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Udienza Speciale concessa da Papa Benedetto XVI al RnS 
Rassegna stampa del 27-05-2012

IL MESSAGGERO

Udienza in piazza San Pietro per i pellegrini di Rinnovamento dello spirito

La rassicurazione ai fedeli: non temete, è costruita sulla roccia Bendetto XVI provato e con le occhiaie il calore e gli applausi della folla «Non dobbiamo cedere alla tentazione della mediocrità»

A tirargli su il morale, ieri mattina, ci hanno pensato 40 mila pellegrini del Rinnovamento dello Spirito. Gente comune arrivata da tutta Italia con abbondanti riserve di allegria. Un po' per festeggiare il q u a r a n t e s i mo anniversario del movimento ma soprattutto per dare sostegno al Papa. «Forza Ratzinger siamo con te». Piazza san Pietro era un mosaico di bandiere al vento, cappellini variopinti, qua e là cartelli di incoraggiamento. Gli ultimi eventi hanno lasciato visibili segni sul volto dell'anziano pontefice. Pesanti occhiaie, forse per via della notte trascorsa insonne, lo sguardo malinconico, un p o r t a m e n t o più incurvato del solito. Camminava in modo incerto tanto che don Georg, da dietro, non lo lasciava mai, accompagnando con lo sguardo ogni suo movimento. Poi fortunatamente quell'abbraccio ideale. L'affetto palpabile dei pellegrini ha avuto l'effetto di un balsamo su una ferita ancora aperta. La vitalità prorompente sprigionata da quella marea umana che cantava a squarciagola sotto il sole, alternando ai canti la preghiera, lo ha catturato. Benedetto XVI ha sfoderato un bel sorriso e davanti a quella iniezione di ottimismo ha messo da parte le angustie, riflettendo sul fatto che gli episodi poco edificanti avvenuti all'interno delle Mura Leonine forse non riescono ancora ad intaccare la fede genuina della gente. Nel discorso che ha rivolto alla folla solo un passaggio è sembrato fare un cenno ai fatti che hanno portato prima al defenestramento del suo amico banchiere Gotti Tedeschi dalla presidenza dello Ior e, il giorno successivo, all'arresto del suo maggiordomo, Paolo Gabriele, attualmente rinchiuso in una cella di sicurezza in Vaticano. «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde perché fondata sulla roccia». Come dire che ogni cosa, anche la più dolorosa che può capitare non ha effetti distruttivi se alla base c'è la consapevolezza che l'amore di Dio è più grande di tutto. Ai pellegrini ha anche parlato di come testimoniare la «gioia del cristianesimo» in un mondo che cambia. Si è raccomandato di non cedere «alla tentazione della mediocrità e dell'abitudine» ma, anzi, di dimostrare sempre «desideri alti e generosi». Solo così, ha aggiunto, si tiene alta la bandiera della Chiesa e si «cresce nella fiducia e nella fedeltà della vocazione» fino a «diventare adulti nella fede». Ma chi è un cristiano adulto? «E' una persona responsabile e matura, può essere solo colui che si fa piccolo, umile e servo davanti a Dio». In tutto un paio di pagine lette d'un fiato, interrotte a un certo punto da applausi partiti spontaneamente da alcuni settori della piazza. Dall'alto del sagrato il Papa poteva benissimo intravedere due grandi cartelli. Sul primo c'era scritto: «Grazie Padre Santo, siamo tutti con te», e sul secondo, ancora più grosso del primo, con la vernice verde, qualcuno aveva scritto: «Che tu sia benedetto». Al momento del baciamano una lunga fila di volontari del Rinnovamento dello Spirito si è ordinatamente messa in fila indiana per avere la possibilità di scambiare una parola con lui e salutarlo. Accanto a Benedetto XVI c'erano il cardinale Bagnasco e Salvatore Martinez. Quest'ultimo pensava a presentare uno ad uno gli ospiti. Per una quarantina di volte il Papa ha stretto mani, ascoltato «l'inc o r a g g i a m e n t o ad andare avanti, forte delle preghiere che il movimento ecclesiale gli assicura ogni giorno», toccando con mano l'affetto sincero che lo circonda. Verso mezzogiorno, una volta esauriti i saluti, don Georg lo ha fatto salire sulla giardinetta bianca decapottabile, per riportarlo a casa.

