I
samaritani più piccini!
Il Meeting
Baby (3-5 anni)
Come ogni
anno, la Convocazione si declina in un linguaggio che cerca di raggiungere
anche i bambini e i ragazzi di diverse fasce di età. Abbiamo allora rivolto a
Federica Balliano, responsabile del Meeting Baby (che vede coinvolti i bambini
dai 3 ai 5 anni), alcune domande per capire come questi piccolissimi si
avvicinano per la prima volta al tema della Convocazione e della fede. E come
sempre, le sorprese dello Spirito non si sono fatte attendere…
D. – Quanti
sono i bambini iscritti quest’anno al Meeting Baby?
R. – Circa 90, in un’età compresa dai 3 ai 5 anni.
D. - Come è
stato declinato il tema della Convocazione per i più piccoli? Come spiegare a
un bambino di pochi anni chi è il Buon Samaritano?
R. – Abbiamo voluto ripensare la Parabola del buon
Samaritano attraverso la figura di un uccellino, di nome “Ciripì” che, durante
una passeggiata nel bosco, a causa di una tempesta, si scontra contro un ramo,
cade e si ferisce. Allora Carismino, la goccia di Spirito Santo, suggerisce a
un bambino, che casualmente stava passeggiando nel bosco, di soccorrere
l’uccellino e di prendersi cura di lui! Così il bambino ha curato con amore le
ferite del piccolo uccellino imparando cosa significhi “prendersi cura dell’altro”.
D. – Come è
stata spiegata, con un linguaggio a misura di bambino, l’importanza del
mandato, della missione?
R. – L’identificazione nell’uccellino salvato era
volta a comprendere come Gesù si prende cura di ognuno dei bambini, ma poi essi
devono capire come prendersi cura degli altri. Ogni essere vivente è amico di
Gesù e, in quanto tale, deve essere aiutato e amato. Si comincia dalle piccole
cose: non fare i capricci, giocare con i bambini che sono più soli, aiutare le
persone che sono in difficoltà, amare i propri genitori e i propri amici. E
così che ha inizio la “missione”!
D. – C’è
stato un momento in cui anche voi animatori vi siete emozionati, in cui siete
stati sorpresi dai un gesto di un bambino o dalle sorprese dello Spirito?
R. – C’è stato un momento molto bello: noi
insegniamo ai bambini che Carismino è la goccia dello Spirito Santo che viene
tra di loro. Naturalmente non è semplice far capire loro Chi è lo Spirito Santo
perché sono ancora piccoli ma una bambina ha fatto una testimonianza e ha
detto: «Io ieri notte ho fatto un brutto sogno ma poi, sottovoce, ho chiamato
Carismino e lui ha allontanato i brutti sogni. Questo, nel loro linguaggio, ha
un valore infinito che può tradursi in una prima invocazione dello Spirito
Santo che ha portato improvvisamente la serenità. È chiaro che la bimba non ha
visto Carismino ma ha potuto vederne i frutti. I piccoli hanno capito che lo
Spirito Santo viene in loro aiuto e li accompagna.
D. – Cosa
significa vivere la Convocazione non da partecipanti ma da volontari, come animatori
del popolo più giovane di Dio?
R. – È bellissimo vivere la Convocazione, la
preghiera, con questi bambini di 3-5 anni perché loro hanno una fede che noi
adulti non abbiamo. Credono in una maniera che noi abbiamo dimenticato; la loro
è una fede piena e completa, senza tutti quei freni che noi ci imponiamo
crescendo. I bimbi vivono tutto a modo loro attraverso un percorso di
formazione costituito da giochi e scenette, ma soprattutto attraverso la
preghiera carismatica che per loro vuol dire fare dei canti, chiudere gli
occhi, aprire le mani e dire «Vieni Spirito Santo».
D. – Ogni
anno lavorate per mesi, alacremente, per la realizzazione dei Meeting, sul
programma, i giochi e un segno finale da lasciare a tutti i bambini. Qual è
l’oggetto che affiderete ai bambini in questa 41ª Convocazione nazionale?
