“Oggi è un giorno santo: diventa santo”: così inizia la
Preghiera Comunitaria Carismatica di domenica 3 novembre. È la Preghiera che
inizia la giornata conclusiva, e già dal suo inizio si avverte, come accade
ogni anno, che essa, già proiettata sul ritorno a casa e sul mandato
missionario, è la più coinvolgente.
L’animazione
ci invita a proclamare l’uno all’altro l’invito “diventa santo”, e questo dà la
marcia alla preghiera, che esplode nella lode e nel canto, perché “Cristo ha
vinto la morte per sempre”. Il canto diventa profezia: la vittoria di Gesù
vince ogni nostra morte, e gli animatori ci invitano a prenderci per mano per
un gesto “profetico e carismatico” in cui insieme invochiamo lo Spirito Santo
perché in noi la vittoria di Gesù vinca ogni morte spirituale.
Con
la sua risurrezione Gesù passa dall’uno all’altro dei presenti: la vittoria di
Gesù sulle nostre morti spirituali, annunciata e ora vissuta, ci riabilita a
farci “usare” dallo Spirito Santo per l’evangelizzazione e la missione, e lo
Spirito ci riempie di doni e carismi perché scompaiano timidezza e personalismi.
Il
Signore Dio risponde alla preghiera del suo popolo con Mt 12, 18 – 21: ciascuno
di noi è il servo scelto e amato, e la potenza di questa chiamata vince le
morti spirituali di ciascuno, che è chiamato così come è, con i dubbi e le
paure. Siamo perciò chiamati ad abbandonarci a lui.
Infine,
preghiamo gli uni per gli altri: chiediamo allo Spirito di riempirci di doni e
carismi di profezia, di liberazione e guarigione. Chiediamo a Dio di potere
perderci nel suo amore, e il canto diventa giubilo in lingue. Infine la parola
tratta da Rm 5, 5 sigilla la preghiera
con la conferma che “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per
mezzo dello Spirito Santo”.
Francesco
Casadei
(03.11.2019)