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L’uomo è più grande del suo peccato 
Milano, Carcere di Opera
L’ALTrA cucina… per un pranzo d’amore (Milano) - Clicca per ingrandire...

Per la terza volta consecutiva, il Carcere di Opera a Milano ha visto la realizzazione del pranzo “stellato”, offerto in occasione del Natale ai detenuti e alle loro famiglie nell’ambito dell’iniziativa L’ALTRrA cucina… per un pranzo d’amore. Realizzato da Prison Fellowship Italia Onlus, Rinnovamento nello Spirito Santo e Fondazione Alleanza del RnS, il pranzo è stato organizzato in 9 Istituti penitenziari italiani coinvolgendo 2500 persone tra detenuti, detenute, familiari e volontari.

A Opera, 60 i detenuti serviti ai tavoli da personaggi del mondo dello spettacolo; 230 i pasti preparati dallo chef stellato Carmine Giovinazzo, finalista di MasterChef e chef al Doc Taverna Gourmet a Piove di Sacco (PD). Risotto con salmone, tartufo, granella e pesto di pistacchio; cotolette di agnello con patate: questi i piatti principali. Nelle cucine hanno lavorato con il giovane cuoco tre apprendisti ventenni del suo ristorante e 8 detenuti. «Il nostro pranzo di Natale – ha detto Marcella Reni, presidente di Prison Fellowship Italia - è atteso anche dalla direzione, dagli agenti di Polizia penitenziaria, dagli addetti all’Area educativa. Quest’anno la novità sono i locali, unici in tutta Italia. I detenuti hanno avuto il permesso di collaborare fattivamente: hanno lavorato per rendere abitabili i locali, apparecchiando, provvedendo all’amplificazione e agli addobbi. Qualcuno di loro ha indossato la maglia di Prison e non ha pranzato per servire noi. È un modo per “riparare” e per ricambiare».

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La giornata, che ha visto la presenza del vicedirettore del carcere, dott.ssa Maria Vittoria Menenti, è iniziata al mattino con la Messa presieduta dal cappellano don Antonio Loi: «Fa tenerezza – ha detto il Cappellano nell’omelia - vedere i papà che tengono in braccio i bambini e hanno accanto le loro mogli sorridenti». Don Loi ha concluso incoraggiando tutti a cercare dentro di noi il bambino che eravamo, consapevoli che, come diceva il card. Martini, l’uomo è più grande del suo peccato».

Nel pomeriggio, all’interno del teatro, l’esibizione del comico di “Zelig” Gianni Cinelli insieme all’inviato di “Striscia la notizia” Max Laudadio. Ad aprire lo spettacolo, l’esecuzione della canzone Natività, di Laudadio e della moglie Loredana Bonora. A cantare, in un coro di 63 elementi, anche 21 detenuti del carcere di Opera. La cantastorie calabrese Francesca Prestia, che con la sua musica ha denunciato femminicidi e delitti di mafia, e i giochi di prestigio del mago Linus, che ha raccontato la storia del suo incontro con Dio, hanno chiuso un evento dove in molti hanno aperto il cuore.  

Lucia Romiti

(20.12.2017)