IL GAZZETTINO

Il Papa: «Soffiano i venti ma la nostra casa non cadrà»

«Forza Ratzinger siamo con te». Piazza san Pietro era un mosaico di bandiere al vento, cappellini variopinti, qua e là cartelli di incoraggiamento. Gli ultimi eventi hanno lasciato visibili segni sul volto dell'anziano pontefice. Pesanti occhiaie, forse per via della notte trascorsa insonne, lo sguardo malinconico, un portamento più incurvato del solito. Camminava in modo incerto tanto che don Georg, da dietro, non lo lasciava mai, accompagnando con lo sguardo ogni suo movimento. Poi fortunatamente quell'abbraccio ideale. L'affetto palpabile dei pellegrini ha avuto l'effetto di un balsamo su una ferita ancora aperta. La vitalità prorompente sprigionata da quella marea umana che cantava a squarciagola sotto il sole, alternando ai canti la preghiera, lo ha catturato. Benedetto XVI ha sfoderato un bel sorriso e davanti a quella iniezione di ottimismo ha messo da parte le angustie, riflettendo sul fatto che gli episodi poco edificanti avvenuti all'interno delle Mura Leonine forse non riescono ancora ad intaccare la fede genuina della gente. Nel discorso che ha rivolto alla folla solo un passaggio è sembrato fare un cenno, seppur indirettamente, ai fatti che hanno portato prima al defenestramento del suo amico banchiere Gotti Tedeschi dalla presidenza dello Ior e, il giorno successivo, all'arresto del suo maggiordomo, Paolo Gabriele, attualmente rinchiuso in una cella di sicurezza in Vaticano. «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde perché fondata sulla roccia». Come dire che ogni cosa, anche la più dolorosa che può capitare non ha effetti distruttivi se alla base c'è la consapevolezza che l'amore di Dio è più grande di tutto. Ai pellegrini ha anche parlato di come testimoniare la «gioia del cristianesimo» in un mondo che cambia. Si è raccomandato di non cedere «alla tentazione della mediocrità e dell'abitudine» ma, anzi, di dimostrare sempre «desideri alti e generosi». Solo così, ha aggiunto, si tiene alta la bandiera della Chiesa e si «cresce nella fiducia e nella fedeltà della vocazione» fino a «diventare adulti nella fede». Ma chi è un cristiano adulto? «E' una persona responsabile e matura, può essere solo colui che si fa piccolo, umile e servo davanti a Dio». In tutto un paio di pagine lette d'un fiato, interrotte ad un certo punto da applausi partiti spontaneamente da alcuni settori della piazza. Dall'alto del sagrato il Papa poteva benissimo intravedere due grandi cartelli. Sul primo c'era scritto: «Grazie Padre Santo siamo tutti con te», e sul secondo, ancora più grosso del primo, con la vernice verde, qualcuno aveva scritto: «Che tu sia benedetto». Al momento del baciamano una lunga fila di volontari del Rinnovamento dello Spirito si è ordinatamente messa in fila indiana per avere la possibilità di scambiare una parola con lui e salutarlo. Accanto a Benedetto XVI c'erano il cardinale Angelo Bagnasco e Salvatore Martinez. Quest'ultimo pensava a presentare uno ad uno gli ospiti. Per una quarantina di volte il Papa ha stretto mani, ascoltato «l'incoraggiamento ad andare avanti, forte delle preghiere che il movimento ecclesiale gli assicura ogni giorno», toccando con mano l'affetto sincero che lo circonda. Verso mezzogiorno, una volta esauriti i saluti, don Georg lo ha fatto salire sulla giardinetta bianca decapottabile, per riportarlo a casa.

IL SOLE 24 ORE

«Casa di Dio scossa ma non cade»

Il Papa interviene sulla tempesta perfetta che sta sconvolgendo il Vaticano, tra Ior e "corvi". E lo fa da teologo: «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia». Benedetto XVI ha ripetuto ieri queste parole del Vangelo, che sono da sempre considerate una promessa di Gesù alla Chiesa, nel breve discorso rivolto ieri mattina a 50mila aderenti al Rinnovamento nello Spirito.

GIORNALE DI BRESCIA

Il Pontefice: non cede la casa costruita sulla roccia della fede Benedetto XVI cita il Vangelo

La «casa costruita sulla roccia» della fede non cade. Il Papa ha usato questa citazione dal Vangelo di Matteo durante l'udienza in piazza San Pietro ai circa 40 mila di Rinnovamento dello Spirito. Una citazione che ha colpito quanti guardavano a Benedetto XVI per coglierne lo stato d'animo dopo l'arresto del suo maggiordomo, accusato di aver sottratto documenti riservati dall'appartamento papale.
Accolto festosamente e con affetto in piazza, il Papa è apparso sereno anche se un pò affaticato e non ha fatto alcun accenno alle cronache recenti e dolorose.

