Nazzareno e Maria
Gesù è il Signore!
Siamo Maria e Nazzareno, e apparteniamo alla comunità “Maria” del Rinnovamento nello Spirito Santo di S. Onofrio, provincia di Vibo Valentia, diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, in Calabria.
Il mio cammino è iniziato tanto tempo fa. Facevo parte del Rinnovamento già all’età di tredici anni e ho ricevuto la preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito nel 2011. Per motivi di lavoro ci siamo trasferiti con la mia famiglia a Torino e siamo rientrati nel nostro paese di origine dopo 12 anni, nell’agosto 2008.
A settembre 2008, mi viene proposto di venire qui a Pompei, al terzo pellegrinaggio delle famiglie. Maria, la Mamma Santa, mi invitava a guardare alla famiglia di Nazareth, perché desiderava prendersi cura anche della mia famiglia. Da quel pellegrinaggio, ho iniziato a frequentare di nuovo la mia comunità. Spesso mi sono persa per altre strade, e non vi nascondo di avere avuto a volte, la tentazione di abbandonare.
Mi mancavano ancora l’assiduità e la coerenza. Da quel pellegrinaggio a Pompei avevo cominciato una nuova vita e ne ero felice. Ma mentre ero in cammino con il Signore, il mondo mi ha abbagliata e ho iniziato a fare di testa mia. Così, il male ha preso vita dentro di me, fino a farmi maturare pensieri che non sono i pensieri di Dio, fino a rendermi schiava.
Lentamente ho preso coscienza che il mio posto era in comunità, ricordavo come il mio cuore fosse pieno di gioia alla presenza dello Spirito Santo.
Sono rimasta nel deserto spirituale per un lungo tempo. Lì ho pianto, ho sofferto, ho litigato e discusso con Dio, fino a quando ho deciso di morire a me stessa e tornare al Signore. Lo Spirito Santo mi ha educato a percepire il deserto come il luogo privilegiato per stare con Gesù. I problemi non sono diminuiti: mio marito perse il lavoro e questo minacciò anche il nostro rapporto matrimoniale. Eravamo quasi sull’orlo della separazione, ma il Signore non l’ha permesso e la Madonna di Pompei, a cui mi rivolgevo con fede, ci ha custoditi ancora, donandoci la forza di reagire.
Nella mia comunità, dopo aver pregato per ricevere una nuova Effusione di Spirito Santo, ho detto il mio sì con fede. Ora frequento il gruppo con impegno e ogni appuntamento di preghiera o di catechesi per me è motivo di gioia.
Le meraviglie del Signore non erano ancora finite. Ho iniziato a pregare per la conversione di mio marito. Lo scorso anno, Nazareno ha ritrovato lavoro, e dopo varie difficoltà di salute ha iniziato a frequentare il gruppo di preghiera. Ha ricevuto la preghiera di Effusione. Come dono, il Signore ci ha ridonato una nuova intimità e una preghiera fervente nello Spirito. E oggi siamo qui per testimoniare il Suo amore su di noi.
Giuseppe e Rosaria
Siamo Peppe e Rosaria e veniamo da Cava dei Tirreni. Siamo sposati da quasi 24 anni e innamorati da sempre. Lo precisiamo perché il nostro matrimonio ha subìto alti e bassi ma mai è venuto meno l’amore. Un’altra costante della nostra vita è stata la fede, vissuta e irrobustita dalle molte prove della vita.
Appartengo al RnS da circa 30 anni. Peppe si è accostato più tardi. Ha ricevuto la preghiera di effusione, ma non può essere costante nell’impegno del cammino a causa del suo lavoro.
I primi anni da coniugi ci hanno visto attraversare problemi comuni a molti presenti: io ho sofferto per molti anni di endometriosi con dolori frequenti e fortissimi all’addome. Peppe ha subìto un intervento alla gamba, per allungare un arto rimasto più corto, causato da un precedente intervento a seguito di un incidente, e ha affrontato lunghi mesi di allettamento e faticoso recupero, assistito da me. Ho subìto tre interventi con conseguenti problemi di infertilità che abbiamo cercato di trattare con costose quanto inutili terapie.