R. – L’ultimo giorno i bimbi sugelleranno l’impegno
a essere una missione, quindi a far parte della cerchia degli amici di Gesù,
con la presenza di Carismino e a conferma di questo “patto” riceveranno una
maglietta con un disegno di Gesù che tiene per mano dei bambini e la scritta
“Gli amici di Gesù”. Sarà quindi una maglietta con cui ogni bambino si
impegnerà a prendersi cura, da quel momento, degli altri. Proprio come un
giovane e buon samaritano!
Guarda che
ti riguarda
Meeting
elementari
Le
meraviglie dello Spirito non si sono fatte attendere neanche al Meeting
dedicato ai bambini delle elementari, “giovani leve” già innamorate di Gesù.
Quale atmosfera si è respirata e come si sono svolte le giornate per i circa
300 bambini delle elementari? Ce lo ha raccontato Eleonora Stazi, responsabile
di quest’area.
Quest'anno il tema della Convocazione, e quindi
anche del nostro Meeting, è stato all'insegna della parabola del buon Samaritano,
attraverso la quale siamo entrati nel cuore del messaggio di Gesù, cercando di
renderlo comprensibile per i bambini attraverso giochi e momenti esperienziali.
Per la stesura del programma generalmente ci incontriamo
come équipe: poiché veniamo da diverse regioni d'Italia, non è sempre semplice
ma lo facciamo col cuore, per il servizio che facciamo ai bimbi.
Il programma è stato sviluppato in tre step:
inizialmente nella parabola il viandante viene guardato dal buon Samaritano;
poi il bravo uomo si prende cura di lui e alla fine il viandante va e fa lo
stesso.
Questo percorso ha portato i bambini davanti al buon
Samaritano, Gesù, per essere guardati da Lui. Abbiamo cercato di far capire loro
quanto sono amati da Gesù, così come sono, fatti come un prodigio!
Durante l'adorazione, don Matteo è passato con il
Santissimo Sacramento accanto a ogni bambino; è stato bellissimo vederli
commossi, il silenzio era orante e pieno di Grazia... e il Signore ha colmato
ogni bisogno d'amore.
Mentre siamo guardati e guariti da Gesù, Lui ci dona
uno sguardo nuovo che ci permette di guardare con i suoi occhi le persone che
abbiamo intorno, che spesso non "guardiamo" ma vediamo soltanto, senza
percepire le loro richieste di aiuto. A volte passiamo oltre distratti da tante
cose, o troppo impegnati nei nostri pensieri. Abbiamo cercato di sviscerare il
tema del “bullismo”, purtroppo molto presente anche a questa età, e durante
l’adorazione abbiamo chiesto perdono a Gesù per tutte le volte che abbiamo
preso in giro qualche amico perché magari diverso da noi, o perché ha qualche
difetto fisico. Abbiamo chiesto a Gesù di farci vedere il bello che è dentro
ogni persona, senza fermarci all’apparenza delle cose, ma cercando la bellezza
dentro ogni persona.
Nei giorni trascorsi insieme abbiamo realizzato una
drammatizzazione della parabola, rendendo più esperienziale il tema del
"prendersi cura". Così, nella scenetta il viandante era un
giardiniere che amava molto le sue piantine, le curava ogni giorno con amore,
le innaffiava, le proteggeva tutti i giorni. I briganti si sono presi gioco di
lui ferendolo e deridendolo e per gioco hanno anche ferito la sua piantina, che
proprio quel giorno aveva messo i primi fiorellini. Durante la scenetta i
bambini, sempre molto vivaci, erano attenti e partecipi, interagivano ed erano
solidali con il giardiniere, desiderosi che qualcuno si prendesse cura di lui.
Alla fine della storia sappiamo bene che il buon Samaritano
aiuta e cura il povero viandante; il nostro samaritano nella scenetta era un
ottico con dei mega occhiali a forma di cuore, segno che il Signore gli aveva
lasciato, così da poter vedere oltre le apparenze. Con amore si è preso cura
del giardiniere ferito, ha aperto la sua valigetta e ha cominciato a curare le
sue ferite. La parte più bella è stato l’abbraccio tra i due personaggi, che i
bimbi hanno vissuto con molta emozione.