LA GAZZETTA DI PARMA

«La casa costruita sulla roccia non cede»

La «casa costruita sulla roccia» della fede non cade. Il Papa ha usato questa citazione dal Vangelo di Matteo durante l'udienza in piazza San Pietro ai circa 40 mila di Rinnovamento dello Spirito. Una citazione che ha colpito quanti guardavano a Benedetto XVI per coglierne lo stato d'animo dopo l'arresto del suo maggiordomo, accusato di aver sottratto documenti riservati dall'appartamento papale. Accolto festosissimamente e con affetto in piazza, il Papa è apparso sereno anche se un po' affaticato e non ha fatto alcun accenno alle cronache recenti e dolorose.

LA SICILIA

Il Pontefice. La «casa costruita sulla roccia» della fede non cade. Il Papa ha usato questa citazione dal Vangelo di Matteo durante l'udienza in piazza San Pietro ai circa 40 mila di Rinnovamento dello Spirito. Una citazione che ha colpito quanti guardavano a Benedetto XVI per coglierne lo stato d'animo dopo l'arresto. Accolto festosissimamente, il Papa è apparso sereno anche se un po' affaticato e non ha fatto alcun accenno alle cronache recenti e dolorose.

LA GAZZETTA DEL SUD

La casa costruita sulla roccia non cade

La «casa costruita sulla roccia» della fede non cade. Il Papa ha usato questa citazione dal Vangelo di Matteo durante l'udienza in piazza San Pietro ai circa 40 mila di Rinnovamento dello Spirito. Una citazione che ha colpito quanti guardavano a Benedetto XVI per coglierne lo stato d'animo dopo l'arresto del suo maggiordomo, accusato di aver sottratto documenti riservati dall'appartamento papale. Accolto festosissimamente e con affetto in piazza, il Papa è apparso sereno anche se un po' affaticato e non ha fatto alcun accenno alle cronache recenti e dolorose. Per la prima volta dal 2006, il posto in prima fila sulla papamobile, accanto all'autista, non era occupato da Paolo Gabriele, detenuto a pochi metri dall'emiciclo berniniano, nella cella di sicurezza del palazzo del Tribunale. Nel pomeriggio invece l'Osservatore romano, ricordando i 35 anni dell'elezione episcopale di Joseph Ratzinger che cadono domani, ha significativamente stralciato una frase di un discorso del 2001 in cui l'allora cardinale spiegava che il vescovo deve essere uomo di pace ma non può venire a patti con la corruzione. Piccoli segni, da un universo criptico di suo, e arroccato in questi giorni nello «stupore e sconcerto» per l'arresto di quello che se colpevole sarebbe un ladro dentro le stanze del Papa. Un ladro con non si sa quali intenzioni e che fino a qualche giorno fa era considerato buon cristiano.

