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Aspettando l’Emmanuele 
Pranzo di Natale presso la Casa circondariale di Ivrea
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Giornata di gioia natalizia e di festa comunitaria per tutti i detenuti della Casa circondariale di Ivrea. Grazie alla felice riuscita della passata esperienza, su richiesta della Direttrice del carcere, la dott.ssa Assuntina Di Rienzo, l’edizione 2019 del Pranzo d’Amore - organizzato da Prison Fellowship Italia onlus, con il Rinnovamento nello Spirito santo e la Fondazione Alleanza - è stata estesa a tutti i settori del carcere riuscendo a coinvolgere fattivamente gli oltre 300 detenuti della struttura. Per la prima volta, infatti, con il supporto della Direzione e grazie alla solerte disponibilità degli Agenti di Polizia penitenziaria e della Provvidenza, l’iniziativa ha potuto raggiungere tutta la popolazione carceraria.

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Nel rispetto delle esigenze organizzative della Casa circondariale, il programma ha previsto la presenza di due Sante Messe mattutine presiedute dal Vescovo di Ivrea, mons. Edoardo Aldo Cerrato che ha invitato i presenti a meditare sulla domanda «Cosa c’entra il Natale con la mia vita?». Il Vescovo ha incentrato l’omelia sulla ricerca di questo Tesoro profondo, l’Emmanuele, il Dio con noi, che vive con e in noi, che sentiamo nel silenzio, quando chiudiamo gli occhi e dal profondo del cuore diciamo “Signore io credo”. Lui si fa percepire come Amore che perdona, risana e porta pace. Il Vescovo eporediese ha esortato l’Assemblea - citando il poeta Metastasio - a non pensarsi come a esseri soli poiché se talvolta la vita si fa difficile e dura lo è comunque per tutti, in carcere come fuori. E ha concluso: «È proprio per questo che Gesù viene nel mondo come un bambino indifeso, che, però, può cambiarci la vita. Questo è il Natale». La partecipazione attiva dell’Assemblea a entrambe le Celebrazioni eucaristiche ha poi raggiunto il culmine al momento della comunione con il canto “Dio è amore”, conosciuto da molti detenuti in occasione delle attività ordinarie svolte nella struttura dai gruppi diocesani. È seguito il pranzo comunitario con la presenza del Garante regionale, On. Bruno Mellano e della Garante del Carcere di Ivrea, la dott.ssa Perinetto Paola oltre che dei preziosi fratelli volontari suddivisi per settori. L’atmosfera conviviale ha fatto da comune denominatore all’apprezzato pranzo preparato dallo chef Salvatore Zuppardo di Biella con la collaborazione - in cucina e in sala - degli studenti dell’ultimo anno della Scuola alberghiera di Cavaglia.

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Il pomeriggio, invece, ha visto il maestro Giovanni Panato allietare il pubblico con i propri virtuosismi alla chitarra accompagnato dalla giovane Anna Strobino, i quali hanno animato due separati momenti musicali, con il coinvolgendo dei detenuti in alcune apprezzate esibizioni canore.

La giornata si è conclusa con i sentiti ringraziamenti della Direttrice per l’iniziativa a cui sono seguiti i saluti di rito all’area educativa, agli Agenti di Polizia penitenziaria, alle associazioni locali e agli sponsor privati la cui opera e generosità ha reso possibile e consentito non solo la ripetizione, ma addirittura l’estensione dell’evento all’intera Casa circondariale. Da segnalare, grazie al consenso della Direzione, la partecipazione nella mattinata e al pranzo delle diverse testate giornalistiche locali. Aspettando l’Emmanuele, Dio si fa carne ed è qui.

Antonino Caramazza

(21.12.2019)