18 dicembre scorso, di
fronte alla Casa Circondariale di Verona, nonostante i 3 gradi sopra lo zero,
un gruppo di persone sostano pazienti all’entrata, in attesa della conclusione
del controllo documenti e del conseguente “via libera” all’ingresso. Nel
frattempo, arrivano i ragazzi della Scuola
Alberghiera, invitati dalla Direttrice dell’Istituto, Mariagrazia Bregoli;
poi, anche i The Sun, band musicale
cristiana che giunge in prossimità dell’entrata della Casa circondariale. Ci
siamo tutti, anche il Vescovo mons.
Zenti, in testa, quando finalmente si riesce ad entrare. Ma cosa ci
aspetta? C’è un programma, è tutto organizzato; il personale della Polizia
Penitenziaria è fantastico nell’attenzione, premura e cortesia. Non temiamo
imprevisti, in un carcere non sono “ammessi”, ma siamo in soggezione perché
davvero entriamo in un “altro mondo”: relazioni,
linguaggi, regole, consuetudini, diritti, doveri e ancora forme di socialità,
di confronto, di conoscenza. Tutta un’altra storia rispetto alla nostra
quotidianità. Nella Messa, nella frazione della Parola e nella frazione del
Pane, il Signore inizia a tessere la trama di un Incontro che si rivelerà, per
ciascuno di noi, come Luce. Il pranzo, preparato superbamente dallo chef
stellato Giancarlo Perbellini - seconda
stella Michelin nel 2002, ristorante
“Casa Perbellini” a Verona -, accompagnato
dal suo staff, è stato occasione per l’apertura reciproca, l’ascolto e
l’incontro. I The Sun hanno offerto una
straordinaria testimonianza di speranza: timidi nel raccontare la deriva
sperimentata negli anni passati, si sono rivelati dei leoni nel testimoniare la
gioia e la potenza redentrice dell’incontro con Gesù! Credo fermamente che la
conclusione dell’incontro e il ritorno alla normalità (l’uscita dei familiari
in visita, il ritorno dei “ristretti” nelle sezioni, gli ultimi saluti e l’avviarsi
a casa) non cancellerà l’incontro, non stritolerà il seme, non spegnerà la
Luce.
Andrea Pagnacco
(20.12.2017)