IL MATTINO

A tirargli su il morale, ieri mattina, ci hanno pensato 40 mila pellegrini del Rinnovamento dello Spirito. Gente comune arrivata da tutta Italia con abbondanti riserve di allegria. Un po' per festeggiare il quarantesimo anniversario del movimento ma soprattutto per dare sostegno al Papa. «Forza Ratzinger siamo con te». Piazza san Pietro era un mosaico di bandiere al vento, cappellini variopinti, qua e là cartelli di incoraggiamento. Gli ultimi eventi hanno lasciato visibili segni sul volto dell'anziano pontefice. Pesanti occhiaie, forse per via della notte trascorsa insonne, lo sguardo malinconico, un portamento più incurvato del solito. Camminava in modo incerto tanto che don Georg, da dietro, non lo lasciava mai, accompagnando con lo sguardo ogni suo movimento. Poi fortunatamente quell'abbraccio ideale. L'affetto palpabile dei pellegrini ha avuto l'effetto di un balsamo su una ferita ancora aperta. La vitalità prorompente sprigionata da quella marea umana che cantava a squarciagola sotto il sole, alternando ai canti la preghiera, lo ha catturato. Benedetto XVI ha sfoderato un bel sorriso e davanti a quella iniezione di ottimismo ha messo da parte le angustie, riflettendo sul fatto che gli episodi poco edificanti avvenuti all'interno delle Mura Leonine forse non riescono ancora ad intaccare la fede genuina della gente. Nel discorso che ha rivolto alla folla solo un passaggio è sembrato fare un cenno, seppur indirettamente, ai fatti che hanno portato prima al defenestramento del suo amico banchiere Gotti Tedeschi dalla presidenza dello Ior e, il giorno successivo, all'arresto del suo maggiordomo, Paolo Gabriele, attualmente rinchiuso in una cella di sicurezza in Vaticano. «Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde perché fondata sulla roccia». Come dire che ogni cosa, anche la più dolorosa che può capitare non ha effetti distruttivi se alla base c'è la consapevolezza che l'amore di Dio è più grande di tutto. Ai pellegrini ha anche parlato di come testimoniare la «gioia del cristianesimo» in un mondo che cambia. Si è raccomandato di non cedere «alla tentazione della mediocrità e dell'abitudine» ma, anzi, di dimostrare sempre «desideri alti e generosi». Solo così, ha aggiunto, si tiene alta la bandiera della Chiesa e si «cresce nella fiducia e nella fedeltà della vocazione» fino a «diventare adulti nella fede». Ma chi è un cristiano adulto? «E' una persona responsabile e matura, può essere solo colui che si fa piccolo, umile e servo davanti a Dio». In tutto un paio di pagine lette d'un fiato, interrotte ad un certo punto da applausi partiti spontaneamente da alcuni settori della piazza. Dall'alto del sagrato il Papa poteva benissimo intravedere due grandi cartelli. Sul primo c'era scritto: «Grazie Padre Santo siamo tutti con te», e sul secondo, ancora più grosso del primo, con la vernice verde, qualcuno aveva scritto: «Che tu sia benedetto». Al momento del baciamano una lunga fila di volontari del Rinnovameno dello Spirito si è ordinatamente messa in fila indiana per avere la possibilità di scambiare una parola con lui e salutarlo. Accanto a Benedetto XVI c'erano il cardinale Bagnasco e Salvatore Martinez. Per una quarantina di volte il Papa ha stretto mani, ascoltato «l'incoraggiamento ad andare avanti». Verso mezzogiorno don Georg lo ha fatto salire sulla giardinetta bianca decapottabile.

L' ADIGE

L'Udienza, Ratzinger: la casa costruita sulla fede non cade

La «casa costruita sulla roccia» della fede non cade. Il Papa ha usato questa citazione dal Vangelo di Matteo durante l'udienza in piazza San Pietro ai circa 40 mila di Rinnovamento dello Spirito.
Corriere Adriatico
Il Papa: "Il vento scuote la casa di Dio"
"Ma quella costruita sulla roccia non cade"
La "casa costruita sulla roccia" della fede non cade. Il Papa ha usato questa citazione dal Vangelo di Matteo durante l'udienza in piazza San Pietro ai circa 40 mila di Rinnovamento dello Spirito.

AREZZO WEB

Udienza privata di Benedetto XVI al Rinnovamento nello Spirito

Ieri mattina 26 maggio 2012, il movimento ecclesiale del Rinnovamento nello Spirito Santo ha vissuto una importante pagina della sua storia.
In occasione dei suoi 40 anni di vita in Italia, il Santo Padre ha voluto incontrare in udienza privata in Piazza San Pietro, i responsabili e gli aderenti al RnS arrivati da ogni parte d'Italia, dalla Germania, dalla Svizzera e dal Canada.
In migliaia sono stati a salutare il Papa. Anche i gruppi della Diocesi di Arezzo-Cortona e Sansepolcro e della Diocesi di Fiesole non hanno voluto mancare a questo grande evento.
Due pullman partiti da Montevarchi hanno raccolto pellegrini del Rinnovamento nello Spirito Santo in Valdarno, Arezzo, Sansepolcro e Valdichiana alla volta della capitale.
Nell'occasione, tra bandiere e foulard sventolati, è stato mostrato a Benedetto XVI uno striscione di ringraziamento per la visita pastorale del 13 maggio ad Arezzo e Sansepolcro indicante la frase "Arretium tibi gratias agit" (Arezzo ti rende grazie).
Si tratta del primo piccolo gesto spontaneo di ringraziamento al Pontefice voluto dai giovani del RnS aretini presenti in Vaticano ieri mattina.
Il Presidente del Rinnovamento, Salvatore Martinez ha salutato il Santo Padre a nome di tutti i gruppi e di tutti i responsabili pastorali esplicitando la storia e i progetti del movimento, donandogli infine il folulard celebrativo dei 40 anni di RnS in Italia che prontamente Benedetto XVI ha indossato.
Il Papa inizialmente è passato tra i corridoi di Piazza San Pietro nella Papamobile scoperta benedicendo tutti i fedeli e impartendo solenne benedizione apostolica dopo il saluto e il discorso tenuto sul sagrato della basilica.

(27.05.2012)