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Ricordo di Don Dino Foglio ad un anno dalla sua scomparsa 
Messaggio del Coordinatore Nazionale del RnS Salvatore Martinez

Don Dino Foglio


Ricorre oggi l’anniversario della dipartita al cielo di mons. Dino Foglio, Consigliere Spirituale Nazionale del RnS e primo Coordinatore Nazionale del Movimento sino al 1997.

 Un anno è trascorso dal giorno in cui don Dino è stato chiamato alla Casa del Padre. Oggi, in molte città d’Italia, saranno celebrate Messe in suffragio per la sua anima.

 In modo speciale a Brescia, città nella quale Don Dino ha vissuto e operato, è stata organizzata una commemorazione alla quale prenderanno parte rappresentanti del mondo ecclesiale e civile.

 Pubblichiamo il testo del messaggio inviato dal Coordinatore Nazionale del RnS, Salvatore Martinez, impossibilitato a presenziare perché impegnato a Washington per il 55° National Prayer Breakfast.

 

 RICORDO DI DON DINO FOGLIO AD UN ANNO DALLA SUA SCOMPARSA

 Salvatore Martinez - Brescia, 28 gennaio 2007

 

Eccellenze Reverendissime,

Gentili Autorità presenti,

Carissime sorelle, fratelli, amici tutti riuniti nel Centro Pastorale Paolo VI,

 

insieme al mio saluto fraterno Vi giungano i sentimenti della mia più intensa vicinanza spirituale. Seppure impossibilitato a presenziare fisicamente, poiché impegnato a Washington per il National Prayer Breakfast, la mia mente e il mio cuore, in queste ore, si volgono a Voi, al gesto d’amore che volgete al Padre del Cielo nel ricordo grato e benedicente del nostro indimenticato don Dino.

 In questo anno trascorso mi hanno fatto compagnia tante pagine degli scritti di don Dino, specie quando il peso della responsabilità non era allentato dal dono della nostra condivisione fraterna, una meravigliosa esperienza a cui lo Spirito mi aveva, ci aveva abituato negli anni.

 Quanta solitudine, seppure circondati dall’affetto e dalle premure dei fratelli, devono soffrire e offrire, ogni giorno, dinanzi alle tante scelte da compiere, nel silenzio, coloro che hanno grandi responsabilità ecclesiali. Un silenzio che si fa preghiera, ascolto, compassione, che diventa eloquente soprattutto in chi le medesime responsabilità ha già abbracciato, comprende, vive.

 In questa arte don Dino è stato e rimane un vero maestro! Che grazia ci ha fatto il Signore nel concederci di esperimentare questo dono dell’amicizia spirituale, balsamo di Dio nelle prove e nelle fatiche!

 Tra questi scritti, memorie del cuore sacerdotale di don Dino e del Suo amore di predilezione per il Rinnovamento nello Spirito, desidero oggi riprendere un passaggio testimoniale, tratto dal suo “Testamento spirituale”. Così si esprime don Dino:

 “Non posso tacere la mia gioiosa scoperta (a 52 anni!) di una nuova giovinezza nello Spirito attraverso la meravigliosa (augurabile a tutti!) esperienza del “Rinnovamento”: esperienza che ha rinnovato la mia vita, riempito maggiormente il mio sacerdozio di grandi gioie e di continuo e crescente “stupore”.  

 Sono parole che certificano la promessa di Gesù a Nicodemo: «Bisogna rinascere di nuovo, rinascere dall’alto» (cf Gv 3, 3). Un invito abbracciato senza riserve da don Dino, causa di una vita nuova nello Spirito, di una “nuova nascita”. Quando veramente questo accade, allora la nostra terra anticipa già il cielo, perché è Cristo il nostro Cielo sulla terra.

 Inoltre, le parole di don Dino svelano il primo, grande segno indicatore della nostra fede: la presenza di Cristo in mezzo a noi è sempre e solo causa di gioia e di stupore!

 Per questo Cristo non passa mai, di generazione in generazione; per questo noi cristiani mai invecchiamo e possiamo vivere questa permanente “giovinezza nello Spirito”, una grazia che per trentuno anni don Dino a tutti ha mostrato con umile fierezza - nel segno del Rinnovamento nello Spirito - specialmente ai giovani.

 Una “meravigliosa esperienza”, dice don Dino, che non si può tacere, mai. Una meravigliosa esperienza, il Rinnovamento nello Spirito, che oggi non vuole, non può dimenticare il tanto bene ricevuto.

