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Terra e cielo elevano la lode al Risorto: «Ecco io apro oggi i vostri sepolcri» 
La preghiera comunitaria carismatica di venerdì 1
43ª Conferenza nazionale animatori - Clicca per ingrandire...

Non come stranieri, non come ospiti, ma come concittadini dei Santi e come familiari di Dio hanno aperto questa mattina la preghiera comunitaria carismatica i partecipanti alla 43ª Conferenza. Il Palacongressi si è trasformato in una casa, ognuno convocato dal Padre, dal figlio e dallo Spirito Santo, per potere di quella che, proprio ieri, il presidente Salvatore Martinez, chiamava la pienezza della vita, la Santità. Ognuno è stato nuovamente invitato ad aprire il cuore ed esultare nello Spirito per questa Santità: una santità che non appartiene solo al Cielo, ma è già viva per mezzo di Cristo, opera del Paràclito.

Lode, benedizione, adorazione per la terza persona della santissima Trinità alla quale è stato chiesto di santificare ogni cosa, in questo giorno di grande festa dedicato a tutti i Santi. E così il popolo della lode ha innalzato le proprie mani insieme agli angeli e ai Santi.

«I cuori sono desti, le vite pronte ad accoglierti, ma per far questo la bocca e il cuore vanno aperti, per lodarti e amarti; Tu sei il vivente, risorto e santo e ne vogliamo fare esperienza, vogliamo vivere un momento di cielo qui sulla terra», ha pregato l’équipe dal palco. «In questo giorno di festa il cielo e la terra si uniscono nel tuo nome, festeggiano con te con tutti i santi gli angeli e gli arcangeli. La terra e il Cielo si uniscono per elevare la lode a te che sei l’Altissimo, il santo dei santi…».

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Nella gioia, nella fatica, nella serenità o nelle tribolazioni e fatiche, è stato invocato lo Spirito Santo, affinché si vivesse davvero un tempo di festa, il passaggio di grazia di un Dio deciso ad abitare con il suo popolo. Un Dio immolato sì, ma risorto, un Dio che vuole far sperimentare una salvezza che è per tutti. Uno Spirito capace di donare la gioia di essere salvati, di far cogliere ad ognuno che si è santi per grazia, perché amati, perché redenti, dal sangue dell’Agnello. Ognuno è stato preso per mano e condotto al cuore del Padre: «Oggi sarai con me nel Paradiso» (Lc 23, 43).

Ed ecco l’immediata risposta di Dio con la sua parola viva e profetica: «…Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò» (cf Ez 37, 12-14). «Oggi, Signore, tu realizzi questa profezia di Ezechiele, oggi tu ci fai rivivere; Spirito di Dio ti abbiamo invocato, sei sceso su di noi, vento impetuoso, soffia sulle ossa inaridite e falle rivivere…».

La parola di Dio è viva ed efficace, il Signore si è impegnato: «l’ho detto e lo farò». Dio è fedele alla sua parola; Dio mantiene ciò che annuncia; Dio che è sceso dal cielo ed è venuto in mezzo al popolo portando questa parola che è vita, resurrezione e salvezza.

Accogliendo questa Parola, Lo Spirito Santo ha compiuto l’opera: santificare e vivificare. Ecco l’inizio del Paradiso… che continua attraverso la parola del Signore che chiede a ognuno: «Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo» (cf Lev 19, 2).

Antonella Di Coste

 

(01.11.2019)