La terza giornata della 41ª Conferenza nazionale
animatori entra nel vivo con la relazione del teologo Rogério Soares Dos
Santos, già membro del Consiglio nazionale del Rinnovamento carismatico
cattolico in Brasile, che riflette sul tema: «Vi sono diversi carismi, ma uno
solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono
diverse attività, ma uno solo è Dio che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6).
"Il discepolato e la ministerialità carismatica".
Partendo dal passo paolino, il Teologo si chiede
cosa significhi "esercitare bene" un carisma: «Innanzitutto
riconoscere Dio come unica fonte dei doni spirituali, poi essere consapevoli
che il carisma abilita alla missione; la sua utilità è il bene comune della
Chiesa». A proposito dell'opera evangelizzatrice, Rogério Soares Dos Santos
esorta con forza a "uscire" e raggiungere non solo le periferie
"esistenziali", ma i luoghi in cui si decide il destino del mondo,
perché «le verità del Vangelo vengano rappresentate in ogni dimensione della
società». Il Teologo brasiliano, citando Salvatore Martinez nel libro Sulle orme dello Spirito. Per un cammino di
vita nuova, parla della necessaria tensione, nelle realtà del Rinnovamento,
tra "essere" e "dover essere". Una tensione voluta dallo
Spirito e che, se accolta, determina un processo di continua crescita e
maturazione: «Il Rinnovamento non può limitarsi soltanto all’esistere», e la
sfida è quella «a non accomodarsi nel conforto delle strutture e nei progetti
già definiti».
Parlando poi del rapporto tra carismi e ministeri,
il Teologo auspica che i ministeri carismatici possano ampliare il loro scopo
evangelizzatore e citando Reinaldo Bezerra, ex presidente del Consiglio
nazionale del Rinnovamento carismatico cattolico in Brasile, ricorda che «non
ogni carisma è ministero. Può essere solo considerato ministero il carisma che,
nella comunità e in vista della missione nella Chiesa e nel mondo, assume la
forma di servizio ben determinato». Inoltre «i ministeri nel Rinnovamento, sia
quelli legati alle attività interne che esterne, devono esistere per il fine
diretto agli obiettivi del Movimento che li legittima».
Legata ai carismi, c'è una crescita umana e
spirituale, ecclesiale e sociale: «I doni che riceviamo con l’effusione dello
Spirito - dice il Relatore - toccano e agiscono a partire dalla nostra umanità e
ci inviano in missione nella società, luogo specifico e primario dell’azione
dei laici. Finché rimarremo chiusi nei nostri gruppi e comunità, o nella
soggettività della nostra esperienza di fede, gli Organismi internazionali
rimarranno occupati da ideologi atei che semineranno le loro idee e dottrine
pagane per distruggere l’essere umano, la famiglia e la società». A questo
proposito il Teologo accenna alla battaglia che in Brasile il Rinnovamento e la
Chiesa tutta stanno portando avanti contro il ripetuto tentativo, da parte dei
teorici del "gender", di penetrare nei piani di istruzione nazionali.
Il Predicatore sottolinea poi la dimensione comunitaria
dei doni dello Spirito i quali, dice, «ci rendono servi gli uni degli altri», e
concludendo ripete: «Se la Chiesa è chiamata a essere “Chiesa in uscita”, anche
i nostri ministeri devono rendersi “ministeri in uscita”, “gruppi di preghiera
in uscita”, ”comunità in uscita”! Non è più il tempo di aspettare che gli altri
vengano da noi. Il "potere" spirituale ci viene dato per trasformare
il cuore degli uomini e le istituzioni».
Lucia
Romiti