Per non farci mancare nulla, Peppe ha perso il posto di lavoro già al ritorno dal viaggio di nozze; si è rimboccato le maniche e ne ha trovato un altro, che poi ha perso nuovamente perché hanno chiuso l’attività. Ha ripreso gli studi per avviare una carriera in proprio con tante difficoltà, che hanno influito pesantemente sul menage famigliare.
Il nuovo percorso lavorativo sembrava fagocitare tutte le sue energie e poco rimaneva per la vita di coppia e ancor meno per lo svago. Non sono mancate nemmeno incomprensioni dovute all’ingerenza delle famiglie di provenienza. Ad ogni modo, tra un problema e l’altro abbiamo trovato il tempo di avviare l’iter per l’adozione di un bimbo, cosa che avevamo già progettato di fare durante il fidanzamento, e che pure ci ha presentato diversi ostacoli.
Dopo quasi quattro anni di burocrazia, siamo diventati genitori di una bambina meravigliosa. E’ arrivata da noi con molte fragilità. Intanto la comunicazione tra noi coniugi era sempre più difettosa.
Intanto servivo come coordinatrice un gruppo in formazione del Rns, e ai miei fratelli non ho fatto mai mancare guida, formazione e intercessione.
Appena entravo in chiesa, imploravo l’aiuto dello Spirito Santo. Puntualmente, il Signore mi veniva in soccorso e potevo servirlo. La mia situazione famigliare sembrava, però, senza via d’uscita. Dio intervenne attraverso la testimonianza di una coppia dal palco di Rimini.
In estate andammo nella Casa di spiritualità di Loreto, ad una settimana di ritiro per coppie. Ci siamo lasciati guarire! Durante quella settimana, abbiamo riscoperto la chiamata, la vocazione coniugale, la tenerezza, la comunicazione vera e rispettosa, l’importanza del perdono reciproco e molto altro.
Il Signore, intanto guariva altre ferite trasformandole in feritoie d’amore. La nostra vita di coppia è cambiata.
Abbiamo preso così l’impegno di testimoniare il Vangelo della famiglia. Continuiamo a servire il Signore con gioia. Lode al Signore! Amen, Alleluia!!
Pina
Gesù è il Signore! Mi chiamo Pina Pero sono sposata, ho 2 figli meravigliosi e sono nonna di 3 nipotini. L’ultimo arrivato ha 3 anni e mezzo. Prima di fare esperienza di Gesù Cristo come Signore del mio cuore, la mia vita era uguale a quella di tante donne sposate: casa, spesa, figli e un marito.
Il mio però, aveva un solo particolare: era in carcere. Erano dieci anni che non mi recavo più in Chiesa, ad eccezione di quelle volte che andavo solo per dovere. Da 10 anni non mi confessavo, mi sentivo nel buio più totale e pensavo che la confessione non servisse a niente.
Ero rassegnata a tutto quello che mi capitava. Mi ero chiusa in me stessa e avevo costruito una corazza per sembrare forte davanti ai miei figli e a mio marito.
Venni in contatto con la Comunità “Gesù il Signore” di Marcianise del Rinnovamento nello Spirito, nella Diocesi di Caserta, mediante l’invito di una persona. In quel primo incontro mi sentii molto toccata dall’amore di Gesù. Nacque in me il desiderio di ritornare in quel Gruppo. Negli incontri successivi, un po’ alla volta, Gesù operava nella mia vita mediante la preghiera e l’ascolto della sua Parola. Posso testimoniare che Dio ha fatto grandi cose in me.
Mi ha dato un cuore nuovo e uno spirito nuovo, mi ha liberato da tutte le ferite del passato, facendo di me una nuova creatura. La presenza di Gesù nella mia vita mi ha dato la forza di perdonare, amare, essere me stessa. Insieme alla Comunità, ho partecipato a molti ritiri spirituali, ma oggi voglio parlarvi in particolare della prima volta che andai alla Convocazione nazionale del Rinnovamento a Rimini. Una emozione unica e forte. Fui guarita e liberata dalla schiavitù del fumo. Mi confessai e rinacqui veramente dalla misericordia di Dio.
