Un grido di gioia attira l’attenzione di tutti.
Michelle è la prima bambina a entrare di corsa e a saltare in braccio al suo
papà. In un attimo il salone del teatro si riempie di bambini di tutte le età
che saltano al collo dei loro padri, purtroppo detenuti nel carcere di Torino.
Quello che vediamo è talmente commovente da non riuscire a trattenere le
lacrime. Tutto è pensato nei minimi dettagli, affinché queste famiglie possano
vivere qualche ora di festa insieme.
I tavoli sono stati allestiti in tema natalizio da
una trentina di fratelli e di sorelle del Rinnovamento nello Spirito delle
diocesi di Torino, di Susa e di Ivrea. Il pranzo è stato preparato dagli chef stellati
Matteo Baronetto, del ristorante
“Del Cambio” di Torino, e Guido Perino,
del ristorante “Casa Amélie” sempre di Torino. Il menù prevede agnolotti di
ricotta e spinaci, gnocchi di patate con broccoli e croccante mediterraneo, bocconcini
di pollo all’arancia con olive nere e un grandissimo panettone artigianale al
cioccolato. Mentre in cucina gli chef finiscono di preparare le portate, nel
teatro, ormai diventato un’elegante sala da pranzo, i due illusionisti e il
giocoliere del Circolo magico “Boscodellemeraviglie” di Susa intrattengono i
bambini più piccoli. Il comico di Colorado Massimo
De Rosa si esibisce con esilaranti battute per gli adulti e i loro figli
più grandi. Il Direttore dell’Istituto di pena, il dott. Domenico Minervini, al microfono, augura ai 27 detenuti e
alle loro famiglie un santo Natale e ringrazia il Rinnovamento nello Spirito, Prison
Fellowship Italia e Fondazione Alleanza che, per la quarta volta consecutiva,
sono presenti con il “Pranzo d’Amore” presso questo carcere, e dichiara di aver
accolto, molto volentieri, questa iniziativa fin dal primo evento.
Il Pranzo viene servito non solo dai volontari del
Rinnovamento, ma anche dagli ospiti del mondo dello spettacolo, che si rendono
immediatamente disponibili. Le famiglie sono finalmente riunite ai tavoli e
colpisce vedere i bambini seduti in braccio ai papà che, chissà da quanto
tempo, non godevano di un momento simile con i loro figli. Quasi tutti i
bambini vogliono essere imboccati dai loro padri, tanto che le mamme,
finalmente, possono godersi un pasto in santa pace. La bravissima Corale
regionale del Rinnovamento allieta l’evento con i canti di Natale.
A pranzo terminato, tutti i figli dei detenuti, dal
più piccolo al più grande, ricevono un regalo personalizzato portato da un Babbo
Natale molto speciale, il nostro caro Rosario
Sollazzo (membro di CNS, area carismatica) che, per l’occasione, si è
travestito con giacca, cintura, barba bianca e cappellino appositi. I
giocattoli sono stati donati dai gruppi della diocesi di Torino. Tutte le
famiglie si presentano al microfono e ricevono una copia dell’Esortazione apostolica
“Gaudete et Exsultate” di Papa
Francesco, assieme a un cuoricino di cartoncino rosso contenente il Salmo 128,
in ricordo del “Pranzo d’Amore”. Tutti in cerchio, mano nella mano, accogliamo
il protagonista del Natale, Gesù Bambino, portato ai presenti da don Silvio:
una bellissima statua di un presepe a grandezza naturale; concludiamo l’evento
con la preghiera del Padre Nostro. La
piccola Michelle che all’inizio della mattinata era entrata con tanta gioia,
ora piange disperata, perché si deve separare dal suo papà, come anche tutti
gli altri bambini. Sui nostri volti torna la commozione nel vedere il distacco
doloroso dai familiari, ma subito dopo, di nuovo, la gioia di aver accolto, come
san Giuseppe, un sogno di Dio (Vangelo del giorno, Mt 1, 18-24): aver
contribuito a donare Gesù Bambino, come vero e unico Dono del Natale, a queste
famiglie!
Antonella Borgarello