 “Dio esiste, io l’ho incontrato. E se Dio esiste tutti lo devono sapere, tutti lo devono incontrare” gridava André Frossard dopo la sua conversione al cattolicesimo. Una testimonianza che fa qui da eco a quella di don Dino e a quella di un “gran nugolo di testimoni celesti” (cf Eb 12, 1) che il secolo Novecento hanno attraversato, contagiando il mondo della bellezza di Cristo, insegnando - con la vita -  che niente può competere con il fascino e con il potere salvifico del Figlio di Dio.

Un anno è trascorso, ma il nostro amore per don Dino non si è spento. L’esperienza della comunione dei santi ce lo restituisce, ogni giorno, vivo e vero nell’attualità stringente di una paternità spirituale che lo Spirito non ci ha tolto, ma ha solo trasformato.

Ora, cosa chiede lo Spirito Santo a noi che oggi abbiamo accolto l’invito a ricordare una persona amata?  

 “Guarda in alto e scorgerai un padre, guarda in basso e troverai fratelli”.

 Amore reclama amore, la perseveranza crocifissa dell’amare. Un amore agapico, quello scelto e professato, con la vita, come don Dino ci ha insegnato; un amore agapico come itinerario dello Spirito, fatto di ascolto, di sollecitudine, di gratuità, di sentimenti esperimentati ogni giorno nello spogliarsi di sé e nel darsi agli altri.

 Siamo chiamati a vincere la mediocrità, a ritrovare il calore della testimonianza, il gusto della fraternità umana, a contemplare i colori e le sfumature del volto di Dio nei tanti volti dei fratelli.

 Beata Teresa di Calcutta era solita dire: “Oggi non abbiamo più tempo per guardarci, per parlarci, per darci reciprocamente gioia, e ancor meno per essere ciò che i  nostri figli si aspettano da noi, che un marito si aspetta dalla moglie e viceversa. E così siamo sempre meno in contatto gli uni con gli altri. Il mondo va in rovina per mancanza di dolcezza e di gentilezza. La gente è affamata d’amore, perché siamo tutti troppo indaffarati.

 Ma per fortuna, per sfamare d’amore il mondo, lo Spirito suscita e forgia i santi. E dell’anelito alla santità don Dino fece un programma di vita, per sé e per quanti lo interpellavano.

 Come dimenticare le tante occasioni in cui era solito richiamarci proprio il primato della santità nella vita personale, familiare, comunitaria, ecclesiale: se non è “santo”, quale Rinnovamento nello Spirito stiamo vivendo?

 Una domanda che ritorna, che ci interpella: essere i santi del terzo millennio, come il fiore fragrante di Cristo sulla terra; essere credenti sinceri, appassionati, che respirano santità e ne profumano, che hanno una struggente nostalgia del Signore e una spinta interiore a volergli bene ancora di più.

 Questo il Rinnovamento che don Dino sognava e affermava; questo il Rinnovamento che non vogliamo mai smettere di edificare. Questo l’impegno che oggi, insieme, rinnoviamo.

In ultimo, vorrei richiamare un fatto che ho già reso noto, ma che desidero non sia dimenticato.

 Il 24 febbraio dello scorso anno venivo ricevuto da Benedetto XVI, nel suo studio, in udienza privata, a meno di un mese dal giorno della nascita al Cielo di don Dino. Ebbi modo di far presente al Santo Padre il “bene grande” che la Chiesa aveva ricevuto dalla vita sacerdotale del nostro Consigliere spirituale nazionale e primo Coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito. Il Papa,  prendendo in mano il ricordino con la foto di don Dino, dopo averlo fissato, guardandomi con  gioiosa certezza, a braccia spalancate, così commentò: “È stato accolto in cielo da un grande canto; si unisce al coro dei testimoni del Novecento”.

 Che splendida icona; che meravigliosa beatitudine ci attende in Cielo; che splendido destino ci è dato di meritare; che grande compagnia celeste ci attende!

Non siamo soli, mai. Lasciamoci guidare dallo Spirito e intensifichiamo il cammino con la gratitudine commossa di chi ha visto, ha toccato con mano e non smette di sperare.

 Sia lode al Signore! 

Salvatore Martinez

Coordinatore nazionale del RnS

 

(28.01.2007)