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Convocazione Regionale RnS in Svizzera 
Giubiasco, 26 Settembre 2010
Convocazione Regionale RnS in Svizzera 2010 - Clicca per ingrandire...

Domenica 26 Settembre, al mercato coperto di Giubiasco, si è tenuta la Convocazione regionale dei gruppi RnS della Svizzera. L'evento di Grazia è stato impreziosito quest'anno dalla presenza di Salvatore Martinez, Presidente del Rinnovamento nello Spirito e dalla celebrazione della Santa Messa con Monsignor Grampa, Vescovo di Lugano. Più di 700 persone hanno trascorso la domenica lodando il Signore in comunione e allegria e hanno ricevuto una nuova effusione dello Spirito Santo.

La giornata si è aperta con la preghiera comunitaria carismatica dove il Signore è stato lodato per le meraviglie che compie nella vita di ognuno, per l'appuntamento che ha dato a ciascuno dei presenti alla giornata e per tanti nuovi fratelli che per la prima volta partecipavano a un incontro del RnS.

Poi il Coordinatore Regionale Roberto Nicoli ha tenuto il suo intervento sul ruolo che il Rinnovamento ha nell'annunciare il Vangelo attraverso la testimonianza personale e le opere di evangelizzazione. La sua riflessione, tenuta meditando la parola Gv 1, 35-49 sulla chiamata dei primi discepoli, ha ricordato a tutti come il Rinnovamento e ciascuno dei suoi membri sia chiamato a "venire e vedere" e successivamente a testimoniare concretamente nella propria vita e nelle realtà sociali in cui si trovano il Vangelo e l'amore di Gesù.

Grande attesa c'era per l'intervento di Salvatore Martinez e le attese non sono state deluse. Dopo aver ringraziato il Signore per la presenza attiva in sala di tutti i vecchi responsabili del RnS della Svizzera e della comunione che li unisce e dei tanti fratelli e sorelle che per la prima volta si accostavano a un incontro del RnS, Salvatore ha iniziato andando subito al cuore della parola che guidava la giornata "questa parola non la si può comprendere fino in fondo se non si è disposti ad amare, infatti, chi ama non ha nulla di cui vergognarsi, chi ama gli uomini e Dio non ha nulla di cui vergognarsi, solo chi è debole nell'amore si vergogna, troverà tutte le ragioni nel mondo per giustificare la sua vergogna. Questo è il dramma della nostra società, una società che non ama con convinzione è una società che si vergogna, che vive nella paura, che ha paura di vivere".

Salvatore ha continuado ricordando che la paura, la vergogna e il timore sono sentimenti umani, comprensibili ma che con la forza dello Spirito Santo si riesce ad avere il coraggio per rimanere saldi nella Fede. I Santi riescono a superare la paura perché hanno una visione santa della storia, della propria vita. Chi ha conosciuto Gesù è entrato nella sua Santità. "La partita va giocata! Perché non giocarla vuol dire perderla. Nel momento della paura dobbiamo affidarci al Signore per ricevere Grazia, per superare i nostri limiti e le nostre paure".  Salvatore ha citato cinque esempi biblici di persone che hanno creduto e credendo sono state in grado di superare i propri limiti: Mosè, vecchio e balbuziente, Geremia, giovane e inesperto, Isaia, peccatore, Davide, è il padre Iesse che si vergogna di presentarlo al profeta perché umile pastorello e suonatore, Maria, vergine avrebbe dovuto partorire. "Chi lascia che Dio vinca i suoi limiti passa alla storia" lasciate che Dio operi miracoli nella vostra vita! Quanti miracoli ha operato il Signore nella nostra vita ?".

Gesù nel Getsemani ci consegna l'esperienza del suo turbamento, noi non possiamo più essere turbamento, pianto e morte perché Lui li ha vinti. Ci ha tolgo tutti gli alibi, "l'unico turbamento, l'unico peccato, che non riuscirai a vincere sono quelli che non hai permesso a Gesù di vincere, l'amore che non riuscirai a dare è l'amore che non permetterai a Gesù di farti dare".  I nostri limiti sono intelligenti e reali, ma è lì lo spazio del miracolo, nell'impossibilità dell'uomo. "La tentazione porta al dubbio, il dubbio al peccato, il peccato alla morte: quando ti senti debole, solo, timido quello è il momento in cui devi invocare il nome di Gesù perché lì la tua fede piccola vince !"

