Santo Padre,
«mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovarono tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano... e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 1-4).
Sì, Santo Padre. Quel "ciclone spirituale" della Pentecoste che investì la Chiesa nascente, non si è arrestato. La parola degli Atti degli Apostoli non è rimasta lettera morta nella storia della Chiesa e nella nostra storia di contemporanei di Cristo.
Pentecoste è festa che non può finire, perché è il respiro della Chiesa, è il cuore del mondo, sempre reclama testimoni, ambasciatori di una nuova "cultura della Pentecoste" per dare a questo nostro mondo nuovi impulsi spirituali, soprannaturali, interiori.
Il "ciclone spirituale" della Pentecoste ci ha svegliati da un cristianesimo rassegnato all'impotenza, da una appartenenza ecclesiale percepita come marginale, da una vita familiare votata all'indifferenza, da una partecipazione sociale sentita come estranea al Vangelo.
Santo Padre, finché il fremito di questa vita nuova si agiterà nel nostro petto, nello Spirito continueremo a gridare che "Gesù è il Signore!".
Oggi vogliamo rallegrare il Vostro cuore e dirVi che l'effusione dello Spirito Santo ha cambiato il nostro modo di pensare e di vivere, ha fatto di noi un popolo felice, a cui la vita non ha certo risparmiato prove e fatiche, ma che non si è stancato di raccontare la gloria di Dio e di esperimentarne bellezza ed efficacia nella pratica vitale dei sacramenti, dei carismi, della preghiera comunitaria, dell'ascolto interiorizzato della Parola. Sono questi i nostri "anticipi di Cielo" sulla terra!
Qui, dinanzi a Vostra Santità, è il Rinnovamento nello Spirito Santo, nel 40° anniversario della nascita in Italia. Siamo convenuti in rappresentanza dei 1900 Gruppi e Comunità d'Italia e delle otto nostre missioni che sono nel mondo. Portiamo al Vostro cospetto il nostro cammino, i diversi ambiti di animazione e di evangelizzazione, i progetti di redenzione umana e sociale, le Scuole di formazione, opere queste che si sono accresciute nel corso degli anni e che caratterizzano la vita e la vitalità del nostro Movimento.
Stretti al Successore di Pietro, in questo meraviglioso "Cenacolo a cielo aperto" e in accordo con gli auspici dei Vostri amati Predecessori, uniti ai nostri Pastori, ancora una volta gridiamo: "Vieni, Spirito Santo! Rinnova i prodigi come di una nuova Pentecoste con una nuova potente effusione di doni e di carismi sulla nostra Chiesa pellegrinante verso il Cielo e su questo nostro mondo assetato d'amore e di giustizia!".
Santo Padre, è davvero inesprimibile la nostra gioia! Vorremmo dirVi tutto l'affetto filiale, la riconoscenza sincera, lo stupore e l'ispirazione continue che il Vostro Magistero e la Vostra guida saggia ogni giorno ci procurano.
La questione della fede, di una fede viva, imbevuta di intelligenza spirituale e di forte passione per il Vangelo di Cristo, sono cardini del Vostro Pontificato. Anno dopo anno, di grazia in grazia, sono divenuti per noi, mediante un attento lavoro di formazione e una conveniente condotta da parte dei responsabili, elementi fondanti del nostro cammino e del nostro impegno ecclesiale e sociale: o Cristo c'è, e il suo Spirito "si vede e si sente", o tutto perisce, s'involve, muore!
Più volte Voi avete invocato il bisogno "di persone che parlino a Dio per potere parlare di Dio" (cf Discorso Aula Paolo VI, 15 ottobre 2011). Noi lo percepiamo come indispensabile missione, come una verità da insegnare alle nostre famiglie e con la quale allenare i nostri giovani.
Senza preghiera non c'è evangelizzazione! Perché chi sa pregare, sa anche parlare. Chi ha il linguaggio spirituale, è il vero sapiente, può interpretare tutte le lingue con cui si esprime il nostro essere uomini. Ecco perché crediamo che l'apatia, l'amnesia, l'afasia di Cristo, in questo nostro tempo, siano tutti deficit di vita spirituale.
A Sidney, ai giovani, Voi gridavate che "il mondo ha bisogno di rinnovamento" e che "anche la Chiesa ha bisogno di rinnovamento". Umilmente riteniamo di essere un esaudimento di questa Vostra invocazione. Esistiamo per essere segno che, per grazia, nello Spirito Santo tutto può rinascere, tutto può cambiare, tutto può compiersi.
Noi non esistiamo per farci un nome, ma perché il nome del Signore Gesù da tutti sia confessato, celebrato, testimoniato nell'unzione dello Spirito. Noi non abbiamo nulla di nuovo da dire e da dare - ci chiamiamo, infatti, "Rinnovamento" - ma abbiamo gioia da ridire a quanti non trovano Cristo, compassione da ridare a quanti soffrono, amore da ridire e da ridare alla Chiesa, specie quando altri la giudicano, la abbandonano, la feriscono.
Questa nostra disponibilità, in ultimo, è rappresentata dall'impegno di realizzare il Centro Internazionale della Famiglia a Nazareth, da Voi stesso annunciato in occasione del Viaggio pastorale in Terra Santa, quando benediceste la prima pietra di questo Centro. A Milano, fra pochi giorni, in occasione dell'Incontro Mondiale delle Famiglie, sarà data notizia dell'avvio dei lavori. Con questa Opera saremo ancora più intimamente legati ai desideri del Vostro cuore nella diffusione del Vangelo della Famiglia.
Santo Padre, rinnoviamo la promessa di non lasciarVi solo, mai! Alzeremo ancora di più le nostre mani al Cielo, come "muro di fuoco della preghiera", per difendere il Vostro ministero, le nostre Chiese, il destino di Cristo tra gli uomini.
Vogliate benedirci e confermarci nella fede con la Vostra parola.
Alleluja!
Salvatore Martinez