“La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5)
Oltre 2500 fedeli hanno preso parte alla XIV Convocazione Regionale del Rinnovamento di Basilicata che si è svolta a Metaponto lo scorso 26 novembre.
Al loro arrivo, i convenuti sono stati invitati a “colorare” la regione lucana. Una cartina della Basilicata bianca e vuota si è andata così gradualmente colorando e definendo man mano che i coordinatori diocesani hanno portato i confini colorati della loro diocesi di appartenenza. Il risultato: una Basilicata riempita da sei colori, segno della diversità delle nostre diocesi, al cui centro emerge il volto di Gesù, a testimoniare il nostro desiderio di fare di Gesù il cuore della nostra terra, il cuore del mondo!
In un clima di gioia e comunione, sventolando i fazzolettini colorati consegnati all’ingresso, l’assemblea ha accolto S.E. Mons. Agostino Superbo, presidente della conferenza episcopale della Basilicata. Richiamando il mandato che i vescovi lucani hanno consegnato al laicato cattolico lucano, il vescovo ci ha esortato a creare “laboratori della cultura di Pentecoste” testimoniando “la gioia della fede” e a divenire “fermento e lievito in tutte le realtà della Basilicata”, combattendo “i tre peccati sociali della regione: subalternità, sudditanza e collateralismo”. “Siate lieti, coraggiosi e costanti nella fede – ha esortato alla fine del suo intervento – e portate il vostro ardore per riscaldare e trasformare il mondo”.
Come “riscaldare il mondo”? Con un cuore pieno di fede in Gesù e sospinto da quella speranza che “non delude perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5), il tema della nostra convocazione illustrato da Mario Landi.
Il credente – ha spiegato nel suo intervento – rigenerato dalla misericordia di Dio è colui che porta la speranza viva nel mondo. Questa speranza viva non è un’idea astratta ma è una persona: Gesù Cristo”. “Questa rigenerazione nella misericordia di Dio deve essere vissuta quotidianamente – ha precisato – altrimenti si rischia di professare una speranza morta”.
Per essere davvero fermento e lievito del mondo, i cristiani non devono, non possono essere rassegnati, disperati, o legati ad un’esperienza episodica di Dio, in virtù della quale si confida in Dio nella misura in cui esaudisce le nostre preghiere. Al contrario, i cristiani devono essere pieni di speranza, sempre fiduciosi nella misericordia del Padre, abbandonati al suo volere. “Per questo motivo - ha concluso - la nostra vita deve essere toccata dall’effusione dello Spirito Santo, il solo che può infondere nel cuore dell’uomo la speranza viva che non delude”.
La mattinata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo di Tricarico, S. E. Mons. Vincenzo Orofino che ci ha richiamato al dovere e all’impegno di vivere ciascuno secondo la propria vocazione. Un sacerdote, allora, testimonierà Cristo mostrando amore per la sua vita consacrata, come un padre di famiglia testimonierà la sua fede amando la sua famiglia. Questa è la diversità dei carismi e solo vivendola con coerenza la Chiesa può diventare segno tangibile nel mondo.
La sessione pomeridiana si è aperta con un tempo di festa e con la gioia dei più piccoli. Sulle note del canto “Luce del mondo” i partecipanti al Meeting dei bimbi (svoltosi in contemporanea alla Convocazione) hanno portato ciascuno delle candele che hanno poi disegnato una grande fiammella, segno di una speranza che non deve mai spegnersi.
Il pomeriggio è stato poi caratterizzato dalla toccante e intensa adorazione eucaristica. Gesù eucaristia, fonte della nostra speranza, è stato accolto dal silenzio adorante, dai canti, dalle suppliche dei suoi figli, che hanno sperimentato la sua misericordia e una profonda conversione. Giovani, anziani, famiglie hanno piegato le loro ginocchia davanti a Gesù e hanno invocato la sua potente guarigione su tutte quelle situazioni bisognose di speranza e di una nuova luce.
Con il cuore pieno di gratitudine per quanto Dio ha operato, l’abbiamo ringraziato con le parole del Salmo 137 (138) donatoci a conclusione dell’adorazione:
“Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli, mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia: hai reso la tua promessa più grande di ogni fama. Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza.”
E nel segno della gratitudine si è conclusa la giornata con l’intervento finale di Lindo Monaco, coordinatore regionale. “Coloro che portano la speranza - ha spiegato - sono coloro che sanno ringraziare Dio” e a nome dell’intera comunità regionale ha ringraziato il Padre per la nostra XIV convocazione regionale e per gli eventi che l’hanno preceduta.
Infatti, all’indomani del convegno della cultura di Pentecoste (24 novembre 2006) si sono aperti nuovi scenari per la creazione di autentici “spazi di riflessione sincera” e di vera fraternità anche con le altre aggregazioni laicali della nostra regione. La diffusione della cultura di Pentecoste diventa, allora, risposta all’invito di Giovanni Paolo II, ma anche alle esortazioni dei nostri vescovi che ci chiamano ad essere “costruttori di futuro”, un futuro costruito - ha concluso il coordinatore - sull'unica verità che è Cristo Gesù, Signore della nostra vita".