Oggi posso dire con certezza che il Signore Gesù è la guida della mia vita. Lui mi ha tenuto compagnia nella solitudine e mi ha confortata nel pianto. Sono quasi sei anni che partecipo assiduamente agli incontri della mia Comunità, ho fatto il Seminario di vita nuova nello spirito, ho ricevuto la preghiera di effusione, faccio parte del servizio della musica e del canto. La Comunità è la mia seconda famiglia.
Gesù ha benedetto la mia famiglia facendo ritornare mio marito a casa e posso dire che sono innamorata di lui come il primo giorno in cui ci siamo conosciuti. Abbiamo avuto la gioia e la grazia di rinnovare le nostre promesse matrimoniali, festeggiando 34 anni di matrimonio e inaugurando una nuova vita insieme nel nome di Gesù. Il Signore ha iniziato la sua grande opera di conversione anche nella vita di mio marito, toccando il suo cuore con il suo potere misericordioso.
Infatti anche lui ha cominciato a partecipare assiduamente agli incontri di preghiera comunitaria insieme a me. Purtroppo, a causa di fatti avvenuti nel passato, l’8 Aprile di quest’anno lo hanno arrestato di nuovo. Tuttavia, anche nel carcere sta testimoniando e parla di Gesù a tutti, in particolare con dei ragazzi che sono nella cella con lui. Continua ad evangelizzare. Molti carcerati, grazie alla sua testimonianza, hanno iniziato a frequentare la Celebrazione Eucaristica. Ringrazio il Signore per i fratelli e le sorelle della Comunità che ci stanno sostenendo in questo periodo di prova con la preghiera e la vicinanza.
Grazie Gesù per averci scelti come tuoi testimoni: noi ogni giorno con la tua grazia rinnoviamo il nostro si, ti diciamo il nostro eccoci a imitazione della Vergine Maria.
Dove tu vuoi noi saremo, per la tua gloria Amen! Gesù è il Signore! Alleluia!
Fulvio e Maria
Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. (Mc 10, 28-30).
Ed è proprio andata così:
Mi chiamo Maria Pia e con mio marito Fulvio e da anni abbiamo preso a cuore la missione che il Rinnovamento nello Spirito Santo porta avanti con tanto zelo in Moldavia.
Andando in Moldavia però lasciavamo case, madri, figli ed alcune situazioni irrisolte che ci facevano soffrire.
Partecipammo all’uopo, per la prima volta al Pellegrinaggio delle famiglie del RnS a settembre del 2017, insieme alla comitiva piemontese. Giunti al Santuario, venne detto di scrivere le proprie intenzioni di preghiera per consegnarle nelle mani della Vergine Maria.
Incominciai a scrivere su un pezzo di carta ricuperato: la prima intenzione che mi venne in mente fu chiedere alla Madonna di guidare nostra figlia Maddalena e il suo fidanzato Luca, conviventi nostro malgrado dall’inizio dell’anno, al sacramento del Matrimonio; la seconda che nostro figlio Fabiano, operaio precario da anni, avesse un lavoro stabile per sentirsi più realizzato; la terza che fosse risanata la relazione tra me e la nostra figlia minore Francesca, incrinatasi gravemente in adolescenza; poi affidai alla Madre il nostro piccolo gruppo del RnS che aveva subìto forti sconquassi negli ultimi tempi ed infine scrissi l’indirizzo della casa dei miei genitori, ormai in disuso dopo la malattia e la dipartita di mio padre, e fonte inesauribile di preoccupazioni e di spese. Uno dei palloncini lanciati quella sera portò simbolicamente in Cielo le mie preghiere.
Tornammo a casa stanchi ma spiritualmente appagati.
All’inizio di ottobre riceviamo l’invito a casa di Maddalena e Luca per prendere un caffè insieme: discorrendo del più e del meno, ci dicono “Abbiamo deciso la data del nostro matrimonio: il 15 settembre 2018” Subito percepisco la firma in calce della Madonna ed esultiamo di gioia. E dopo un anno esatto, Maddalena e Luca varcavano il portone della nostra Parrocchia e contemporaneamente da Scafati partiva il nuovo pellegrinaggio delle famiglie del RnS, dìcesi DIOINCIDENZA!
Il 18 novembre nostro figlio Fabiano firmava il tanto desiderato contratto a tempo indeterminato, GRAZIE MADRE SANTA!
