Mercoledì
scorso, 20 dicembre, accolti dal consigliere nazionale don Guido Pietrogrande,
dal presidente Martinez, dal direttore Amabile Guzzo, i dipendenti del RnS
si sono dati appuntamento per un tempo di preghiera e di fraternità in attesa
del Santo Natale. L’incontro ha avuto inizio, in presenza del presidente Paolo
Zunino, nella nuova sede della Cooperativa Odos Servizi S.c.p.l.,
dove don Guido ha pregato e benedetto i nuovi uffici e
condiviso un breve momento di agape fraterna con tutti i collaboratori.
Poi, rientrati nella
Cappella della Sede nazionale del RnS, in Via degli Olmi, il Ritiro di
Natale è entrato nel vivo: «Il Signore ci chiede “spazio”… - ha
detto don Guido -. Facendo riferimento agli uffici della nuova
sede Odos, il Consigliere nazionale ha esortato i dipendenti a
compensare i piccoli spazi fisici, con uno spazio maggiore
nel cuore, per poter continuare ad accogliere con
gioia nuova Gesù che sta per nascere. A questo proposito, don Guido
ha poi condiviso la lettura di un monologo - “Mamma mia... È già
Natale!” - che mette in risalto tutti quei sentimenti che, durante il
tempo di Natale, vengono messi a “soqquadro” dall’arrivo di Gesù
bambino. Tra questi la paura di perdere i ritmi e gli spazi della propria
quotidianità; totale impreparazione perché tutti finiamo sempre per essere
divorati da un tempo troppo stretto, forsennato, sebbene Gesù
torni a nascere nelle nostre case da più di 2000 anni.
Uno
sguardo sulla vita negata, sulla vita “condannata a
morte”, oggi anche a livello parlamentare, legislativo, è stato
quello del presidente Salvatore Martinez durante il suo intervento al
Ritiro. Le tante vite respinte, dimenticate, «non tutti potranno
dire “Mamma mia… È già Natale!”, proprio come noi cristiani». Spesso,
quando parliamo di vita, di accoglienza, di stranieri, ne discutiamo come da
“animali”, senza intelligenza e raziocino, senza coscienza, anima e volontà di
bene. Ma “fare Natale” è anche fare i conti con la vita, quella che viene
negata e quella che sta per nascere e non sarà pienamente accolta.
Siamo
davvero pronti ad accogliere Gesù? Abbiamo la stessa gioia di un tempo di
donare Gesù a chi ci è vicino? «La capacità di dare e non di ricevere deve
essere la logica del Natale», ha continuato Martinez.«Siamo arrivati
a Natale – ha concluso il Presidente RnS -: non fermiamoci proprio
ora alle soglie del “ricevere per dare anche noi” e continuiamoci a chiedere
cosa possiamo fare di più per questo Bambino che torna a nascere per
ognuno di noi».
Daniela Di Domenico