La prima testimonianza viene resa da Giacomo, 33 anni, sposato con Alessia di 28 e padre di Carolina di 4 anni, appartenente alla comunità del Rinnovamento di Prepo in provincia di Perugia. «Sono stato un giocatore professionista di pallavolo militando in varie squadre italiane», dice Giacomo, e continua descrivendo brevemente all'assemblea la sua carriera sportiva. Ha giocato, tra l'altro, in serie A1 e ha fatto parte della squadra Nazionale di pallavolo con ben 77 presenze. Il primo giugno del 2011 si è trovato a dovere interrompere la sua brillante carriera a causa della diagnosi di un tumore al sistema linfatico al quarto stadio. La malattia lo ha portato a doversi sottoporre a diversi cicli di chemioterapia e all'autotrapianto osseo che gli è stato eseguito il 7 dicembre 2011. «Da circa tre mesi sono in remissione completa e insieme ai miei cari stiamo uscendo pian piano da questa esperienza», afferma Giacomo non nascondendo l'emozione e il suo forte desiderio di potere dare testimonianza qui a Rimini, in particolare di come la preghiera e la fede, unitamente alla vicinanza della sua comunità di appartenenza, lo abbiano aiutato a superare questo difficile periodo di sofferenza. Conclude la testimonianza rendendo grazie e lode a Dio per tutte le volte che, nella disperazione, si è fatto sentire presente e ha voluto tendergli la mano.
«Sono qui per lodare, benedire e ringraziare il Signore: Egli è un Dio fedele che non tradisce mai». Con queste parole inizia la seconda testimonianza affidata a Erminia, del gruppo "Luce" di Sulmona. Erminia racconta che alla Convocazione animatori del 2010 era arrivata a Rimini con una grande pena nel cuore a causa della decisione della figlia di chiudere il suo studio legale per mancanza di clienti. «Quando, durante la Convocazione ci fu il momento dedicato al Patto d'amore, ho deciso di prendere questo impegno anche a nome dei miei figli, certa che il Signore avrebbe benedetto il loro lavoro», racconta Erminia. L'azione di Gesù non si è fatta attendere perché al suo ritorno a casa, dopo alcuni giorni, la figlia le avrebbe comunicato, con grande meraviglia, del pagamento effettuato da parte di un cliente che non aveva mai versato nulla in precedenza. «Dopo alcuni giorni - continua Erminia - mia figlia ricevette una telefonata da Milano per la comunicazione di un'assegnazione di una causa». Straordinariamente il nome della figlia era stato scelto tramite internet tra mille altri nomi presenti. «Tra tutti gli avvocati, anche di fama, che ci sono a Sulmona, avevano scelto proprio lei!» afferma Erminia, che vuole rendere grazie a Dio per quella che lei chiama "Dio-incidenza". La sua testimonianza si conclude con un ringraziamento per la fedeltà che Dio ha usato nei suoi confronti: «Il Signore mi ha subito preso in parola, avevo aderito al Patto d'amore ma non avevo ancora spedito nulla e già mi aveva colmato di grazia. Oggi, ancora una volta voglio benedire la sua fedeltà».
(30.04.2012)