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“Discepolato carismatico e accompagnamento spirituale”
Bianca Maria Marcocci, Coordinatrice regionale del RnS Toscana

Parlando del discepolato carismatico e dell’accompagnamento spirituale è doveroso sottolineare che il primo accompagnatore è lo Spirito Santo, Colui che ci sta accanto e non ci lascia mai soli. Lo Spirito ci fa camminare insieme. È accompagnatore anche chi ha un ministero di guida: i sacerdoti, i laici, il Pastorale di servizio, gli anziani di cammino o chi ha la maturità umana, spirituale e i carismi idonei.

Si accompagna con la parola di Dio, con la preghiera, con i carismi necessari, partendo dai reali bisogni, dalle richieste della persona e offrendo soluzioni “misericordiose”. In questo servizio L’accompagnatore non manchi di rimanere in comunione con il Pastorale di servizio.

L’accompagnamento avviene nel Seminario di vita nuova nello Spirito, nel discepolato post effusione, nel cammino di formazione permanente, nei momenti più difficili della vita ordinaria (famiglia, lavoro, ecc.), nei momenti più difficili della vita del Gruppo o Comunità, in specifiche situazioni di prova e di sofferenza, nelle attività e nei servizi che il RnS rende alla Chiesa e alla società.

 

 

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“Discepolato carismatico e formazione permanente”
Federico Luzietti, membro del Comitato nazionale di servizio del RnS”

La formazione permanente, elemento imprescindibile del discepolato carismatico, favorisce la risposta del credente alla sua principale vocazione: la santità, come viene affermato dal Concilio Vaticano II (cf Cost. Lumen Gentium, 39-42).

Fondamento e cardine della formazione permanente è la Parola di Dio. “Maestro interiore” nella formazione permanente è lo Spirito Santo che guida, illumina e sostiene, favorendo una piena esperienza della Parola di Dio nell’esistenza umana. La formazione permanente abbraccia tutto il cammino del RnS e si articola in diversi momenti e luoghi. Finalità della formazione permanente è la missionarietà: formazione a supporto dell’evangelizzazione e del servizio all’uomo.

 

 

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“Discepolato carismatico e vita ecclesiale”
Giuseppe Contaldo, Coordinatore regionale del RnS Campania

Non possiamo parlare di Chiesa senza andare all’origine della Chiesa stessa. All’inizio della sua predicazione, Gesù «chiamò a sé quelli che voleva… perché stessero con lui» (Mc 3, 14-15): è la sua comunità; il gruppo dei primi discepoli che lo seguirà costantemente. Gesù intende creare una comunità capace di accogliere la novità di ciò che egli proclamava. Questo “piccolo gregge” (Lc 12, 32) riceve l’eredità del “comandamento nuovo” della carità fraterna e in questo stile di comunione, la missione di annunciare il regno a tutti gli uomini, con l’aiuto dello Spirito che il Padre ha effuso.

La Chiesa, comunità concreta di uomini e donne che noi incontriamo e vediamo nelle sue varie articolazioni ed espressioni, ci mette in comunione con la vita divina della Trinità, partecipata alla comunità degli uomini. Perciò la Chiesa è “sacramento”, cioè “segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”. Da dove proviene alla Chiesa questo suo essere strumento e segno di unità? L’origine va ricercata nella Trinità, nella realtà intima e ineffabile del Dio Uno e Trino.

 

 

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“Discepolato carismatico e segni dei tempi per una cultura della Pentecoste”
Luca Marconi, già direttore del RnS

Lo Spirito Santo feconda la storia umana; la spiritualità carismatica è spiritualità dell'incarnazione; lo Spirito Santo ci spinge come testimoni di una vita nuova, di un pensiero nuovo, di un agire nuovo: questi i cardini del simposio. Da qui nasce l'impegno integrale per la promozione del bene comune con la persona al centro di tutto nel servizio alla verità sull'uomo, la famiglia e il sociale e  con il “Progetto Lab.Ora, 1000 giovani servitori del bene comune”; occorre formare i uomini, donne e giovani sulla dottrina sociale della Chiesa, perché si rompa il circuito vizioso dell'antipolitica, del disimpegno e della cultura dello sfascio votata al “tanto peggio, tanto meglio”.

Ricostruire un tessuto unitario del Paese attento a ogni bisogno materiale e immateriale, lavorando e non criticando, proponendo e non distruggendo, con pazienza e costanza: questo è l'impegno che verrà chiesto a tutti i Gruppi e Comunità sulle linee dettate da Papa Francesco e dalla CEI, in particolare con la “Laudato sii” e con “Amoris Laetitiae”.

 

(09.12.2017)