Discepolato carismatico e vita fraterna e comunitaria”
Amabile Guzzo, Direttore del RnS
In questo simposio è
stato presentato il profilo del discepolo carismatico nell’esperienza del gruppo
o comunità che deve contraddistinguersi in un cammino di condivisione di vita
nuova con gli elementi essenziali della vita fraterna e comunitaria. La
comunità, quale icona della Trinità, deve essere il luogo dove si esperimenta
l’accoglienza, l’amore vicendevole, usando misericordia gli uni con gli altri,
provvedendo alle necessità materiali e spirituali dei fratelli.
“Discepolato carismatico e famiglia”
Don Guido Maria Pietrogrande, Consigliere spirituale nazionale RnS
Il Simposio non
intende esaurire tutta la problematica che riguarda la famiglia. Prende in
visione tre serie di tematiche riguardo alla vita comune , alla trasmissione
della fede e all’esperienza della vita carismatica in famiglia. Vengono offerte
alcune linee di riflessione sulle tre tematiche e indicate alcune vie
percorribili perché la famiglia, che vive il cammino di fede nel Rinnovamento
nello Spirito, continui ad essere una
proposta convincente anche per altre famiglie che cercano modelli di
riferimento validi e sperimentati. Il tutto secondo il Magistero autorevole
della Chiesa che, in tempi di cambiamento dei paradigmi antropologici e
sociali, chiede che il progetto di Dio sul Matrimonio e la famiglia sia
presentato e testimoniato nella sua bellezza e verità.
“Discepolato carismatico e servizio
all’uomo nelle povertà spirituali e morali”
Carla Osella, Consigliere nazionale aggiunto per l’area di
Evangelizzazione sociale
Essere discepoli
carismatici significa avere come pietra di paragone Gesù, il servitore per
eccellenza. Oggi parlare di servizio è umiliante, è un termine che non piace;
invece nel Vangelo ha una grande dignità e una importanza fondamentale.
Noi cristiani
siamo chiamati a essere luce e sale con i nuovi crocifissi che incontriamo
continuamente: fede e vita sociale non sono separati. La nostra fede deve
essere pubblica, storica e incarnata. La preghiera carismatica non può non
portare all’impegno sociale altrimenti non è profetica. Gli uomini nuovi, nati
a Pentecoste, sono tutti coloro che corrono fuori dal cenacolo per andare in
piazza, dal pozzo alla locanda, dall’incontro con Gesù al servizio al fratello,
senza aver timore di “sporcarsi” le mani, come ha fatto Gesù.
“Discepolato carismatico e
ministerialità missionaria”
Marcella Reni, Membro del Comitato nazionale di servizio RnS
I gruppi e
le comunità del RnS esistono non solo per pregare, ma per evangelizzare. I
carismi che lo Spirito ci dona servono per renderci capaci di cooperare alla
crescita della Chiesa, sposa di Cristo, e al bene di tutti gli uomini. La
comunità è il luogo in cui i carismi fioriscono e producono frutti nei servizi
e ministeri, rendendo la comunità capace di realizzare atti che superano
l’efficienza naturale, in vista del bene comune. Occorre promuovere la
“spiritualità carismatica” mediante una costante opera di discernimento e
approfondimenti della vita carismatica e ministeriale. Ogni gruppo e comunità
deve sentirsi parte attiva del cammino missionario della Chiesa, contribuendo
con i carismi e i ministeri ricevuti dallo Spirito alla diffusione del Vangelo,
inseriti nel “cammino della storia” verso le “periferie” del nostro tempo.