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La Chiesa in ascolto dello Spirito 
Il saluto di mons. Stefano Russo, Segretario generale della CEI
43ª Conferenza nazionale animatori - Clicca per ingrandire...

Introdotto da don Guido Pietrogrande come un «padre che viene a confermarci nel cammino di fede», mons, Stefano Russo, Segretario generale della Cei, porge un saluto all’assemblea prima di celebrare la Santa Messa: «Il caro Salvatore – dice – ha ripreso alcune espressioni della lettera che il cardinale Bassetti, presidente della CEI, ha indirizzato alla Conferenza, mettendo in risalto la necessità di essere testimoni di Cristo per il mondo. Salvatore diceva che il tempo che viviamo è il migliore e noi sappiamo bene perché: non abbiamo altro tempo da vivere se non questo. E’ il tempo dello Spirito e siamo sicuri che su di noi ricade l’abbondanza della grazia; è il tempo per il quale vale la pena di spendere la nostra vita».

Riprendendo Gv 10, 10, mons. Russo parla della vita che abbiamo ricevuto come figli di Dio, vita piena, vita in abbondanza: «Se siamo qui – spiega – è perché questa esperienza d’amore ci ha travolti, ci ha preso il cuore, ci spinge a continuare in questo cammino, tanto più all’inizio di un nuovo anno di servizio, un nuovo ciclo».

Il Segretario della CEI non nasconde che viviamo anche tempi difficili, in relazione ai quali il Papa spesso ci sollecita: «La Chiesa non cresce per proselitismo, cresce per attrazione e il Papa ci incoraggia a diventare capaci di questo. La Parola che avete scelto come tema è fondamentale: dobbiamo diventare sempre più capaci di essere espressione di quell’amore che Dio ha riversato nei nostri cuori e di rappresentare una risposta autentica alle aspettative delle donne e degli uomini di questo tempo. Come voi state avviando un nuovo ciclo -  dice -, anche la Chiesa che è in Italia sta vivendo un tempo particolare: nella prossima assemblea dei vescovi, in maggio, si prepareranno i nuovi Orientamenti pastorali, poiché si sta concludendo il Decennio dedicato alla sfida educativa. Questa volta, i vescovi, perché la Chiesa sia più capace di intercettare i cambiamenti epocali che viviamo, hanno deciso di ridurre il ciclo da dieci a cinque anni. Vi chiedo di pregare, perché anche noi possiamo metterci in ascolto dello Spirito Santo. Non c’è dubbio che egli sia su di noi, ma questo non basta, bisogna sapere ascoltare, per potere fare il bene che vogliamo e perché l’annuncio della resurrezione metta tutti gli uomini in grado di lasciarsi toccare da Dio».

Luciana Leone

(03.11.2019)