Nonostante gli sforzi, della predicazione di Paolo e
Barnaba, a Listra gli abitanti ricordano solo «il fatto clamoroso dello storpio»:
è tutto dimenticato, gli uomini vogliono un dio utile, un «dio a disposizione»
pronto a risolvere i nostri problemi, «che faccia camminare chi non ha mai
camminato».
Mons. Mario Delpini ci fa capire che come per gli
abitanti di Listra, anche per noi e per «tutte le persone che hanno un senso
pratico e amano le cose concrete» sono i prodigi a smuovere il cuore ed attirare
l’attenzione. Gli insegnamenti e le promesse ci mostrano qualcosa di lontano,
ma non sono affascinanti come un miracolo.. e infatti quando l’apostolo Paolo
invita la folla a convertirsi dalle vanità al Dio vivente(At 14,15), ottiene
come risposta solo violenza ed esilio!
Ma chi davvero «accoglie la rivelazione di Gesù non
pretende un Dio a disposizione, piuttosto desidera essere a disposizione di
Dio»: è questo ciò che differenzia le altre religioni dal Cristianesimo.
Solo la venuta del Paraclito e la docilità dell’uomo
alla sua azione rendono possibile questo cambiamento, impediscono di
dimenticare gli insegnamenti di Gesù e danno l’abilitazione al popolo di
ripetere le gesta di Cristo: lo Spirito Santo viene a «trasfigurarci la vita»!
E anche se questa grazia ci pone nella condizione di
«sentirci estranei e di essere considerati strani» dal resto del mondo, non
dobbiamo smettere di prenderci cura del fratello “mezzo morto”! Come il buon
Smaritano, non bisogna compiere opere buone al fine di ingraziarsi il
dio-a-disposizione, ma nella docilità allo Spirito siamo chiamati a vivere una
vita nuova che «trasfiguri la terra in una casa per uomini e donne chiamati
alla fraternità». Solo così avremo la «mentalità di Gesù», e riusciremo «a
guardare il mondo come lo guarda il Padre».
«A servizio
di Dio e dell’uomo»
Nei saluti finali, Salvatore Martinez sottolinea
come l’essere a disposizione di Dio significhi anche servire l’uomo, svolgendo
così un duplice servizio: «Senza l’uno dei due, quello che noi svolgeremmo
sarebbe invalidato!»
Alla richiesta del vescovo al RnS di animare la
novena di Pentecoste «facendo danzare» il Duomo di Milano con la gioia propria
del movimento, Martinez ricorda come grazie al card. Montini, vescovo di Milano
divenuto poi Papa Paolo VI, il RnS nel 1975 ebbe la prima Udienza nella
Basilica di San Pietro: anche stavolta volentieri «noi vogliamo assolvere a
questo impegno, perché ciò che il vescovo chiede non solo ci è congeniale, ma
ci conviene».
Emanuele De Donato