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Davvero Gesù è il Signore! 
Sintesi dell'omelia di S.E. mons. Francesco Lambiasi
Lambiasi 280412 - Clicca per ingrandire...Un buon Pastore, dotato di fortezza e di ineguagliabile tenerezza; un Pastore mite e dolce di cuore, che con indomito coraggio protegge le sue pecorelle dagli agguati di ladri e briganti. Presiedendo la Celebrazione eucaristica della giornata di apertura della 35ª Convocazione nazionale del Rinnovamento, mons. Francesco Lambiasi commenta le letture del giorno e si sofferma sulla metafora del buon Pastore, «l'immagine preferita - dice il Vescovo di Rimini - con cui Gesù rivela la sua intima identità. Gesù - continua - è un pastore talmente innamorato del suo gregge da sballare i calcoli; se lascia le 99 pecore per andare alla ricerca di quella perduta è segno che nella sua strana aritmetica 1 è uguale a 99.

Questo Pastore considera la pecorella smarrita più importante di se stesso al punto da offrire anche solo per questa il dono della propria vita». Mons. Lambiasi mette in evidenza due sospetti che gravano sulla metafora del gregge: «A noi che viviamo in una società ad alto tasso di individualismo narcisista, l'immagine della Chiesa-gregge non ci fa venire forse il sospetto di un collettivismo massificante e spersonalizzante? Possiamo stare tranquilli, il nostro Pastore ci ama tutti e ciascuno per nome. Entrando a far parte del suo gregge, noi non regrediamo nell'impersonale. La comunione da lui creata è unità di distinti, non confusione di identici. La comunità cristiana non è una massa di anonimi, ma una comunità di chiamati».

E contro il secondo sospetto, il gregarismo, il Vescovo sottolinea come la metafora del gregge non indichi certo una rassegnata inerzia dei cristiani, e non sia affatto deresponsabilizzante: «Qualunque sia il nostro servizio, siamo tutti chiamati a servire nella logica e nello stile del Buon Pastore, cioè nella logica e nello stile del dono a fondo perduto». Infine, nella Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni sacerdotali, invita i giovani ad aprirsi allo sguardo di Gesù «che li cerca, e con la sua voce inconfondibile dice: "Seguimi". Beati i giovani che in questa vocazione e in questa Convocazione avvertiranno la chiamata del Signore e risponderanno "Eccomi". Beati noi se crederemo che davvero Gesù è il Signore!».

Lucia Romiti

(28.04.2012)