Nella terza giornata della 43ª Conferenza animatori,
la santa Eucarestia è stata presieduta dall’Assistente spirituale nazionale don
Guido Pietrogrande.
Don Guido ha inaugurato l’omelia interagendo con
l’assemblea con un dinamismo tra “domanda e risposta” sul versetto della Prima
lettura, tratto dal Libro di Giobbe. Il grido kerigmatico «Io so che il mio
redentore» - proclamato da don Guido - riceve la risposta dall’assemblea: «È
vivo!». Questo ricorda a tutti i presenti che, nel giorno della Commemorazione
dei defunti, dobbiamo chiedere alla nostra fede quanto crediamo che il Signore
Gesù è vivo perché ha sconfitto la morte con la potenza dello Spirito nella Resurrezione.
«Questo grido deve attraversare molti cuori nella
storia di oggi – ha continuato don Guido -; il mondo cerca di nascondere la
morte per poi somministrarla attraverso altre modalità scientifiche,
tecnologiche, politiche, economiche che sono permeate della seduzione del
maligno che assopisce i nostri sensi e ci fa credere che questi siano atti di
misericordia. Uno solo è il vero atto di misericordia ed è la morte di amore di
Cristo in croce».
In questo giorno un altro grido kerigmatico ci è
offerto dalla Seconda lettura, dalla Lettera di san Paolo ai Romani, nella
quale viene richiamata la nostra speranza, la speranza cristiana, la speranza
che non delude, la virtù teologale che è gemmata dall’esperienza dell’amore di
Dio che fa comprendere che la Sua volontà si realizzerà nei suoi tempi e nei
suoi modi.
Nel giorno della Commorazione dei defunti, don Guido
ci ha esortato alla fede autentica nella resurrezione e nella speranza che da
essa scaturisce, esperienza dell’amore misericordioso di Cristo che cambia la
vita.
Il Consigliere spirituale nazionale, padre nella fede,
ha donato all’assemblea un’immagine meravigliosa, estrapolata dal vangelo di
Giovanni; riferendosi alla preghiera che Gesù fa al Padre nel Getsemani dove
chiede di custodire ciascuno degli apostoli, don Guido ha detto che in quella
preghiera ognuno di noi è presente: dalle mani del Padre siamo passati nelle
mani di Gesù e in questo passaggio siamo custoditi da entrambi in un abbraccio
d’amore sigillato dallo Spirito Santo.
Don Guido ha chiesto poi, a ciascuno dei presenti,
come fare per rinnovare questo amore, questo incontro, questa custodia; la
risposta, ha spiegato, «risiede nel tuo cammino di fede e nei fratelli e nelle
sorelle che il Signore ha posto al tuo fianco. Voltati e guarda chi ti è di
fianco, lì c’è il volto di Gesù, lì c’è il Signore». «Dio ci fornisce la “foto”
per riuscire a riconoscerlo e questa foto ha il volto di coloro che bussano
alle nostre comunità: i feriti, i forestieri, gli ignudi, gli affamati».
Compiere queste opere realizza nella vita del
cristiano la teologia del volto e ci permette di vincere le tentazioni, i dubbi
riuscendo a divenire quegli annunciatori missionari che Gesù vuole per la
costruzione del Regno.
In questo cammino, al nostro fianco, la Madre Maria
che corona in questa ricorrenza la speranza dell’”adesso” che, recitato nell’Ave Maria, si realizza nella
resurrezione.
Nino Di Guida
Un padre
per il Rinnovamento
L’abbraccio di Salvatore Martinez a don Guido
Pietrogrande
Al termine della Celebrazione, Salvatore Martinez, visibilmente
commosso, ha espresso tutta la sua gratitudine a don Guido per il so contributo
prezioso nella responsabilità di consigliere spirituale della grande famiglia
del Rinnovamento, incarico ormai giunto al termine, per ragioni di età. Un
momento storico, significativo e toccante durante il quale Salvatore ha letto a
don Guido il capitolo 20 del Libro degli Atti ove Paolo saluta la comunità
degli anziani accorsi da Efeso a Mileto.
«[…] Ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le
lacrime e tra le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; […] sapete
come non mi sono mai sottratto a ciò che poteva essere utile. […] Tutti
scoppiarono in un gran pianto e gettandosi al collo di Paolo lo baciavano».
Queste alcuni dei versetti che Salvatore ha proclamato e ai quali ha aggiunto
parole di grande stima e di profondo bene verso don Guido, sacerdote che non è
mai venuto meno al suo incarico e, anzi, ha donato tutto sé stesso al suo
ministero sacerdotale e di assistente spirituale.
Il Comitato nazionale, il Consiglio nazionale,
l’assemblea tutta ha partecipato con grande commozione, perché testimoni del
dono di un grande padre che lo Spirito Santo ha donato al RnS.
Un ultimo dono, alla fine della Celebrazione, per
don Guido: tutti i presenti hanno invocato lo Spirito su di lui richiedendo
sostegno, salute e grazie infinite per la sua vita. Con il canto “Tu sei
benedetto” l’assemblea ha dichiarato il suo grazie al quale don Guido ha
risposto con una consegna: «Amate questa famiglia che è il RnS. Custodite
l’amore per la Chiesa, per il Papa, per il Rinnovamento, per Maria, per i
fratelli e le sorelle delle nostre comunità».
Grazie don Guido, dal profondo del cuore di ognuno
di noi.
Nino Di Guida