Sospinti dallo
Spirito Santo, da una fede salda e dal desiderio di essere testimoni, sono
giunti da tutta Italia, ritrovandosi assieme come una grande famiglia, migliaia
di pellegrini per il 12° Pellegrinaggio nazionale delle Famiglie per la Famiglia,
accolti, anche quest’anno presso l’Area mercatale di Scafati (Sa).
“Chi ama, si mette
in movimento…si dona all’altro e tesse relazioni che generano vita”. (Papa
Francesco, dal messaggio per la Giornata Mondiale Missionaria 2019): questo il
tema dell’evento ma anche ciò che ha davvero caratterizzato questa intensa e
meravigliosa giornata: il movimento, il dinamismo, il passo.
Tantissimi
pellegrini ieri hanno voluto muoversi al passo di Maria lasciando tutto,
percorrendo chilometri, dicendo il loro “si” come Maria. E così, nel primo
pomeriggio, accolti con gioia, in festa, con canti e lodi, i pellegrini “con il
passo di Maria” hanno colorato questo consueto punto di ritrovo, creando un
arcobaleno di cuori, di lodi, di preghiera e danze, di età e generazioni, per
testimoniare che “La famiglia è viva!”.
Dopo il Saluto di
Mario Landi, Coordinatore nazionale RnS e le indicazioni di Amabile Guzzo, Direttore
nazionale RnS, l’incontro non poteva che iniziare con il segno della Croce e
con la preghiera comunitaria carismatica, in cui si è chiesto al Signore, nella
lode e nella gratitudine, di “rendere forte il passo dei pellegrini”. Il
Signore, che mai delude, ha risposto con questa parola: «Abiterò in mezzo a
loro e con loro camminerò e sarò il
loro Dio, ed essi saranno il mio popolo… E io vi accoglierò, e sarò per voi
come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente»
(2Cor 6, 16b. 18).
Al termine della
preghiera, Mario Landi ha invitato sul palco la moderatrice di questo primo
momento a Scafati, giornalista e volto noto della tv, vicina al Rinnovamento,
Paola Rivetta: «Carissime famiglie, carissimi amici che partecipate al 12°
Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia: siate i benvenuti e
benedetti da Dio per la Vostra fede nel Vangelo della famiglia! Grazie per la
Vostra presenza! Ben sappiamo – ha aggiunto la giornalista - quanto sia
difficile perseverare nell’arte di amare, sopportando rinunce e sacrifici per
rimanere uniti. Questo nostro Pellegrinaggio vuole rendere missionaria la
famiglia, perché la apre al mondo e la mostra in tutta la sua originalità. Come
da tradizione, - ha continuato presentando l'evento - il 12° Pellegrinaggio
Nazionale delle Famiglie per la Famiglia è promosso dal Rinnovamento nello
Spirito Santo in collaborazione con la Prelatura Pontificia di Pompei, con
l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI, con il Forum
Nazionale delle Associazioni Familiari, sotto il patrocinio del Dicastero
Pontificio per i Laici, la Famiglia e la Vita. Quest’anno il Pellegrinaggio vede la speciale collaborazione
della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Il nostro gesto
ecclesiale, infatti, si svolgerà in preparazione del Mese Missionario
Straordinario Ottobre 2019 indetto dal Santo Padre».
Tre i messaggi, di
grande rilievo, che sono stati letti e dunque “consegnati” ai pellegrini:
quello del cardinale Kevin Joseph Farrell Prefetto del Dicastero per i Laici,
la Famiglia e la Vita, del cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana e di monsignor Rino Fisichella, Presidente
del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Il pomeriggio, ha visto l’alternarsi di interventi e
forti testimonianze, aperte dal Sindaco di Scafati Cristoforo Salvati. Il primo cittadino ha introdotto un momento di
riflessione sulla città, che da tempo attraversa momenti difficili sotto
diversi aspetti, interpretando il pellegrinaggio come un segno, un “ripartire” verso
nuove opportunità, simboleggiato dal cammino dei pellegrini verso Pompei.
Ha preso poi la parola, S.E. mons. Francesco Marino, Vescovo della Diocesi di Nola, di cui
Scafati fa parte, incoraggiando a vivere il pellegrinaggio come espressione di
fede nel Signore e di devozione alla madre del Rosario, nella gioia e nello
spirito di testimonianza di una fede incarnata e vissuta nella famiglia e nella
Chiesa.
Nel suo intervento, Don Paolo Gentili, Direttore dell’Ufficio nazionale di Pastorale familiare
della CEI, ha ricordato la qualità d’amore che deve esserci nella famiglia, in
particolare in quella che vive la sofferenza: «Quando Cristo appare risorto,
mostra le ferite e il paradosso è che quelle ferite trasmettono gioia, non
difficoltà e chiusura, in quelle ferite c’è scritta l’opera che Dio sta facendo;
allora la precarietà del lavoro, la fatica affettiva da sopportare ogni giorno
per ricucire le relazioni, il mettersi in movimento verso l’altro, tutto questo
è nato nella piccola famiglia di Nazareth, sotto lo sguardo di Maria. Per
questo raccogliamo anche le sofferenze sotto il manto di Maria, di colei che ha
fatto famiglia con Giuseppe e con Gesù».
Gigi De Palo, Presidente nazionale del Forum delle Associazioni
Familiari, sempre presente all’evento, ha spiegato: «Girando per l’Italia
incontro gente demotivata, triste, con gli occhi spenti, rassegnata. I
matrimoni diminuiscono, la natalità decresce, aumentano le separazioni, si va
meno in parrocchia, ci sono meno sacerdoti… ». Di fronte a questo quadro, ha
aggiunto De Palo, la tentazione è di attribuire la responsabilità alla tv, a
internet, ai social, quando invece si tratta solo di alibi: «Mi chiedo quanto
dura un percorso di preparazione al battesimo, alla comunione, alla cresima,
quanti si avvalgono dell’istruzione religiosa a scuola, quante associazioni e
movimenti ci sono. Nessuno oggi in Italia ha l’opportunità di parlare ai
bambini, ai giovani, agli adulti, agli anziani come la Chiesa Cattolica. Il
problema è che non mettiamo più amore, fuoco, energia, nelle cose che facciamo,
non raccontiamo più la storia più bella del mondo, torniamo a casa come padri e
madri e diamo ai nostri figli gli avanzi di tempo, facciamo i sacerdoti con
l’orologio, facciamo i professori non pensando che con quello che diciamo
possiamo cambiare la vita ai nostri alunni. Il vero problema è la mediocrità e
la sciatteria che mettiamo in tutto questo… Il matrimonio ci insegna che le
cose si sposano, se le cose le sposi le fai fino alla fine e ti cambiano la
vita».
Antonella Di Coste