Un pranzo servito con stelle e amore, permettendo a
Cristo Gesù di fermarsi ancora a Eboli!
Il carcere di Eboli ha aderito alla 6ª edizione del
“Pranzo d’amore”, permettendo così di immaginare un’Italia accorciata delle
lunghe distanze chilometriche e delle quotidiane indifferenze. Un’Italia,
spesso divisa da muri costruiti da egoismi e indifferenze di vario genere, unita
invece dall’amore condiviso, che necessariamente si rende missionario e abbatte
ogni avversità all’amore.
Per rendere possibile tutto questo è stato
necessario il coinvolgimento di alcune competenze artistiche particolari: dallo
chef pluristellato, a una cantante e un comico. Con le loro peculiarità, messe
gratuitamente a servizio della comunità rieducativa, hanno permesso di
anticipare il Natale con gioia e letizia. La Direttrice della Casa di
Reclusione “Icatt”, la dott.ssa Concetta
Felaco con il suo staff, per il secondo anno consecutivo, ha aperto le
porte e i cancelli, confermando che «questo tipo di attività pro-sociale ha una
valenza educativa molto evidente. Aiuta i carcerati a non sentirsi soli,
specialmente alla vigilia di feste importanti che rimandano al valore
universale e imprescindibile quale la famiglia. Il valore fortemente umano di
questo gesto redentivo, come l’animazione di una giornata e con la condivisione
di un pasto immaginato proprio per i carcerati, sostiene il faticoso soggiorno
di tanti uomini lontani dalle loro case».
Il clima di evidente gioia capace di imporsi sui
volti e nei cuori, si manifesta sin dai primi istanti. Ciò è stato possibile
grazie al contributo di alcune figure, come lo chef stellato
Giuseppe Iannotti, il divertentissimo comico
Marco Cristi e la giovanissima
cantante
Maryam Tancredi. I
destinatari primi sono stati i detenuti e, subito dopo gli Agenti penitenziari,
che hanno seguito con attenzione l’evento e permesso che si svolgesse nel
migliore dei modi.
La tavola decorata a tema natalizio, dal centro
tavola alle stoviglie in ceramica, passando per i bicchieri in cristallo e le
posate in acciaio, ha consentito di poter “ridurre” ulteriormente le distanze
da una quotidianità fatta di regole, sebbene necessarie e fondamentali. La
bellezza dei rapporti umani che lo staff dirigenziale palesa di saper
costruire, si evince anche dall’aggiungersi continuamente degli ospiti durante
il pranzo. Tanti, infatti, gli amici che frequentano quotidianamente la
struttura, a vario titolo: dal sindaco della Città Massimo Cariello ai volontari
di varie Associazioni. In tanti hanno voluto unirsi a questo abbraccio d’amore.
La gioia sui volti, gli occhi lucidi dalle risate e i continui applausi
all’esilarante comico partenopeo, hanno dato ragione allo sforzo organizzativo.
Presenti anche molti volontari del RnS campano,
capeggiati dal coordinatore regionale,
Giuseppe Contaldo, da Carmela
Romano, per il Comitato nazionale e da Imma
Buono, responsabile del RnS per l’ambito di Evangelizzazione. La giornata
si è aperta con un saluto di accoglienza del Direttore del carcere, seguito da
una contestualizzazione spirituale e culturale del gesto, da parte dei
responsabili del RnS e un momento di Preghiera comunitaria carismatica, dentro
cui lo Spirito Santo ha immediatamente unito i cuori, regalando ai convenuti la
sua dirompente Parola d’amore, che col profeta Isaia invitava a confidare nel
Signore Iddio, «vero e unico consolatore» (cf 51, 12).
Con lo scrittore Carlo Levi, possiamo affermare che
Cristo è passato da Eboli, ma per fermarsi; per aiutare a raccontare la
scoperta di un “luogo” tanto sconosciuto quanto pieno di pregiudizi di chi non
conosce una delle categorie evangeliche più suggestive con le quali Gesù si è
voluto identificare: i carcerati.
Carmela
Romano