«Non solo sarai dissetato, ma fiumi d'acqua ti
invaderanno, ti travolgeranno, da te strariperanno sulla Chiesa e sul mondo».
Citando don Serafino Falvo, pioniere del Rinnovamento in Italia, Salvatore
Martinez esprime la forza della dimensione profetica del Rinnovamento e invita
a nutrire una fiducia assoluta nell'azione dello Spirito: «Da cinquant'anni -
esordisce nella sua relazione finale - non ci stanchiamo di preparare la venuta
del Signore. Una venuta che abbiamo il dovere di testimoniare in ogni ambito
della società».
«Battesimo nello Spirito Santo, lode, servizio all'uomo.
Le tre cose sono indissolubilmente unite... non verremo giudicati per la nostra
lode ma per quanto abbiamo fatto per Gesù». "Missionarietà carismatica e servizio
all'uomo". Questo il tema di una relazione in cui il Presidente RnS -
riprendendo le parole di Papa Francesco il 3 giugno scorso, durante il Giubileo
d'oro del Rinnovamento carismatico cattolico - ripercorre le tre caratteristiche
identitarie del RnS, tutte profondamente legate all'essere comunità, fraternità
carismatiche e missionarie.
Martinez ricorda le parole del cardinale Suenens sul
Rinnovamento nascente, nel 1973: «Io ho preso molto sul serio quello che nel
Rinnovamento carismatico viene chiamato "battesimo nello Spirito".
L'ho chiesto per me stesso. E ritengo che sia precisamente qui, nel cuore del
Rinnovamento, che si trovi un importante contributo al rinnovamento della Chiesa».
Dall'effusione dello Spirito, che oggi Papa
Francesco chiede al RnS di "portare" ovunque, il dono dei carismi,
che «ti mettono al lavoro, ti rendono responsabile, realizzano il piano di Dio.
Possiamo comprendere il Rinnovamento - continua Martinez commentando il
capitolo 2 della Prima lettera ai Corinzi - solo mediante lo Spirito, che è
Spirito di conoscenza e di sapienza, Spirito rivelatore e realizzatore». Un
mistero grande, inesauribile, che «si attua esclusivamente dentro dinamiche di
amore e di comunione. Gesù ha amato oltre ogni limite, e questo amore soprannaturale
che manca al mondo, nel RnS deve essere accolto, ricevuto, espresso, donato,
moltiplicato. Altrimenti faremo prevalere la legge sulla grazia, la natura
umana su quella divina. La legge chiede un'obbedienza esteriore, la grazia una
rispondenza interiore; la legge fissa i gesti, la grazia li moltiplica. Se
questo non ci è chiaro - ammonisce - tutta la spiritualità carismatica verrà
mortificata».
Martinez prosegue l'intervento soffermandosi sul
senso integrale della parola "lode", seconda caratteristica messa in
evidenza da Papa Francesco: «Lodare - spiega - non è solo un modo di esultare
nella gioia, ma è l'esperienza di Gesù vivo. La lode è un sacrificio,
un'offerta, è la proclamazione dalla Parola sulle labbra. Loda chi ama la vita
e vuole compromettersi nelle maglie della storia. Per il fatto che noi siamo il
popolo della lode, siamo anche "sociali", "politici",
"economici", agiamo "naturalmente" in queste dimensioni».
Per diffondere «il respiro della Pentecoste» è però
necessario rafforzare la comunione fraterna generata dall'Effusione. Martinez
ricorda le definizioni di alcuni teologi padri del Rinnovamento. Tra queste,
quella di Salvatore Cultrera, attualissima, pur se risalente al 1977:
«"Siamo di fatto comunità ecclesiali perché uniti da uno stesso principio
di vita soprannaturale; perché uniti dagli stessi vincoli di preghiera e di
amore; perché tendiamo allo stesso fine "prossimo" (testimoniare
Cristo, mossi dai carismi dello Spirito) e "ultimo": costruire il
regno di Dio". Non è uno statuto - riprende Martinez -, non sono le circolari
a renderci una comunità. Gli Organi pastorali non determineranno mai la comunione
all'interno del Rinnovamento, la possono solo servire. La comunione è qualcosa
che nasce nell'incontro, dal dono dell'Effusione e dall'essere accomunati dal
medesimo destino. Tutte le volte che siamo difettosi di questa fraternità noi
spogliamo il nostro cammino della sua originalità. Negli Atti degli apostoli -
continua Martinez - la comunità era il luogo in cui ci si voleva bene, ci si
amava, ci si sosteneva, ci si stimava; i miracoli e i segni avvenivano fuori
dal cenacolo. L'anemia carismatica di molti gruppi e comunità si risolve oggi
rafforzando la vita comunitaria. Abbiamo troppi animatori e poche comunità -
dice con forza -. Dobbiamo imparare a stare in una "dipendenza" di
amore».
Martinez richiama dunque responsabili e animatori a
coltivare la via carismatica, che è la via dell'amore, a vivere il Rinnovamento
"nella carne", in relazioni fraterne vere, autentiche, non virtuali,
non digitali; a dedicarsi innanzitutto ora - dopo aver dato molto spazio alle
dimensioni kerigmatico-carismatico e pastorale - a quella della comunione,
vissuta nella carità di Dio. E il metodo è suggerito da Papa Francesco; è il
servizio all'uomo: «Quando cominci a servire - spiega Martinez - tutto si
risolve; non si discute più sui mezzi e sui modi, ma si agisce. C'è oggi una
pedagogia della catastrofe di cui si parla continuamente, ma c'è anche uno
spazio di parola e di ascolto che dobbiamo occupare, dando un pensiero, una
cultura, una testimonianza, generando alla vita». Il Presidente accenna ad
alcuni progetti in cui il RnS si sta impegnando per rispondere alla chiamata di
Papa Francesco. Progetti, come quelli relativi alle carceri, al mondo dei
giovani e alla individuazione di Lourdes come capitale europea della famiglia,
in cui il lavoro del «Rinnovamento, che è volto di una Chiesa inferma ma di una
bellezza ineguagliabile, è duplice: costruire e custodire».
Lucia Romiti