Molto apprezzati anche i giochi sul tema: percorsi a
ostacoli, “cerca la famiglia”, e altri ancora.
Ma quello che ha avuto più successo è stata la
staffetta con gli occhiali: i bimbi dovevano correre con indosso gli occhialoni
e all’arrivo l’animatore disegnava con un colore sul loro volto degli occhiali
a forma di cuore il più velocemente possibile, per poi tornare indietro e dare
gli occhiali al compagno. Sono stati entusiasti! È stato bellissimo vederli
alla fine del gioco tutti con gli occhiali disegnati sul volto!
Come segno per sottolineare l’importanza del
“prendersi cura”, dopo la penitenziale i sacerdoti hanno dato a ogni bambino un
sacchetto di semi da piantare al ritorno a casa, con sopra scritto “Prenditi
cura di me”. In questo modo abbiamo dato la possibilità di mettere in pratica
il concetto del prendersi cura, attendere con pazienza il frutto del lavoro
svolto ogni giorno, che si avrà solo se abbiamo lavorato con amore. Bimbi
vedrete, crescerà una piantina bellissima!
Alla fine del Meeting, invece, come ricordo della Convocazione
abbiamo regalato gli occhialoni a forma di cuore.
I tanti disegni fatti dai bimbi – di cui alcuni
molto significativi - ci testimoniano come il Signore abbia agito nei loro
cuoricini: anche se molto piccoli, Gesù li ha guariti e li ha riempiti del suo
amore!
Così tra la gioia di giorni indimenticabili e la
tristezza dei saluti, è passato un altro Meeting, per noi del servizio di Evangelizzazione
bimbi, sempre arricchente. I bambini sono i prediletti di Gesù ed è un
privilegio servirli; vedere la gioia nei loro occhi è la ricompensa del duro
lavoro svolto, ed è per noi una gioia vedere come il Signore li ama.
Eleonora
Stazi
Con gli
occhi dell’Amore
Meeting medie
Al Meeting
medie è Maria Rita Grazioso, responsabile
di questa area, che ci accoglie con un grande sorriso e… con gli “occhi a cuore”,
pieni d’Amore. L’Amore che lei, come tutti gli altri animatori, ha cercato di
raccontare a centinaia di ragazzi delle medie (10-13 anni) per introdurli
attraverso il tema della Convocazione. Anche a Maria Rita abbiamo rivolto
alcune domande…
D. – Il
Meeting dei ragazzi delle medie viene vissuto in maniera più consapevole,
piena… Quali sono i momenti che i ragazzi vivono più intensamente, in cui
manifestano maggior coinvolgimento?
R. – Paradossalmente verrebbe da pensare al gioco,
invece il gioco è soltanto un momento di preparazione perché in realtà si
tratta di segni mistagogici. Attraverso il gioco passa il messaggio che noi
vogliamo lanciare, e questo poi prepara i ragazzi a vivere i momenti di
preghiera e di penitenziale. Abbiamo vissuto momenti molto intensi come la
penitenziale e l’adorazione, dove i ragazzi erano veramente partecipi e
consapevoli di quello che stavano vivendo: il loro incontro personale con il
Signore. Spesso, a causa della loro giovane età, sottovalutiamo il fatto che
possano vivere con consapevolezza questi momenti; invece, sono arrivati molto
preparati. Abbiamo presentato la confessione con la similitudine della locanda,
presso la quale venivano accompagnati dal buon Samaritano che era il sacerdote
che li accoglieva e si prendeva cura di loro.
D. – Il
tema del Meeting è lo stesso della Convocazione. Proprio partendo dalla
parabola del buon Samaritano, ci sono altri temi di attualità che sono emersi
durante queste giornate? Come si risponde ad alcune difficoltà che vivono i
giovani di oggi?
