di animazione, di dibattito e a liturgie, con al centro sempre la famiglia, il lavoro, la festa, temi centrali dell'Incontro mondiale. Mons. Renzo Bonetti, coordinatore nazionale del progetto Parrocchia-Famiglia della Cei, intervenendo a un raduno di Rinnovamento nello Spirito, ha sottolineato la "dimensione spirituale" della famiglia, soffermandosi sul sacramento del matrimonio. Uno dei temi che è stato infatti più volte ribadito a Milano riguarda proprio la capacità, e la fatica, delle comunità cristiane, di accompagnare le coppie in percorsi di fede profondi, che aiutino a fondare e rafforzare l'amore domestico nella vita quotidiana, dove spesso la dimensione della preghiera deve cedere il passo ai ritmi frenetici della vita di ogni giorno. Nello stesso incontro di RnS don Carlo Rocchetta, fondatore della "Casa della tenerezza", si è soffermato sulla famiglia come "comunità di amore", dove "si percepisce e si dona quella tenerezza" che è un elemento di gioia e di stabilità per l'esistenza di ogni persona.

Accoglienza, formazione. Il coordinatore per la città di Milano dei circoli Acli, Giampaolo Boiocchi, si è occupato soprattutto di organizzare l'accoglienza in famiglia dei partecipanti provenienti dai diversi continenti. In questo caso la sottolineatura va al "valore aggiunto" che emerge quando una "casa spalanca le proprie porte ad altre famiglie". Una indicazione che, pur immediatamente legata allo stesso Family 2012, va oltre i giorni milanesi e suggerisce a parrocchie e nuclei familiari l'esperienza dell'accoglienza, della solidarietà, dell'incontro che arricchisce sul piano personale, culturale e spirituale. Anche l'Azione cattolica ha promosso una festa nella mattinata del 2 giugno, ritmata soprattutto da tanta musica, da uno spettacolo di cabaret sul tema delle relazioni affettive "sotto lo stesso tetto", e da molteplici testimonianze di famiglie di Ac provenienti dai diversi continenti. "Credo siano emersi tanti elementi di interesse - spiega il vicepresidente nazionale per i Giovani, Marco Sposito -. Direi anzitutto il fatto che, indipendentemente dal Paese di provenienza, le famiglie hanno messo in comune risorse, gioie, fatiche, cercando di scoprire dalle esperienze altrui elementi di confronto e di speranza". "Mi pare poi essenziale l'aspetto intergenerazionale della formazione alla vita e alla fede, che è una parte essenziale nel percorso della nostra associazione". Sposito spiega che "l'Ac si sente una famiglia di famiglie", dove "è essenziale il sentirsi accolti, il sentirsi sempre a casa. Questo è un punto sul quale continueremo a impegnarci come Ac" e che si vorrebbe condividere con altre associazioni e movimenti.

A cura di Gianni Borsa, inviato Sir a Milano

AVVENIRE - 6 maggio 2012

L'arrivo del Papa a Milano è speranza per le famiglie

Un appello sottoscritto da associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali
e associazioni, i movimenti e i gruppi ecclesiali del Coordinamento diocesano di Milano ti rivolgono l'invito ad accogliere il Santo Padre, Benedetto XVI, come successore di Pietro. Viene a visitarci in occasione del VII Incontro mondiale delle famiglie sul tema «La Famiglia: il lavoro e la festa». Viene per confermare la nostra fede. Il suo magistero non può essere ridotto a un'opinione di un leader, come frequentemente i media fanno. Lo riconosciamo invece come un dono perché il Vangelo illumini e orienti la vita di ognuno e sostenga le scelte di una società a servizio delle persone, soprattutto delle più deboli. Desideriamo riscoprire il profilo autentico della figura del Papa attraverso i simboli che lo stesso Benedetto XVI ha voluto mettere in evidenza fin dall'inizio del suo ministero. Il pallio: segno della cura per il gregge che il Papa è chiamato a guidare. La lana dell'agnello con la quale il pallio è fatto «intende rappresentare la pecorella perduta o anche quella malata e quella debole, che il pastore mette sulle sue spalle e conduce alle acque della vita. Così il pallio diventa il simbolo del Buon Pastore che dà la vita per le pecore» (omelia, 24 aprile 2005). L'anello del pescatore: segno della missione universale per «portare gli uomini fuori dal mare salato di tutte le alienazioni verso la terra della vita, verso la luce di Dio» (omelia, 24 aprile 2005). La «cattedra» di Pietro: segno del compito di chi conferma nella fede autentica i fratelli. «Questo è il compito di tutti i Successori di Pietro: essere la guida nella professione di fede in Cristo, il Figlio del Dio vivente. La Cattedra di Roma è anzitutto Cattedra di questo credo. Dall'alto di questa Cattedra il Vescovo di Roma è tenuto costantemente a ripetere: Dominus Iesus - "Gesù è il Signore"» (omelia, 7 maggio 2005). Alla luce di questi tre simboli petrini, ti invitiamo a vivere l'appuntamento mondiale quale grande opportunità per le nostre famiglie di essere confortate dalla testimonianza del Papa su cosa vuol dire che la fede, «amica della ragione», rende più umani e veri i rapporti, iniziando da quelli prossimi. Benedetto XVI, Pastore buono, Pescatore che si prodiga per tutti gli uomini, Colui che conferma nella fede, noi ti accogliamo a Milano perché il tuo ministero di servizio nell'amore possa dare speranza, fiducia, nuova forza a tutte le famiglie del mondo: a quelle felici, a quelle affaticate, a quelle divise, a quelle disorientate. La tua presenza sia di sostegno a tutte le famiglie perché riscoprendo la propria missione possano edificare la Chiesa e la società in cui viviamo. Il Coordinamento associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali della Diocesi di Milano Acli, Agesci, Apostolato della preghiera, Azione cattolica ambrosiana, Comunione e liberazione, Comunità di sant'Egidio, Comunità di Vita cristiana, Legio Mariae, Movimento dei Focolari, Rinascita cristiana, Rinnovamento nello Spirito.

 

 

 

(06.06.2012)