«Se svendiamo il lavoro al consumo con il lavoro presto svenderemo anche
tutte queste sue parole sorelle: dignità, rispetto, onore, libertà». Muove da queste parole di Papa Francesco,
pronunciate il 27 maggio scorso all’Ilva di Genova, la serata di
Cultura di Pentecoste di sabato 9 dicembre promossa nell'ambito della 41ª
Conferenza nazionale animatori e all’indomani della 48ª Settimana sociale dei
cattolici tenutasi a Cagliari in ottobre.
Al centro del
dibattito, moderato dal caporedattore di Avvenire
Francesco Riccardi, i temi attualissimi della dignità del lavoro affrontati,
con metodo "sinodale", durante l'ultima Settimana sociale.
Dopi i saluti del
vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, che ha annunciato la presenza, in
diocesi, di un Fondo per il lavoro, Riccardi dà la cifra dei lavoratori in
Italia: 23 milioni; ma con essa elenca le criticità legate alla bassa qualità
del lavoro, alla realtà del Mezzogiorno che rimane staccato dal resto del
Paese, alla questione "giovani", alle prese con forme di occupazione
sempre più precarie, all'esplosione delle povertà.
«Quello che più ci appassiona - esordisce.
mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e
presidente del Comitato scientifico e preparatore delle Settimane Sociali -
sono i volti e le storie: dei ragazzi disoccupati, dei morti sul lavoro. Il
lavoro è degno perché la persona è degna. A partire dallo sguardo di Cristo, e
con una nuova irruzione dello Spirito nella nostra vita personale e collettiva,
su questi temi si possono dare risposte concrete». L'Arcivescovo invita a
cambiare prospettiva mettendo al centro la dignità della persona, e non il
profitto. Invita a "fare rete", «perché insieme si può».
Claudia Fiaschi –
portavoce del Forum del Terzo settore chiama a riflettere «oltre che su un'economia
che ci ha portato a dover scegliere, come a Taranto, tra lavoro e salute, sulla
crescita delle diseguaglianze. La questione che va rimessa al centro - afferma
- è quella del talento umano che crea lavoro perché crea impresa». La Fiaschi
richiama anche i concetti fondamentali della cooperazione sociale: comunità,
solidarietà, rete, sussidiarietà.
La parola poi va a Leonardo Becchetti,
economista e membro del Comitato scientifico e preparatore delle Settimane
Sociali, che spiega come il metodo scelto nella 48ª Settimana sociale si
sviluppi in tre fasi. La prima, appena conclusa, è consistita nel trovare, in
tutto il territorio italiano, 400 "buone pratiche": «A Cagliari -
continua l'Economista - non abbiamo voluto promuovere il solito convegno sugli
eroi e i santi del passato, ma cercare gli Olivetti e i Toniolo di oggi, storie
di persone che stanno creando lavoro e sono presenti sul mercato. In una
seconda fase elaboreremo proposte concrete per la politica. In una terza,
vogliamo dare vita a laboratori di "buone pratiche" sui territori e
nelle diocesi». Becchetti invita a partecipare alle "arene" della
comunicazione, a essere cittadini attivi, consapevoli, protagonisti, informati
e capaci ci premiare l'impresa responsabile.
A tirare le conclusioni della serata, Salvatore
Martinez, che riflette sulla nozione di bene comune ed esorta a ripartire
dall'uomo, ricordando le parole di Giovanni Paolo II nella Centesimus Annus:
«La principale risorsa dell'uomo è l'uomo stesso» (n. 32). Tutte le speranze
sono riposte nel cristiano: «Don Luigi Sturzo - ricorda il Presidente RnS
citando il fondatore del Partito popolare italiano - usava l'espressione
"cristiano" come perfetto sinonimo di "morale"; per questo
contributo di moralità il cristiano si distingue. La storia ci dice che solo un
leader veramente cristiano può salvare la nostra società. Nessuno - conclude -
è più capace di noi di ridare l'uomo all'uomo. Questo è il tempo della
testimonianza!».
Lucia Romiti