R. – Noi abbiamo “calcato la mano” su temi molto
seri, oggi, come l’indifferenza che vivono i ragazzi perché distratti da mille
cose: i social network, che comunque distolgono il loro sguardo dalle cose più
importanti, da chi sta accanto a loro, magari nella difficoltà. I giovani di
oggi comunicano con il mondo intero ma poi non parlano tra loro e non sono
attenti a chi chiede loro aiuto: un compagno di banco, la loro famiglia. Ci
sono altri temi devianti, come l’ideologia della bellezza, il seguire la moda,
i modelli che vengono proposti loro ma che sono effimeri e non portano a nulla.
D. – Quale
segno riceveranno a sigillo di queste quattro giornate di Meeting?
R. – Anche loro riceveranno dei grandi occhiali e
una “moneta d’oro” con un rubino a forma di cuore al centro, durante la
penitenziale. Sarà donata loro dai sacerdoti che rappresentano gli albergatori
che li accolgono, in ricordo del prezzo che Gesù è disposto a pagare per
dimostrare loro quanto li ama.
D. – C’è
stato un momento particolarmente toccante che vuoi raccontare?
R. – Sì, c’è stato un momento molto emozionante
durante le confessioni. Quest’anno, tra di noi, c’è una ragazza musulmana che
sta cominciando questa esperienza con il RnS, in parte anche con difficoltà
perché non molto sostenuta dalla famiglia… Lei ha sentito forte la spinta e il
desiderio di andare a confessarsi, anche con il timore di dire di non aver mai
ricevuto il sacramento della riconciliazione. Ma io l’ho rassicurata e l’ho
accompagnata da un sacerdote, spiegandogli la situazione. È stato un momento
bellissimo e alla fine le lacrime di gioia scorrevano a fiumi. La stessa cosa è
accaduta durante l’adorazione. Io le ho detto che se questo è un desiderio che
sente forte nel cuore, deve chiederlo al Signore e lui l’accompagnerà in questo
cammino, anche nell’accettazione di questa scelta da parte della sua famiglia.
D. - Come avete
spiegato la figura del buon Samaritano ai ragazzi?
R. – Lo abbiamo fatto con un mimo, raccontando di un
ragazzo dei giorni nostri che percorre la sua strada, anche lui intento
nell’acquisto dell’ultimo modello di tablet, cellulare o iPhone! Poi,
improvvisamente s’imbatte in alcuni briganti che gli rubano tutto e lo lasciano
stramazzato a terra. Tante persone, con dei grossi occhiali da sole, passano
accanto allo sventurato (una ragazza, presa solo dalla sua bellezza, passa
oltre perché non vuole sporcarsi; un’altra si fa un selfie con il malcapitato ma non si preoccupa di soccorrerlo…) fino
a che un ultimo personaggio, con gli occhiali a forma di cuore (gli “occhi
dell’Amore”), vede il povero, si china e lo soccorre. Il percorso si concluderà
l’ultimo giorno scoprendo che questo personaggio buono è Gesù, che dirà: «Come
io ho fatto questo con voi, andate e fate lo stesso anche voi», e consegneremo
a tutti gli occhiali a forma di cuore!
Daniela
Di Domenico
Nuovi amici
e nuove esperienze da vivere con Gesù
Le
testimonianze dei bambini delle medie
Per me il Meeting è stata un’esperienza con emozioni
molto forti, con momenti commoventi ma anche divertenti. Io ti ringrazio Gesù
per l’amore che ci hai dato, perché tu pagheresti qualunque cifra per la nostra
felicità. Semplicemente ti ringrazio per tutto. Giorgia
Sono già 3 anni che frequento il Meeting insieme
alla mia seconda famiglia ovvero il gruppo “Freedom”. Tutti gli anni ci sono
nuove esperienze e nuovi amici da conoscere. In questi giorni mi sono sentita
benissimo, mi sono liberata di tutte le cose che pesavano sia durante la
confessione che nell’adorazione. Volevo ringraziare tutti per questa bellissima
esperienza, soprattutto vorrei ringraziare Gesù che ho sentito vicino a me in
ogni momento passato qui, tra emozioni varie. Grazie! Dany
Ieri pomeriggio non c’ero, sono arrivato alla fine,
però sentendo le testimonianze degli altri bambini sono riuscito a rivivere anche
quel momento (avevo gli occhi lucidi). Secondo me, con il Meeting delle medie
2018, Gesù è riuscito a tirare fuori tante cose da ognuno di noi (paura, salvezza,
felicità e soprattutto amore). Ti ringrazio Gesù e, anche se il prossimo anno
forse non potrò venire al Meeting, potrò comunque rivivere quanto vissuto nel
2018. Emanuele
Sulle orme
del Samaritano insieme… agli adolescenti
Meeting
adolescenti
Tra le
novità di quest’anno segnaliamo, per i Meeting rivolti ai ragazzi, un 4°
settore dedicato agli “adolescenti” che ha visto la partecipazione di circa 30
ragazzi tra i 14 e i 16 anni. Stefano
Sparro, referente delle attività per questa Convocazione, ci ha spiegato
nel dettaglio com’è nata questa idea e di cosa si tratta.
