Scelti per far parte del suo popolo
La testimonianza di Danilo
Un ragazzo di 20 anni
trascorreva la sua vita tra piaceri di ogni genere; la sua unica ambizione era
quella di raggiungere un’alta posizione economica. Così giovane e ancora
immaturo, non fu piacevole per lui scoprire che la sua ragazza aspettava un
bambino. L’idea di abortire sembrava la soluzione più ovvia.
«Per fortuna – racconta
Danilo – abbiamo tenuto il bambino». Ma da sposato la sua vita non cambiò: una
vita infantile e disordinata, trascurava sua moglie e il bambino e si dedicava
all’alcool, alle droghe e a ogni sorta di piaceri.
Invitato da un amico
evangelico a un incontro di preghiera, Danilo sperimenta un’emozione di altra
natura, che non aveva mai provato prima; ma fu solo l’emozione di un giorno. Dopo pochi mesi Danilo precipitò in
un profondo stato di ansia. «Mi aggrappai alla Parola di Dio, più la leggevo e
più avvertivo forza e, giorno dopo giorno, la mia vita si fortificò a tal punto
che smisi di prendere le medicine senza subirne danno».
Fu così che in Danilo nacque il desiderio di appartenere a una comunità, e
chiese al Signore di poter appartenere al suo popolo. Dopo un anno circa un
fratello lo invitò a un incontro del RnS che si teneva nella sua parrocchia e
così iniziò a frequentare la comunità dove, racconta: «mi sentivo amato,
salvato e toccato da Dio».
Durante la Preghiera di effusione, una sorella che non conosceva nulla di lui,
proclamò questa Parola: «Il Signore ti ha scelto per far parte del suo popolo»
(Dt 1, 1-2), che fece scoppiare immediatamente Danilo in un pianto di gioia. Dio
aveva ascoltato ed esaudito la sua preghiera.
Oggi anche gli altri membri della sua famiglia camminano nel RnS. «Il
Signore ha rivolto il suo sguardo su di me che non mi reputo degno di tutto ciò
che ho ricevuto, ma "Dio sceglie ciò che non è"».
Sandro Gallo
Il Rinnovamento è la mia
medicina
La testimonianza di Luca
Luca è
cresciuto in una famiglia cristiana. Fin da piccolo è stato abituato a confessarsi,
frutto dell’esempio e dell’educazione ricevuta da sua mamma, senza alcuna
imposizione.
«La
mamma per me era come un “direttore spirituale” – racconta - quando avevo
qualche inquietudine, la sua parola aveva potere di darmi pace».
Poi,
nel 2002, sua madre si ammalò gravemente: tumore al pancreas. Le diedero pochi
mesi di vita. La malattia le causava una grande sofferenza e il suo corpo si
consumava, ma la sua fede no! E ci rimase aggrappata, sostenuta dai sacramenti.
Voleva vivere per i suoi figli: Luca di 12 anni e suo fratello di soli 4. Il
tumore però non ha fatto sconti. Nel 2003, il giorno del 12° compleanno di Luca,
è diventato anche il giorno del funerale della sua mamma.
Le
conseguenze della sua mancanza, nel corso degli anni, si sarebbero rivelate
devastanti. Col passare del tempo si sono acutizzate in lui forti inquietudini.
Senza la presenza tranquillizzante di sua madre, Luca divenne presto schiavo
della sua mente, preda di ossessioni: gli sembrava di impazzire e presto gli fu
confermato un disturbo ossessivo compulsivo.
«Ho così
iniziato la terapia del caso – racconta - ma capivo che era necessaria la
Grazia, le sole medicine non sarebbero bastate!».
Con
questo atto di fede Danilo inizia un percorso di rinnovamento che lo porta a
ricevere la Preghiera di effusione e di vivere sempre più nella sua vita la
parola di Isaia: «non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente» (Is
65, 17).
«Oggi
il farmaco lo devo assumere – conclude Danilo nella sua testimonianza -, ma il
potere di darmi pace lo ha solo il sacramento della riconciliazione, la
direzione spirituale e la Parola di Dio. È il Rinnovamento la mia medicina! E
nel frattempo, anche il mio disturbo è sulla via della remissione».
Sandro
Gallo