«Ma dove mi trovo? Pensavo di portare il
primo annuncio e invece mi sono trovato davanti a una “Chiesa
carismaticizzata”». Racconta così Salvatore Martinez, presidente RnS, la sua
visita missionaria in Cina.
Buddismo, ateismo e comunismo hanno reso la
Cina una terra di missione, ma in realtà, afferma Salvatore, «la Pentecoste è
in atto!». Infatti, seppure i cristiani sono solo una minoranza, negli ultimi 10
anni 10mila fedeli sono stati formati nelle diocesi cinesi e inviati per
l’annuncio della Parola.
Un contributo video racconta uno spaccato di
vita carismatica nella diocesi di Handan: mille persone che lodano e danzano
per il Signore Gesù. La location è il centro di formazione dove ogni
giorno sostano circa mille fedeli delle oltre 90 diocesi cinesi e per i quali
il Rinnovamento italiano preparerà un piano di formazione. «Tante difficoltà -
afferma Salvatore - ma con una “regia spirituale” mai vista in tutta la mia
vita».
Primo frutto della missione è la presenza
alla 43ª Conferenza animatori di quattro fratelli cinesi, tra cui padre Pietro
Liu, della diocesi di Hadan, che in un brevissimo intervento racconta agli
animatori del RnS la situazione attuale dei cattolici in Cina partendo però da
dove tutto è cominciato: quando 400 anni fa, dall’Italia, Matteo Ricci portò il
Vangelo.
Oggi la Cina è una Nazione atea e le notizie
che ci arrivano parlano di difficoltà e di oppressione, di mancanza di pastori
e di persecuzioni. «Le persecuzioni sono seme di nuovi cristiani - testimonia
con grande fede padre Pietro Liu -, Gesù disse che il seme caduto a terra deve
morire. Lui morì, quindi la persecuzione non è un ostacolo». La Cina ha bisogno
della nostra preghiera.
Fania Raneri
(03.11.2019)