Svolgo il servizio nel Meeting bambini e ragazzi dal
Giubileo del 2000 e ho iniziato perché è così speciale servire i prediletti di
Gesù che sono i bambini. E quello che i ragazzi delle medie sanno dare in
termini di emozioni, di maturità e di testimonianza, ricambia con gli interessi
il lavoro che gli animatori svolgono con tanta passione.
In tutti questi anni, con i fratelli e le sorelle
dell’équipe nazionale abbiamo potuto constatare che, finito il Meeting delle
medie per “raggiunti limiti di età”, i ragazzi ritornavano a chiedere di essere
ospitati, alla ricerca di “qualcosa” e non per semplice nostalgia dell’ambiente
che hanno vissuto. Il nostro rammarico era quello di non poterli soddisfare,
sia per motivi logistici che per l’insufficienza di animatori. Nel nostro cuore
c’è sempre stato il desiderio di voler colmare questa lacuna e abbiamo pregato il
Signore affinché accogliesse la nostra richiesta. Quindi, è un servizio che nasce
per soddisfare un bisogno e un desiderio della comunità dei ragazzi e dei loro
genitori.
Così, insieme a Enrica e Jole, due sorelle con le
quali condivido da anni l’animazione nel Meeting, abbiamo pensato che
l’approccio migliore sarebbe stato quello dell’ascolto: accogliere i ragazzi,
ascoltarli per capire il più possibile le loro esigenze e poterli accompagnare
verso Gesù. Visitando l’Adriatic Arena, abbiamo individuato un luogo dove poter
stare “in disparte” nei momenti opportuni, valutando i programmi delle attività
nella sala principale e quelli dei ragazzi delle medie. Abbiamo cercato di
bilanciare i momenti così da permettere l’inserimento graduale alle attività
con i grandi ma riservare dei momenti specifici in cui potessero aprirsi,
confrontarsi, fare domande senza timori o vergogna.
Credo che siamo riusciti nel proposito: il sabato
pomeriggio ci siamo ritrovati con un gruppetto di circa 30 ragazzi, un momento
di presentazione (…dove abbiamo annotato il fatto che quasi tutti amassero la
musica e il canto!) e poi la presentazione del nostro percorso ovvero sulle
orme del Samaritano per capire come la Parola proposta per la Convocazione
potesse essere ancora attuale ai nostri giorni. Hanno accolto la proposta di
iniziare la giornata con la preghiera comunitaria con i grandi e la domenica
siamo partiti. Dopo il momento in sala, siamo rientrati nella nostra “tana” e
abbiamo approfondito la parabola del buon Samaritano attualizzandola con il
parallelo ai nostri giorni. Nel pomeriggio abbiamo fatto un “workshop” di
canto: in previsione dell’adorazione eucaristica del lunedì pomeriggio, abbiamo
prima approfondito e chiarito alcuni aspetti dell’adorazione (“…perché mi
annoio”, “è sempre la solita cosa”, ecc.) poi lasciato scegliere ai ragazzi dei
canti che loro ritenessero opportuni per animare il momento. In questo modo
abbiamo potuto fare esperienza di canto ma soprattutto di “canto pregato”,
facendo sperimentare ai ragazzi la profonda differenza tra le due cose che è
poi una delle peculiarità della nostra preghiera.