Salvatore ha poi citato San Paolo che si dice in debito, per ricordare che il più grande debito di ogni cristiano è aver conosciuto Gesù e non annunciarlo. Che dobbiamo affermare che la salvezza passa attraverso la fede nella croce senza teorie o grandi discorsi: Cristo e questi crocefisso questo è quello che sappiamo, che dobbiamo proclamare.". Che fortuna che abbiamo noi ad avere la Fede, che sfortuna per l'umanità avere dei cristiani che si vergognano di annunciare il Vangelo". Il Vangelo coincide con la croce di Gesù con il Vangelo di Gesù, il resto sono scimmiottamenti umani e il più grande scimmiottatore artefice di menzogna si chiama Satana.

"Siamo salvati per Fede. Se la tua famiglia sta ancora in piedi è perché c'e' una Grazia che la sorregge, se le nazioni restano in piedi è perché la Grazia di Dio la sorregge. Voi pensate che la Sicilia la tiene in piedi la mafia o la politica o le ricchezze? Chi sostiene i cuori che soffrono? La Grazia di Dio"

Ricordando che non dipende dalle nostre opere, dalle nostre forze, da noi, ma dalla Fede, dalla Grazia di Dio, Salvatore ha provocato i cuori dei presenti: "Di cosa dobbiamo vergognarci allora di ciò che non dipende da noi? Tutto è potenza di Dio. Allora cosa siamo venuti a fare qua oggi? A guardare i nostri limiti e le nostre difficoltà? C'è chiesto di avere solo una fede piccola perché poi a tutto penserà il Signore. Noi che siamo deboli in Cristo siamo forti in Cristo ! noi che moriamo in lui saremo vivi per la potenza di Dio. Questo mistero non si spiega, se ne fa esperienza. Signore facci passare attraverso questa parola. Dal timore allo stupore, dalla vergogna al coraggio, dal silenzio alla proclamazione, da bocche sigillate a uomini nuovi rinnovati dallo Spirito Santo cui il Signore dice: senza di me non potete fare nulla! Questa è una rivoluzione se la prendiamo sul serio".

"Di più: Senza Dio nulla è possibile, nulla senza colpa. Colpevoli di non aver fatto con lui, di non aver lasciato fare a lui qualcosa. La vita cristiana non è un fare, è un lasciarsi fare. E' un ricevere e un dare ciò che si è ricevuto. Non si può dare quello che non si è ricevuto, ecco la vergogna! Non si può difendere un Gesù che non ami. C'è una potenza che si deve manifestare, che deve manifestarsi nella nostra vita. Questa è la potenza che invochiamo nei nostri cenacoli, nei nostri gruppi per poter poi uscire ed annunciare a tutti che Gesù è vivo e che Gesù è il Signore. Ma tu credi? Credi che Gesù ha il potere? Se tu i credi vedranno Gesù vivo davanti a te, che la parola ultima non è più morte ma vita. Io non mi vergogno del Vangelo, perché non mi vergogno di Gesù perché nessuno mi ama più di lui, perché nessuno ha il suo potere. Non mi vergogno di Gesù, del Vangelo di Gesù perché questa è potenza d'amore e di Spirito Santo".

Dopo la pausa per il pranzo il pomeriggio si è aperto con un musical messo in scena dai giovani e culminato con uno sventolio di fazzoletti dei bambini e dei giovani sul palco con Salvatore e di tutta la platea. E' stato poi il momento della preghiera di liberazione e guarigione e tanti cuori in sala, soprattutto di fratelli che per la prima volta partecipavano, sono stati toccati e si sono sciolti in un pianto consolatorio.

La giornata si è poi conclusa con la grande Grazia della celebrazione Eucaristica presieduta da Monsignor Grampa, Vescovo di Lugano che ha tenuto una bellissima omelia rileggendo in chiave pneumatologia la Parola del Vangelo e rinnovato la fiducia al Rinnovamento Svizzero invitandolo a continuare nel suo cammino che mostra segni di crescita incoraggianti nel corso degli anni. Dopo i saluti e i ringraziamenti reciproci, l'assemblea si è sciolta nella gioia del canto e della comunione.

(11.10.2010)