Per la prima volta si è
svolto nel carcere di Massa Carrara il pranzo di Natale, per un “pranzo
d’amore”. Oltre agli 80 detenuti concessi dal direttore Paolo Basco, erano presenti molti rappresentanti delle Istituzioni:
il Sindaco Francesco Persiani, il
Presidente della provincia Gianni
Lorenzetti, ovviamente il direttore, il Comandante e molti educatori della
Casa circondariale, alcuni operatori della stampa locale come “Il Tirreno” e “La
Nazione”, fino a raggiungere 120 posti a tavola.
Prima del pranzo la
coordinatrice regionale, Bianca
Marcocci, ha portato i saluti e l’abbraccio di tutto il Rinnovamento,
presentando i 15 volontari che hanno servito il Pranzo preparato dal famoso
chef della Versilia Roberto Antonioli,
del ristorante “Da Riccà”.
Lo chef ha proposto crostini alle arselle,
scialatelli con frutti di mare, baccalà su crema di porri e petali di cipolla e,
come dolce, pandoro caldo con il gelato artigianale offerto da Giuseppe Pieretti (presidente della
Confcommercio) della gelateria “Biancolatte”. Lo stesso Pieretti ha voluto partecipare
e servire personalmente il gelato. Ma la gara di solidarietà non si è fermata
qui: anche l’acqua è stata offerta da Conad e il pane dallo storico panificio
Borelli.
La festa ha avuto inizio
a mezzogiorno in cappella con una brevissima meditazione del consigliere spirituale
diocesano RnS don Leonardo Biancalani; presente
il cappellano don Michele Bigi e
alcuni animatori e musicisti della corale che hanno guidato la preghiera fino
alle ore 13.00. Il vescovo, mons.
Giovanni Santucci, che avrebbe dovuto celebrare la Santa Messa, non è
potuto venire perché colpito da un lutto familiare; ha voluto far sapere che
apprezza molto «questo Rinnovamento, che unisce preghiera e azione».
La performance dei Sonorha e Franco Phino è stata di grande professionalità e generosità e, in
perfetta sinergia, gli artisti si sono esibiti fino a pomeriggio inoltrato.
Tutto si è concluso
intorno alle ore 17.00 con i ringraziamenti e il saluto dei volontari del RnS.
Quello che ha stupito maggiormente è stata l'atmosfera di festa in famiglia e
il clima di affetto che si è creato tra detenuti e volontari, sotto lo sguardo
stupito degli agenti penitenziari, insieme al loro comandante, la dott.ssa Amalia. Il Direttore si è
visibilmente commosso durante un discorso accorato in cui ha incoraggiato i
detenuti a sognare ancora un futuro dignitoso e a guardare avanti con fiducia.
Insomma, «Gesù Bambino
era presente», come diceva Edith Stein nel campo di concentramento di
Auschwitz. Con Gesù Bambino è stato veramente Natale, un altro Natale!
Bianca Marcocci