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Una parabola da vivere oggi! 
L’Omelia di don Guido Maria Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale RnS
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Nella giornata conclusiva della 41ª Convocazione nazionale, festività di San Giuseppe lavoratore, presiede la Santa Messa il Consigliere spirituale don Guido Pietrogrande. «Abbiamo detto tutto su questa parabola. Non ci resta che viverla», ha detto don Guido esortando tutti i presenti a tornare nelle proprie case con nuovo entusiasmo e con un nuovo spirito capace di riscoprire l’eccezionalità nel quotidiano.

Spesso, ha detto il Consigliere spirituale, infatti, la nostra quotidianità, la routine di tutti i giorni ci sembra mediocre, ordinaria e priva di qualcosa di eccezionale. A questo proposito ci viene in soccorso san Giuseppe, l’uomo dei giorni feriali, del lavoro, dell’obbedienza al cammino che Dio ha scelto per lui. Il suo lavoro umile e dignitoso, come lo è quello di un falegname, che si spende per la sua Santa Famiglia, è segno di come nella semplicità e nell’amore si contribuisce all’opera creatrice di Dio. Tutto, allora, diventa improvvisamente eccezionale, straordinariamente unico e prezioso. «Giuseppe, l’uomo di tutti i giorni – ha detto don Guido – si inserisce nell’opera di obbedienza del Signore. È una via obbligata, la via delle sorprese, è la via dove il Signore ci aspetta, e la via dove tutti noi siamo chiamati a essere samaritani».

L’omelia del Consigliere nazionale si conclude con un messaggio di speranza, con uno sguardo ben puntato al futuro: dobbiamo essere “uomini di speranza”, uomini che hanno sempre qualcosa o qualcuno da accogliere, da attendere. Proprio come l’oste della locanda, colui che ha le mani odorose di vino, o pregne dell’intingolo da offrire a chi si ferma nella sua osteria. Come l’oste della locanda attendiamo il ritorno di Colui che viene prima nella carne e poi nell’oggi, continuando a farci visita nel fratello bisognoso, ferito e abbandonato. Impariamo allora a custodire chi ci è vicino, a prenderci cura dei nostri fratelli che ci sono affidati da Dio. «La parabola la sappiamo a memoria ma forse non è ancora diventata sangue».

 

Convocazione+nazionale+2018

Non c’è età per essere buoni samaritani!

«Caro don Guido – è Salvatore Martinez a parlare prima della benedizione conclusiva -, desidero ringraziarti a nome del Consiglio e del Comitato nazionale di servizio per tutte le volte in cui ci vieni in soccorso, per il modo in cui ci vieni in soccorso e per la testimonianza che, nonostante i tuoi giovanissimi anni, continui a offrirci per dire che non c’è età per essere samaritani. E anche quando la salute non direbbe di poter stare sulla strada, tu non manchi di stare avanti, anche in quelle terre da Gerusalsemme a Gerico…». Come referente anche della grande famiglia sacerdotale, «ricevi – ha continuato il Presidente RnS – anche il grazie dei sacerdoti perché ti spendi per la gloria di Dio».

Daniela Di Domenico

(01.05.2018)