Nella condivisione molti di loro hanno detto di
“aver cambiato idea” sull’adorazione eucaristica e il sorriso sui loro volti,
ma ancor di più nei loro occhi, ne era la prova tangibile e il martedì, la
preghiera in sala è diventato un appuntamento imprescindibile. Durante i
saluti, qualche lacrimone ci stava tutto…, le foto di rito e l’appuntamento ad
agosto a Roma.
Sono grato per la fiducia concessa dal Signore
nonostante i miei limiti: l’ha manifestata attraverso i fratelli dell’équipe
che mi hanno chiamato a questo servizio, attraverso Enrica e Jole le due
sorelle che mi hanno sostenuto con la loro disponibilità, passione, allegria e…
pazienza nel seguire i ragazzi. La cosa che porto nel cuore è la loro
metamorfosi dal sabato pomeriggio al martedì mattina: dal vederli in sala il primo
giorno con le mani basse o conserte e lo sguardo distratto, al vederli,
l’ultimo giorno, lodare con le braccia aperte, le mani elevate al cielo (qualcuno
addirittura invocava lo Spirito Santo sul vicino…) e un sorriso radioso. Questa
è stata la testimonianza più bella che potessi ricevere! Grazie Signore!
Un grazie particolare va al CNS e al CN e ai
fratelli e sorelle del servizio che ci hanno permesso di vivere la preghiera
della mattina riservando i posti per i ragazzi… il Signore vi benedica!
Stefano
Sparro
Gli
adolescenti restano con… lo Spirito!
Alcune
testimonianze dai ragazzi del Meeting adolescenti
Mi chiamo Anna
Maria. È la terza volta che vengo alla Convocazione nazionale del
Rinnovamento nello Spirito Santo ed è sempre più bello! Spero di esserci anche
alle prossime Convocazioni.
Io sono Mattia,
vengo dalla Sicilia, dalla provincia di Enna, esattamente da Pietraperzia. Ho
14 anni e ho partecipato per la prima volta al Meeting nella sezione
adolescenti. Ero sicuro che sarebbe stata la solita giornata noiosa con momenti
di adorazione, penitenziale, preghiera e… “bla, bla, bla”! Invece, non è stato
così poiché i miei animatori Enrica e Stefano mi hanno fatto riscoprire il vero
senso della preghiera e ho passato tre giorni magnifici.
Sono Angelo
e vengo da Leonforte, Sicilia: è il quinto anno che vengo al Meeting dove con i
miei coetanei impariamo sempre qualcosa in più su come migliorare il nostro
rapporto con Dio. Quest’anno, in particolare, ci stiamo preparando a
partecipare, per il futuro, ai gruppi del Rinnovamento come gli adulti. Ci
siamo anche confrontati e abbiamo discusso del nostro rapporto con Dio…
Consiglio il Meeting a tutti i ragazzi!
Ciao, sono Angelica,
ho 16 anni e vengo da Treviso, Veneto. Frequento il RnS da circa 4 anni; prima
di Pesaro ho preso parte a Rimini 2017 e a “Estatevangelizzando” a Latina. In
questi anni ho avuto molti alti e bassi e, a un certo punto, ho deciso di
mollare. Successivamente, mi sono anche impegnata nel servizio del coro
parrocchiale ma poi non ci sono più andata. Dopo ho iniziato a frequentare il
gruppo giovani e da lì mi è venuta la voglia di partecipare anche alla
Convocazione nazionale 2018 a Pesaro. Nel viaggio verso Pesaro stavo mettendo
in dubbio la mia voglia di partecipare ma ormai non potevo più tirarmi
indietro. Dopo questi quattro giorni a Pesaro, posso dire di aver fatto bene a
partecipare, soprattutto dopo aver fatto parte del fantastico Meeting
adolescenti. Infatti, ho riscoperto una gioia che avevo perso, ho sentito
un’emozione intensa, soprattutto durante i momenti iniziali di preghiera e dopo
l’adorazione. Ora cercherò di mantenere questa gioia e testimoniarla a tutti.