Nella primavera successiva, attraverso un periodo di sofferenza fisica di nostra figlia Francesca, ci siamo ritrovate e riconciliate, impegnandoci a ricuperare anche il tempo perduto, la Madonna ci ha ottenuto anche questa grande grazia.
Nel nostro amato gruppo del RnS sono arrivati un sacerdote anziano, rinvigorito e risollevato dallo Spirito Santo e un fratello che, dopo anni di cammino e servizio, aveva smarrito la via ma, ripescato dal Signore, ora trascina tutti gli altri, GRAZIE MADRE del CENACOLO. Anche dell’ultima intenzione si sta occupando la MADRE che tutto sa ottenere dal suo Divin Figlio e noi già ringraziamo e continuiamo a rispondere il più possibile a questo eterno Amore.
Abbiamo ricevuto il centuplo, grazie Maria.
Andrea
Mi chiamo Andrea e sono toscano. Con grande gioia voglio condividere con voi l’esperienza della salvezza che ha operato Gesù nella mia famiglia.
Uno solo è il desiderio che alberga nel cuore di un genitore: vedere i propri figli realizzati, sia nel campo del lavoro che in quello affettivo. Così è accaduto anche a me e a mia moglie.
Nostra figlia Chiara, nel 2015, all’età di 37 anni conosce il suo futuro marito, Federico. Tutti e due decidono di vivere per un po' di tempo insieme. Dopo due anni di convivenza, a gennaio del 2018 decidono la data delle nozze, 19 maggio di quello stesso anno.
Potete immaginare la felicità mia e di mia moglie, e degli altri nostri due figli. A questa lieta notizia, si aggiunge anche quella dell’attesa di un bimbo. Eravamo felici. L’arrivo di un bambino e la data del matrimonio già fissato, rendeva i nostri cuori gravidi di una gioia immensa e trepidante. La gravidanza procedeva regolarmente. Un giorno, del mese di marzo, nostra figlia, ci comunica che deve vedere il suo medico, perché in quella seduta le avrebbe rivelato anche il sesso del bambino. Non vedevamo l’ora di sapere qualcosa.
Appena si affacciano sulla porta, vedo che i volti dei due ragazzi sono rigati dalle lacrime. Chiara mi dice che il medico non era riuscito a sentire più il battito del cuoricino del piccolo Leonardo e che avrebbe dovuto ricoverarsi comunque per partorire. Leonardo era già al quarto mese di gestazione ed era un bambino formato. In quel momento ero solo in casa mia. Rimasi talmente sbigottito che non sapevo cosa dire, riuscii a fare una sola cosa.
Spinto dall’amore di Cristo e dalla potenza dello Spirito Santo, li feci entrare in casa, li abbracciai ed insieme cominciammo a lodare e ringraziare il Signore anche per questo evento doloroso. Lodavamo e ringraziavamo Dio, pur nel dolore e nella sofferenza dei nostri cuori. Rimasi solo con mia figlia. Mio genero, uscì per andare a casa di sua madre per riferire quanto accaduto. Mia figlia vide sul tavolo di cucina la Bibbia, l’aprì e vidi che riprese a piangere. Le chiesi perché. Lei mi porse la Bibbia e mi fece leggere le parole che il Signore le aveva rivolto, in quel momento di grande dolore:
“Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida nei dolori, così siamo stati noi di fronte a te, Signore. Abbiamo concepito, abbiamo sentito i dolori quasi dovessimo partorire: era solo vento; non abbiamo portato salvezza alla terra e non sono nati abitanti nel mondo. Ma di nuovo vivranno i tuoi morti.” L’abbracciai e l’invitai ad andare avanti. Mia figlia fu ricoverata per partorire Leonardo già morto.
Chiara si è sposata il 19 Maggio 2018 e pochi mesi dopo era nuovamente in attesa. Il 14 Maggio di quest’anno io e mia moglie siamo diventati nonni di Vittorio e di Matteo con un parto gemellare. Il Signore, nella sua grande misericordia, ha voluto stupirci. Nessuna delle famiglie, mia e di mio genero, ha registrato parti gemellari in passato. E’ stato come se il nostro piccolo Leonardo avesse ripreso vita attraverso il dono grande del parto gemellare!
Gloria al Signore Gesù! Amen, Alleluia!!